FILOSOFI : Schelling

FILOSOFI :  Schelling

HOME PAGE QUESTIONI DI PSICOLOGIA TUTTI I FILOSOFI NARRATIVA DIDATTICA SCUOLA


Schelling (1775-1854), nasce a Leonberg, in Germania, da un colto sacerdote protestante.  

Appena ventenne si innamora del pensiero di Fichte ma, nel 1797, pubblica �Idee per una filosofia della natura�, che segna il suo distacco dalle idee del filosofo dell�Io Assoluto.

Pubblica diversi scritti su Kant, Spinosa e su temi religiosi; decide di non dedicarsi alla carriera ecclesiastica, e accetta un posto di precettore a Lipsia, dove studia matematica e scienze.

Nel 1801 riannoda a Jena la sua amicizia con Hegel, con cui pubblica una rivista, il Giornale critico della filosofia: la collaborazione si interromper� nel 1807, all�uscita della �Fenomenologia dello spirito� hegeliana, la cui prefazione contiene una critica violenta del pensiero di Schelling.

Nel 1803 passa all�universit� di Wurzburg, dove scrive �Filosofia e religione� (1804) e �Filosofia dell�arte� (che uscir� postuma).

Nel 1806 si trasferisce a Monaco, lavorando dapprima all�Accademia delle Scienze, poi all�accademia delle arti figurative: pubblica uno scritto polemico contro Fichte e le �Ricerche filosofiche sull�essenza della libert� umana� (1809).

L�interesse dominante di Schelling � rivolto alla natura e all�arte e, in seguito, al problema metafisico-religioso.

La sua produzione:

  • Idee per una filosofia della natura (1797)
  • Intorno all�anima del mondo (1798)
  • Primo progetto di un sistema della filosofia della natura (1799)
  • Sistema dell�idealismo trascendentale (1800)
  • Bruno (1802)
  • Ricerche filosofiche sull�essenza della libert� umana (1809)

L�Assoluto e Filosofia dell�identit�

Come per ogni romantico, anche per Schelling, � inaccettabile la tesi cartesiana che la materia (res extensa) e lo spirito (res cogitans) siano nettamente distinti.

Esiste un principio unitario che spiega sia la materia che lo spirito: tutto � concatenato nell�Assoluto.

L�Assoluto � al centro della riflessione schellinghiana.

Il termine Assoluto indica �ci� che � sciolto da ogni legame, libero da ogni condizionamento� e, per Assoluto,  Schelling, intende il Principio infinito e creatore della realt�, Dio stesso.

Questo  Principio infinito  �, per l�autore,  un�unit� di soggetto (Io) e oggetto (Natura), di ideale e reale, conscio e inconscio,  libert� e necessit�.

Un Assoluto puramente soggettivo (come l�Io di Fichte)  non riuscirebbe a spiegare compiutamente  la Natura, mentre un Assoluto puramente oggettivo (come in Spinosa), non riuscirebbe a spiegare lo spirito.

Allora Schelling propone �una terza� via tra Assoluto soggettivo e Assoluto oggettivo: l'Assoluto, dovr� essere qualcosa che non � n� lo spirito n� la natura, ma che si colloca al di l� di essi, comprendendoli.

Sar� Assoluto, dice Schelling, l�unit�  di soggetto e oggetto, da lui chiamata �Identit��, o anchesemplicemente �Assoluto�.

Questa identit� non pu� essere studiata pienamente attraverso il linguaggio e la ragione (il logos), in quanto, l�uso di questi strumenti, distrugge l�unita di soggetto/oggetto.

La conseguenza � che l�Assoluto, come assoluta identit�, si potr� cogliere soltanto con un atto extrarazionale che, come vedremo sar� l�arte.

Nel frattempo per�, la ragione, il linguaggio ci possono mostrare come partendo da uno dei due poli del dualismo (soggetto/oggetto, spirito/natura�) si giunge all�altro.

La tesi dell�Assoluto come identit� conduce il pensiero di Schelling a svilupparsi in due direzioni:

  • una filosofia diretta a mostrare come la natura si risolva nello spirito (che � chiamata  filosofia o scienza della natura);
  • una filosofia diretta a mostrare come lo spirito si risolva nella natura  (che � chiamata filosofia dell�idealismo trascendentale).

Sostiene Schelling:

Si pu� arrivare alla natura partendo dallo spirito, ma si pu� compiere anche il processo inverso, arrivando allo spirito partendo  dalla natura.

Filosofia della natura: dalla natura allo spirito

La filosofia della natura � una filosofia opposta ma complementare alla filosofia trascendentale: parte dall�oggetto, dal reale, dal materiale, per giungere al soggetto, all�ideale, allo spirito,

Oggetto, reale, materiale  -> Soggetto, ideale, spirito

Il punto di partenza di Schelling � il sistema di Fichte, reinterpretato con originalit�.

