HOME PAGE | QUESTIONI DI PSICOLOGIA | TUTTI I FILOSOFI | NARRATIVA | DIDATTICA SCUOLA |
Avicenna fu il primo pensatore arabo. Egli nacque nel 980 a Bichara. Studi� medicina e fu consigliere di vari principi. Fu investito di diverse cariche pubbliche e mor� nel 1037.Ha scritto :
Il canone.
Il libro della guarigione ( enciclopedia medica in cinque libri ).
Direttive e rilievi.
Il libro di scienza.
Avicenna studia il neoplatonismo e l�aristotelismo ed � soprattutto da quest�ultimo che il suo pensiero verr� fortemente influenzato. L�atto puro e la dottrina delle cause, l�aspetto della metafisica come scienza dell�universale sono tutti temi della tradizione peripatetica, ripresi dal grande pensatore arabo.
Nella teoria della conoscenza, Avicenna riprende soprattutto il neoplatonismo: il coglimento dell�intelliggibile avviene mediante un�intuizione dell�anima, il mondo � concepito secondo gradi di complessit� crescente, egli preferisce un approccio teologico negativo, cio� che rifiuta la possibilit� di giungere ad una definizione della divinit� in termini affermativi.
Avicenna pensa a Dio come l�essere, causa prima creatrice, infinita bont� e semplicit�, e lo contrappone al creato. Dio e creato sono i due estremi tra i quali si collocano tutte le altre essenze, dieci di numero.
L�uno produce l�intelligenza prima, la quale, a sua volta, produce il primo cielo. Da quest�ultimo si passa all�anima del cielo e il processo � ripetuto per tutti i vari livelli di realt�. La gerarchia � dunque ben ordinata ed � posta in realzione biunivoca per tutti i dieci i livelli angelici ( divini, per tanto si capisce come ci sia un mondo divino-ideale, puro atto, e un mondo sensibile adattato al mondo ideale ).
Il mondo sensibile ha in s� la scintilla divina che porta il creato a tendere verso il creatore in quella che si prospetta un finalismo di stampo aristotelico. L�anima pu�, dunque, esser salvata e ricongiunta a Dio con un processo ascetico, di una anabasi verso il creatore attraverso il coglimento intelligibile che essa ha dentro di s�.
Avicenna fu molto apprezzato per aver definito l�essere-divino come essere necessario, l�essere sensibile come essere contingente, categorie riprese dai pensatori cristiani che leggeranno con attenzione la riflessione del grande arabo. Fu sempre Avicenna a porre una distinzione pi� netta tra essenza ed esistenza.