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Intorn’ad una fonte, in un pratello
Intorn’ad una fonte, in
un pratello
di verdi erbette pieno e di bei fiori,
sedean tre angiolette, i loro amori
forse narrando, ed a ciascuna ’l bello
viso adombrava un verde
ramicello
ch’i capei d’or cingea, al qual di fuori
e dentro insieme i dua vaghi colori
avvolgeva un suave venticello.
E dopo alquanto l’una
alle dua disse
(com’io udi’): - Deh, se per avventura
di ciascuna l’amante or qui venisse,
fuggiremo noi quinci per
paura? –
A cui le due risposer: - Chi fuggisse,
poco savia saria, con tal ventura! -.
il sonetto , con rime abba- abba, è praticamente composto da due blocchi tematici ben definiti: la descrizione del paesaggio pieno di fiori ed erbe nelle quartine, e il dialogo chiaro e conciso delle belle fanciulle nelle terzine.
In un giardino verde, pieno di fiori ed erbe profumate, sedute intorno ad una fonte e accarezzate da un dolce venticello, stanno tre donne, che hanno una sembianza angelica. Questa descrizione crea l’attesa per l’evento particolare che dovrebbe essere riproposto nelle terzine successive; il fatto che le donne siano descritte come «angiolette» e siano in numero di tre sembra inoltre richiamare in maniera esplicita le tematiche dello Stilnovo.
Ma le donne-angelo non provocano nessuno degli effetti miracolosi ; invece le tre fanciulle ci riportano, con un breve dialogo ,cui assiste direttamente il poeta, ad una dimensione concreta. La ragazza più ingenua, infatti, chiede se sia il caso di scappare e nascondersi qualora giungessero inaspettatamente gli innamorati. Le due più esperte affermano che chi voglia agire da «savia» dovrà accogliere i ragazzi con gioia e spensieratezza. La donna-angelo stilnovistica si trasforma dunque in un essere meno divino ma assai più concreto: le «angiolette», in realtà, si rivelano simili a sensuali pastorelle pronte al malizioso dialogo con i loro seduttori.