Come abbiamo visto, per  Fichte il non-io, la natura, � semplice strumento della libert�, momento solo negativo dello sviluppo dell�Io, sottomesso a leggi puramente meccaniche e matematiche.

Schelling propone invece una concezione dinamica e intimamente spirituale della natura: la natura ha un�anima,  si riveste delle caratteristiche tipiche dello spirito e dell�Io (vitalismo organicistico).

La natura � un tutto vivente e senziente, un�attivit� intelligente che opera in  modo inconscio:

se per Fichte �  l�Io � tutto,

per Schelling�  tutto � Io,

tutta la realt� � spiritualit�.

La natura � un organismo che organizza se stesso, come un animale, una pianta�

La materia non � infatti inerte, ma � costituita da forze in rapporto reciproco di azione e reazione: la materia � �spirito in letargo�, �preistoria della coscienza�, �intelligenza pietrificata�, cos� come lo spirito � �materia in evoluzione�.

Le forze di attrazione e di repulsione attraverso cui la natura esprime il suo �essere viva� sono:

  • il magnetismo,
  • l�elettricit� e
  • il chimismo

A queste tre forze corrispondono, nel mondo organico,

  • la sensibilit�,
  • l�irritabilit� e
  • la riproduzione.

Sotto l�azione delle forze attrattive e repulsive, l�universo conosce tre momenti (o potenze) di sviluppo:

  • mondo inorganico (la natura � inconsapevole);
  • luce (la natura si fa visibile a se stessa);
  • mondo organico (in cui la natura attraverso la sensibilit� comincia ad essere autoconsapevole).

La natura � in Schelling uno spirito inconscio in moto verso l�autocoscienza, un percorso che porta dal minerale all�uomo, cio� natura autoconsapevole di  se stessa.

Schelling vede in tutta la natura, a partire dai fenomeni elementari, l�agitarsi del logos, dell�intelligenza, dell�idea, che poi sboccia nell�uomo� (Gargano, 1998).

Filosofia della natura: fisica speculativa

E� chiaro che, con questi presupposti, lo studio della natura, la fisica, non pu� essere risolto in un semplice procedimento di calcolo matematico.

Il meccanicismo � una filosofia (un modello esplicativo, un paradigma) che consiste nel ritenere che la natura  � costituita esclusivamente da corpi e da forze: tali corpi e tali forze, agiscono in modo tale che, se qualcuno potesse conoscere con esattezza il loro stato, in un momento qualsiasi, sarebbe anche in grado di prevedere con esattezza il futuro.

L�universo, nel suo insieme sarebbe come un biliardo, dove le palle sono i corpi, e i colpi impressi dall�asta, le forze: conoscendo la posizione dei corpi e le forze che agiscono, si pu� prevedere la configurazione del biliardo in ogni attimo del futuro.

Per Schelling il meccanicismo � inammissibile: l�universo � vivo e intelligente.

Schelling sottolinea l�esigenza  di una fisica speculativa o a priori, per la quale lo sviluppo del cosmo � orientato verso un fine, da una forza immanente (anima del mondo).

Tale sviluppo si effettua  parallelamente per natura e coscienza: al manifestarsi di forme sempre pi� complesse della coscienza corrisponde un potenziamento della natura.

A priori non significa in questo caso una fisica �costruita a tavolino� che non tenga conto  degli esperimenti,  ma che  ogni singolo fenomeno fisico, testimoniato dall�esperienza, deve essere studiato e considerato come facente parte di una totalit� organica, da cui deriva e entro cui si colloca.

Molti fisici hanno accusato Schelling di aver smarrito il metodo scientifico galileiano-newtoniano,  e di esporre, con il suo sistema,  la fisica e le scienze, al pericolo di una manipolazione arbitraria.

Tuttavia, pur esistendo questo pericolo, la filosofia della natura schellinghiana ha dei grossi meriti.

Ha stimolato ad esempio molti scienziati a interessarsi a fenomeni quali il sogno, l�ipnotismo, l�elettricit� e il magnetismo, tutti osservati un po�  con occhio di sospetto da  parte della �fisica meccanicistica� del tempo.

Lo stesso modello esplicativo meccanicistico, entrato definitivamente in crisi del �900, sar� superato  anche grazie alla filosofia della natura di Schelling.

Idealismo trascendentale: dallo spirito alla natura

L�idealismo trascendentale � una filosofia opposta ma complementare alla filosofia della natura: parte dal soggetto, dall�ideale, dallo spirito, per giungere all�oggetto, al reale, al materiale.

Soggetto, ideale, spirito -> Oggetto, reale, materiale

Seguiamo il nostro autore nei suoi ragionamenti.

Schelling ritiene che l�Io presenta una struttura interna di tipo dialettico-fichtiano, e si � sviluppato attraversando varie epoche.

