FILOSOFI :Giovanni Pico della Mirandola

FILOSOFI : Giovanni Pico della Mirandola

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 Nato a Mirandola nel 1463, studi� all�universit� di Padova dove venne in contatto  con la filosofia scolastica. Seguendo gli insegnamenti di Elia del Medigo approfond� l�aristotelismo arabo ed ebraico. Successivamente entr� in relazione con i membri dell�Accademia platonica fiorentina diretta da Marsilio Ficino , ma conserv� comunque elementi di tutte le dottrine tanto che si pu� considerare un filosofo eclettico.

 L�opera pi� interessante per noi � il saggio De hominis dignitate (la dignit� dell� uomo), a ragione considerato come un manifesto dell�Umanesimo.

Partendo dal mito della creazione, Pico immagina che Dio, dopo aver creato il mondo con i suoi abitanti, pens� di creare l� uomo quale culmine della sua opera. Il problema � che aveva gi� riempito tutte le "nicchie ecologiche" possibili e, comunque, non poteva venire meno alla sua volont� creativa. Cos� decise che l�uomo non avrebbe avuto una natura definita e un ambiente preciso in cui vivere, affinch� egli stesso, completamente libero di scegliere, trovasse una collocazione a se gradita. Ma vediamo questo concetto nelle parole stesse dell�autore- Perci� assunse l�uomo come opera di natura indefinita e postolo nel centro dell�universo cos� gli parl�: "N� determinata sede, n� un aspetto tuo peculiare, n� alcuna prerogativa tua propria ti diedi, o Adamo, affinch� quella sede, quell�aspetto, quelle prerogative che tu stesso avrai desiderato, secondo il tuo volere e la tua libera persuasione tu abbia e possieda. La definita natura degli altri esseri � costretta entro leggi da me stabilite, immutabili; tu, non costretto da nessun limitato confine, definirai la tua stessa natura secondo la tua libera volont�, nel cui potere ti ho posto. Ti ho collocato al centro dell�universo affinch� pi� comodamente, guardandoti attorno, tu veda ci� che esiste in esso. Non ti ho fatto n� celeste n� terreno, n� mortale n� immortale, affinch� tu, quasi libero e sovrano creatore di te stesso, ti plasmi secondo la forma che preferirai. Potrai degenerare verso gli esseri inferiori, che sono i bruti, potrai, seguendo l�impulso dell�anima tua, rigenerarti nelle cose superiori, cio� in quelle divine".

Ad un mondo naturale governato da leggi fisse ed immutabili prescritte da Dio si contrappone l�essere umano, che ha la facolt� di decidere la sua essenza , potendo scadere al livello dei bruti, oppure innalzarsi a fondere il suo spirito con quello divino. In pratica, secondo Pico della Mirandola, l�uomo non ha una sua natura, ma realizza la sua essenza nell� azione; quindi sono aperte all� evoluzione umana le possibilit� di crescere, di migliorare, di trasformare il mondo e se stesso senza aver alcun limite se non quello di giungere alla perfezione e alla felicit� eterna (se di limite si pu� parlare).

In sostanza la dignit� dell�uomo di cui parla il Pico non consiste nel suo essere, ma nel suo divenire che differisce dal divenuto delle cose naturali . Si pu� anche citare Jean Paul Sartre (nel suo Esistenzialismo � un umanismo) il quale afferma che l�essere umano � l�unico ente nel quale l�esistenza viene prima dell�essenza, cio� l�uomo innanzi tutto esiste, costruisce dopo la sua essenza, attraverso le sue azioni, completamente libero (addirittura condannato alla libert�) ma anche responsabile.

Si tratta di una visione altamente suggestiva in grado di stimolare la sensibilit� di chi si considera umanista, a patto che sia chiaro che siamo di fronte ad un�opera teorica dedicata all�uomo in un contesto metastorico, cio� al di fuori della contingenza storica concreta (anche se , ovviamente, legata ad essa in modo da giustificarla).

Il nostro punto di vista, invece, parte dalla concretezza della vita di tutti i giorni, dai problemi pratici ed esistenziali che ciascun individuo deve affrontare (anche se anch�esso richiede di essere giustificato da una concezione dell�uomo che funga da fondamento). Si tratta di una differenza di focalizzazione pi� che di concetto, in sostanza l�attenzione � posta in un punto diverso del discorso sulla condizione umana. Tuttavia, per quel che riguarda la posizione cosmica dell�uomo, il discorso di Pico � ancora un riferimento fondamentale e, per certi aspetti, insuperato.
 

 


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