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Il filosofo e pedagogista statunitense John Dewey (1859-1952), pu� essere a ragione considerato uno di maggiori pensatori e innovatori in campo pedagogico del Novecento.
La Pedagogia, che nel corso di tutto l'ottocento era ritenuta una pratica fondata sull'etica, sulla filosofia,
sulla teologia, o su considerazioni psicologiche di tipo empirico, incomincia con Dewey ad essere
considerata una scienza autonoma, che si avvale dei contributi di altre scienze quali la psicologia
(soprattutto per quanto riguarda il problema degli effetti collaterali dell�apprendimento) e della sociologia
(che studia i rapporti fra istituzione scolastica e societ�). Dewey � anche considerato l�iniziatore
dell�attivismo pedagogico, corrente che parte dalla concezione del bambino come soggetto attivo e
protagonista nei processi di apprendimento.
L'educazione �, in senso ampio, fatto sociale, in quanto processo mediante il quale l'individuo assimila,
fin dalla nascita, le conoscenze, le tecniche, le abitudini di vita che la civilt� umana ha prodotto nel suo
sviluppo. L'educazione, in senso stretto, cio� l'educazione scolastica vera e propria, ha anch'essa un
carattere sociale. Il carattere sociale dell'educazione deve investire, secondo Dewey, tutti gli aspetti del
processo educativo: deve riguardare le finalit� educative, perch� il fine della scuola deve consistere nel
favorire la socializzazione, deve riguardare i contenuti culturali, perch� la scuola deve insegnare quelle
nozioni e quelle capacit� di cui vi � bisogno nella societ�, e deve, infine, l'organizzazione della scuola, che
per Dewey deve essere concepita come se fosse una comunit� democratica che stimola spirito di
partecipazione e corresponsabilit�. La scuola, di conseguenza, deve essere vita essa stessa e non
preparazione ad una vita futura. Scrive a questo proposito Dewey: "L'ideale di adoperare il presente
unicamente come preparazione al futuro � in s� contradlittorio� Noi viviamo sempre nel nostro tempo e
non in un altro: solo estraendo in ogni momento il pieno significato di ogni esperienza presente ci
prepariamo a fare altrettanto nel futuro". Ci� significa innanzitutto che l'azione educativa deve essere
gratificante e significativa per l'alunno.
Coerentemente con queste convinzioni, Dewey combatt� sempre per superare l'artificiosa divisione fra
studi classici, non pi� al passo con i tempi, e studi professionali, nel tentativo di elaborare un nuovo
umanesimo del lavoro. Egli predilige, quindi, le discipline scientifiche e tecniche, considerate per� nel loro
aspetto formativo di cultura generale e non come precoce avviamento professionale. Quella di Dewey � la
proposta di un nuovo tipo di cultura che non rifiuta il valore del passato, ma tiene conto del peso sempre
crescente assunto dalla scienza e dalla tecnica nelle moderne societ� industriali.
Centrali, nel processo di apprendimento, non sono le nozioni, ma le attitudini e le capacit� ad esse
connesse. In particolare, se l'alunno � riuscito a scuola ad acquisire il desiderio e la capacit� di
apprendere, conserver� queste abilit� per tutta la vita e continuer� ad apprendere in tutte le situazioni
(oggi si direbbe: imparare ad imparare, e di conseguenza imparare lungo l�intero arco della vita � long
Dewey: il pensiero pedagogico
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life learning -). Scrive Dewey: "Forse il maggiore degli errori pedagogici � il credere che un individuo
impari soltanto quel dato particolare che studia in quel momento. L'apprendimento collaterale, la
formazione di attitudini durature o di ripulsioni, pu� essere e spesso � molto pi� importante. Codeste
attitudini sono difatti quel che conta veramente nel futuro. L'attitudine che pi� importa sia acquisita � il
desiderio di apprendere. Se l'impulso in questa direzione viene indebolito anzich� rafforzato, ci troviamo
di fronte ad un fatto molto pi� grave che a un semplice difetto di preparazione ... Che beneficio c'� ad
accumulare... notizie di geografia e di storia, ad apprendere a leggere ed a scrivere, se con questo
l'individuo perde il desiderio di applicare ci� che ha appreso e, soprattutto, se ha perduto la capacit� di
estrarre il significato delle esperienze future in cui via, via si imbatter�? � Il solo possibile adattamento
che possiamo dare al fanciullo nelle condizioni esistenti � quello che deriva dal porlo in possesso
completo di tutte le sue facolt�. Con l'avvento della democrazia e delle moderne condizioni industriali �
impossibile predire con precisione come sar� la civilt� di qui a vent'anni. � perci� impossibile preparare il
fanciullo ad un ordine preciso di condizioni. Prepararlo alla vita futura significa dargli la padronanza di se
stesso ...".
La pedagogia di Dewey � centrata sul principio pedagogico fondamentale che si apprende facendo
(learning by doing). Secondo la concezione pragmatistica della conoscenza, infatti, conoscere significa
modificare l'oggetto, la realt�, con il pensiero, interagire con il mondo: apprendere non significa ricevere
passivamente delle nozioni, ma elaborare attivamente delle idee. La scuola tradizionale � accusata da
Dewey di trasformare gli alunni in uditori passivi. Deriva da qui la valorizzazione del lavoro manuale, inteso
non come avviamento alle professioni, ma come educazione alla disciplina, alla socialit� ed alla
progettualit� richieste dalle attivit� di laboratorio. Inoltre, i bambini che imparano a cucinare, ad
esempio, non lo fanno per diventare dei cuochi di professione, ma perch� attraverso il lavoro di cucina
possono apprendere attivamente nozioni di zoologia, botanica, chimica, storia, e cos� via. La scuola
elementare sperimentale di Chicago venne, perci�, organizzata da Dewey in forma di laboratorio
permanente, con officine di falegnameria e di lavorazione dei metalli, cucine, laboratori artigiani per la
tessitura a mano o la ceramica, laboratori di fisica e di chimica.
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