Anche per l�autore, come per Fichte, l�autocoscienza rappresenta il punto di partenza di tutto il sistema del sapere, il principio primo ed Assoluto da cui muove la filosofia trascendentale nelle sue deduzioni.

In modo inconsapevole  (produzione inconscia) l�Io pone  gli oggetti (attivit� reale), ma anche i presupposti per il loro superamento (attivit� ideale).

Attivit� reale (produzione limite) e attivit� ideale (superamento del limite) sono concomitanti: si implicano a vicenda.

L�Io, attraversando diverse epoche, si sviluppa verso una progressiva presa di coscienza di s�.

La filosofia trascendentale � proprio la storia dell�Autocoscienza che ripercorre tutte le tappe del processo anteriore alla coscienza:

  • La prima fase, quella della  sensazione, � il momento in cui la coscienza considera il proprio oggetto fuori di s�, proveniente dall�esterno (empirismo ingenuo): l�Io trova davanti a s� �qualcosa� che lo limita e la percezione di s�  consiste solamente in questo suo �sentire� di essere sottoposto a una azione esterna, di �patire� una limitazione;
  • La seconda � quella dell�intuizione produttiva, l�Io inizia la propria autocostruzione, percependosi come �polarit��  rispetto all��oggetto�, come senziente che sente, appunto, il proprio �patire il limite� e si prepara, in quanto attivit�, a superarlo (kantismo).
  • La terza � quella della riflessione: l�Io riflette su se medesimo cogliendosi come �altro� rispetto agli oggetti, pervenendo cos� ad una conoscenza differenziata di s� (Fichte).

E� solo con la riflessione che l�Io giunge alla conoscenza che gli oggetti sono suoi prodotti.

Mentre il produrre resta un fatto inconscio, la riflessione rende l�Io consapevole dell�intero processo che l�ha visto attore inconsapevole della produzione.

Il fatto che la produzione di oggetti sia inconsapevole spiega il perch� alla coscienza comune gli oggetti appaiono provenire da una dimensione estranea all�Io, dalla dimensione della cosa in s�, che a questo punto per� appare, alla coscienza filosofica, mero fatto accidentale del processo costitutivo-conoscitivo dell�Io; dunque come qualcosa di  inesistente, priva di valore ontologico, priva di essere.

Nello stadio finale, nel momento in cui l�Io si pone come coscienza e volont�, si forma una filosofia pratica, costituita dalla  morale (espressione concreta della libert� di azione individuale)  e dal  diritto (espressione concreta della necessit� dettata dalla presenza degli altri).

Con la filosofia pratica l�uomo agisce nel mondo.

Morale e diritto trovano la loro sintesi nella storia, che � rivelazione dello sviluppo dell�Assoluto.

La storia � dunque conciliazione di morale e diritto, di libert� individuale e obblighi derivanti dall�altrui volont�.

L�Assoluto attraverso la libera azione degli individui (i cui risultati finali sono per�  dipendenti dal disegno di Dio-Assoluto), evolve verso il suo fine: la progressiva rivelazione dell�identit� di tutte le opposizioni.

La storia concluder� il proprio cammino quando la rivelazione sar� completamente avvenuta.

Allora inizier� il periodo della Provvidenza, in cui si realizzer� una federazione planetaria degli stati in una costituzione giuridica universale che garantiranno la pace perpetua che, come per Kant, anche per Schelling, rappresentano dal punto di vista politico, il fine della storia.

L�idealismo estetico: l�importanza dell�arte

Come abbiamo gi� visto, il linguaggio e la ragione (logos), possono solo mostrare come dall�oggetto si perviene al soggetto (filosofia della natura) e viceversa (filosofia trascendentale).

In realt�, n� la filosofia della natura, n� la filosofia trascendentale, riescono a cogliere pienamente l�assoluta identit� tra la natura e lo spirito.

Schelling deve allora fare un passo in avanti, deve cercare di cogliere l�identit� in se stessa, deve cercare un mezzo, che gli permetta di cogliere oggettivo e soggettivo insieme: lo trova nell�arte.

L�artista, attraverso l�ispirazione inconscia,  esprime concetti  che non comprende compiutamente.

Questi concetti vengono poi, attraverso uno sforzo cosciente, tradotti in forme, poesie, sinfonie, disegni, coreografie�  

L�opera d�arte � il frutto, da una parte di una ispirazione inconsapevole, non controllata dall�artista, quindi non cosciente, inconscia,  e dall�altra di uno sforzo cosciente per comunicare.

Nell�opera d�arte si realizza compiutamente l�identit� idea/materia, l�incontro fra inconscio e conscio.

Il fatto che il soggetto che contempla l�opera d�arte non sappia distinguere se l�infinito sia in esso o in se stesso, manifesta concretamente l�identit�.

 

 

 


Classifica di siti - Iscrivete il vostro!

Informativa Privacy Cookie Policy
- � POESIA E NARRATIVA -