Alla fine
del 1811, a Nenaràdovo, viveva un uomo di nome Gavrila Gavrìlovic con sua moglie
Praskòv'ja Petrovna e la figlia Màrja Gavrilovna.La ragazza era innamorata di un
giovane alfiere di linea, che corrispondeva il suo amore; i genitori di lei però
gli proibivano di vederlo. I due innamorati si scrivevano e si vedevano ogni
giorno di nascosto, e facevano vari progetti per riuscire a vivere insieme.
L'inverno interruppe i loro incontri, ma Vladimir Nikolàevic continuava a
supplicare Màrja di sposarlo in segreto, nascondersi, per poi tornare dai suoi
genitori. Màrja esitò alla proposta, ma poi accettò e insieme fissarono un
piano. La vigilia del giorno fissato Màrja non dormì e scrisse due lettere: una
ad una sua amica, l'altra ai suoi genitori.
Dopodichè si
assopì e fece degli incubi sulla sua fuga, su Vladimir. Alla fine si alzò e
cercò di calmare i suoi genitori, che gli facevano continue domande; disse che
non cenava e salutò padre e madre, che la baciarono e la benedissero. Tornata in
camera scoppiò a piangere e la cameriera cercò di farle coraggio e consolarla.
Insieme scesero in giardino dove il vento le soffiava contro. Ad aspettarle
c'era una slitta, mandata da Vladimir, e insieme partirono. Vladimir, in giro
tutto il giorno, aveva cercato i testimoni per il matrimonio e aveva trovato un
accordo con il prete di Zadrino. Venuta la sera si diresse da solo verso
Zadrino, ma appena arrivò in campagna aperta si alzò la tormenta e non vide più
la strada, e si trovò immerso nella neve.
Si accorse
che la direzione era sbagliata, ma alla fine vide un boschetto, dietro il quale
doveva trovarsi Zadrino. Vladimir uscì dal bosco ma il paese non si vedeva.
Vide però alcune case e alla prima bussò; gli aprì un vecchio.
Vladimir gli chiese aiuto e il vecchio gli mandò suo figlio come guida per
accompagnarlo. Il giovane lo accompagnò fino a Zadrino ma lì non trovò nessuno.
Nella villa di Nenaràdovo era tornata Màrja, e i suoi genitori non si erano
accorti di nulla. Nella notte però Màrja si ammalò gravemente. Nessuno si era
accorto della fuga di Màrja, anche se lei alla fine confessò.
Intanto la
sua salute migliorò e i suoi genitori decisero di acconsentire alle nozze. In
risposta però Vladimir le mandò una lettera in cui si rifiuta di sposare Màrja.
Dopo alcuni giorni seppero che Vladimir morì. Anche Gavrila Gavrìlovic morì e
Màrja con la madre, rimaste sole, si trasferirono in una tenuta vicina. Qui
Màrja aveva molti pretendenti, ma lei pensava sempre a Vladimir. Intanto la
guerra era finita e gli ufficiali tornavano dalla battaglia. Nella tenuta di
Màrja e la madre arrivò un giovane di nome Bùrmin, sui ventisei anni, e la
ragazza lo trattava in modo diverso dagli altri innamorati di lei. Bùrmin era un
giovane simpatico e Màrja a poco a poco si innamorò di lui. Il giovane però non
si dichiarava a lei, e quindi Màrja si impegnava a incoraggiarlo, ritenendo che
a bloccarlo fosse la timidezza. Le sue azioni ebbero l'effetto desiderato e
anche la madre ne fu contenta.
Un giorno Bùrmin andò a trovare Màrja a casa sua e le dichiarò il suo amore.
Confessò però di non poterla sposare poichè era già sposato, pur non sapendo chi
sia e dove sia sua moglie. Quindi le racconta la sua storia. Bùrmin raccontò che
un giorno, mentre si recava al suo reggimento, si alzò la tormenta e fu
costretto a fermarsi a una stazione postale. Bùrmin però non riuscì ad aspettare
e insieme al cocchiere partì per il suo reggimento. A causa della bufera però,
si smarrirono, fino a che giunsero nella chiesetta aperta di un villaggio, dove
c'erano varie persone che aspettavano, parlando. Subito gli si avvicinarono,
costringendolo ad entrare. All'interno della chiesa c'era una fanciulla seduta.
Il prete chiese se poteva cominciare la cerimonia. Quindi i due si sposarono ma
arrivato il momento del bacio la giovane, voltandosi verso di lui, riconobbe che
il giovane non era il suo vero sposo e svenne. Quindi Bùrmin uscì di corsa e
scappò con il suo cocchiere sulla slitta. Màrja, che aveva ascoltato tutto, gli
chiese che fine avesse fatto sua moglie.
Bùrmin disse che non ricordava niente del giorno in cui sposò per errore la
giovane, anche perchè il giovane che allora era con lui morì in guerra. Màrja
Gavrìlovna si ricordò e capì tutto e vissero felici e contenti.
RIASSUNTO
La tormenta di Puskin narra l'amore fra Marja e Vladimir i quali, ostacolati
nella loro volontà di sposarsi, progettano una fuga segreta. La sera prima dei
giorno decisivo, dopo che i due giovani avevano completato i preparativi, Marja,
fingendo un'emicrania, fugge con l'aiuto della sua cameriera personale per
andare a sposarsi segretamente in un paese vicino. Nel frattempo Vladimir, nel
tentativo di raggiungere la chiesa a causa di una tormenta di neve, si perde,
cosicché i due non riescono a sposarsi. Marja torna a casa, ma nella notte si ammala
gravemente e nel delirio pronunci il nome di Vladimir. Per paura che la figlia non si riprendesse, i
genitori di Marja acconsentirono finalmente alle sue nozze con Vladimir; ma egli
era partito per andare a combattere e muore in battaglia. Qualche tempo dopo la guarigione di Mar:ja suo
padre muore lasciandola erede di tutte le sue tenute. Così Marja e la madre
decidono di lasciare quella in cui erano vissute fino a quel momento e si
trasferiscono in un'altra, Marja anche qui era circondata da molti pretendenti,
ma non voleva però incoraggiare nessuno, finché non conobbe o colonnello degli
ussari Burmin, con il quale Marja strinse più che una amicizia. Il giorno in cui
Burmin si decise a dichiararsi, le confessò anche che era sposato con una donna
che però non conosceva. Alla fine Mar'ja gli rivela che era lei quella donna:
infatti, la sera in cui lei si sarebbe dovuta sposare con Vladimir, per sbaglio,
siccome era semi svenuta,, l'avevano fatta sposare con un uomo che in realtà non
era il suo innamorato. Ora finalmente era venuta a conoscere chi fosse
quell'uomo. Il racconto si conclude così, con questo bellissimo finale «a
sorpresa» che rende ancora più bello il lieto fine.