GUITTONE D'AREZZO


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Dolente, tristo e pien di smarrimento

Dolente, tristo e pien di smarrimento
sono rimaso amante disamato.
Tuttor languisco, peno e sto in pavento,
4piango e sospir di quel ch�ho disiato.
     Il meo gran bene asciso � in tormento:
or son molto salito, alto montato,
non trovo cosa che m�sia valimento,
8se non com omo a morte iudicato.
     Ohi, lasso me, ch�io fuggo in ogni loco,
poter credendo mia vita campare,
11e l�, ond�io vado, trovo la mia morte.
     La piacente m�ha messo in tale foco,
ch�ardo tutto e incendo del penare,
14poi me non ama, ed eo l�amo s� forte.

 

Guittone d'Arezzo si sta lamentando perch� non � corrisposto in amore.

 Lui ama una donna che non lo ama. Esprime la sua tristezza perch� si sente amato

disamato e parla del suo sogno di felicit� che si trasforma in tormento.

PARAFRASI

v. 1: Addolorato, triste e smarrito
v. 2: sono rimasto io che amo e che non sono amato da colei che amo.
v. 3: Tutt'ora son debole, peno e sto in attesa,
v. 4: piango e sospiro quello che ho desiderato. (= l'amore della donna)
v. 5:L'amore che nutro per lei mi � di tormento
v. 6: (a causa di questo amore) mi sono elevato
v. 7: io non trovo (alcuna cosa) che sia (ai miei occhi) di valore,
v. 8: se non (che la troverei) se io fossi a morte giudicato.
v. 9: Ohi, povero me, che io fuggo in altri luoghi
(questo perch�, per sfuggire a questo amore, cerca qualsiasi via di fuga)
v. 10: credendo di salvare la mia vita.
v. 11: ma in qualsiasi luogo io vado, l� trovo la mia morte!
v. 12: la donna che io amo mi ha messo in tale fuoco
v. 13: che io ardo tutto e infuoco (ancor di pi�) nel mio penare
v. 14: ma me non ama ma io l'amo cos� forte, cos� tanto.

 

 


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