FILOSOFIA : TALETE

FILOSOFI : TALETE

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 TALETE

 

Egli nacque e visse a Mileto tra il settimo ed il sesto secolo a.C. e probabilmente non scrisse alcuna opera. La figura di Talete sfum� ben presto nella leggenda: su di lui vi sono parecchie testimonianze. Platone, per esempio, afferma che Talete era stato abilissimo nell'escogitare espedienti tecnici, mentre lo storico Erodoto ci racconta che Talete progett� e realizz� un canale per deviare un fiume dal suo corso e farlo rientrare pi� avanti nel suo alveo. Sempre Erodoto gli attribuisce la predizione di un'eclissi solare, pi� precisamente quella del 585 a.C., ed una grande abilit� come consigliere politico. Altri autori (di epoche successive) fanno risalire a Talete la dimostrazione di alcuni teoremi di geometria, ma pare difficile che siano effettivamente suoi: tra questi ricordiamo la proposizione che il cerchio � dimezzato dal diametro, che � dimostrabile tramite la sovrapposizione delle due met�. Anche per quel che riguarda l'eclissi solare, � davvero difficile che Talete l'abbia intuita tramite complessi calcoli matematici, che all'epoca non erano in grado di effettuare neppure gli astronomi babilonesi. Pare che Talete, durante la sua permanenza egiziana, riusc� pure a misurare l'altezza delle piramidi tramite le loro ombre. Nel Teeteto, Platone racconta che Talete, per contemplare le meraviglie del cielo, cadde in un pozzo e una donna lo derise per il fatto che voleva guardare il cielo lui che non vedeva neppure cosa c'era per terra. Aristotele nella Politica narra che Talete, grazie alle sue conoscenze astronomiche e metereologiche, previde un abbondante raccolto di olive, fece incetta dei frantoi e in questa situazione di monopolio ricav� ingenti guadagni. Per TALETE tutto � costituito da acqua. Non sappiamo esattamente che cosa Talete intendesse con questa affermazione, ma possiamo immaginarlo. Probabilmente aveva in mente, per esempio, il ghiaccio, il vapore, l'umidit�... Insomma, egli non poteva non notare l�assoluta centralit� dell�acqua nella vita. Egli osserv� poi che il cibo degli esseri viventi � in buona parte costituito da acqua, cos� come i semi degli esseri viventi sono umidi. E' anche possibile ipotizzare perch� Talete scelse proprio l'acqua come principio: intanto, come abbiamo appena detto, essa si trova praticamente ovunque, ma poi ha delle caratteristiche che la rendono ideale come principio esplicativo della realt�: � incolore, inodore, insapore... In altre parole l'acqua non ha caratteristiche e quindi pu� assumerle tutte. Per individuare un principio generalmente si scelgono cose che abbiano il minor numero possibile di caratteristiche: l'acqua per Talete, l'aria per Anassimene. Talete afferm� che la Terra galleggiasse sull'acqua: secondo la concezione dell'epoca vi era un immenso Oceano, una Terra tonda e delle acque interne: su quest' Oceano infinito galleggiava, secondo le credenze dell'epoca, la Terra. In Talete riscontriamo un forte influsso orientale: l'idea che la Terra galleggiasse sull'Oceano era presente in diversi miti dell'Oriente. Per di pi�, come detto, sappiamo che lui stesso soggiorn� in Egitto e probabilmente l� ebbe modo di assimilare questi miti. Per� Talete non si accontenta di accettare la tradizione mitologica, ma da buon filosofo argomenta le sue tesi. Per lui l'acqua � sia sostanza e sia essenza : sotto il mutamento continuo (ghiaccio, vapore, umidit�...) la sostanza rimane sempre la stessa: � sempre acqua. Con Talete cominciano a farsi sentire i primi cenni di astrazione, ma � ancora molto legato al mondo concreto: � infatti interessante notare che la parola upokeimenon (la sostanza, ci� che sta sotto) avr� s� voluto significare in senso astratto che l'acqua nel corso dei suoi mutamenti rimane sempre acqua, ma era pregna di significati concreti: concretamente, infatti, la terra, secondo Talete, galleggiava sull'acqua e di conseguenza l'acqua sta sotto alla terra (il termine upokeimenon viene preso alla lettera). A noi risulta strana questa mistura di concreto e astratto, ma all'epoca doveva essere normalissima. Per� verrebbe da chiedere a Talete: se la terra galleggia sull'acqua, l'acqua su cosa galleggia? senz'altro Talete avrebbe risposto che essa � il principio e perci� non vi � risposta. Nella Metafisica Aristotele, ad un certo punto, dice - a riguardo dell'identificazione dell'acqua come principio - che forse Talete si � formato questa opinione vedendo che il nutrimento di tutte le cose � umido e che perfino il caldo deriva dall'umido e vive di esso: pare interessante, oltre al termine "forse" che denota un'ipotesi personale di Aristotele, il fatto che si parli di principio di "tutte le cose". Si pu� avanzare un'obiezione: l'acqua non � il principio di tutte le cose, ma solo degli esseri viventi. Va subito precisato che concetti che per noi sono distinti, ai tempi di Talete non lo erano: non avevano distinzione tra mondo vivente e mondo non vivente: noi l'abbiamo perch� siamo avvantaggiati da strumenti tecnici. In mancanza di strumenti scientifici, la prima cosa che viene spontaneo fare per capire quali esseri sono viventi � osservare il movimento, la capacit� di muoversi (Platone stesso definir� la vita come qualcosa che si muove da s�). Se cogliamo nel movimento la distinzione tra vivo e non vivo (che � la distinzione pi� ovvia che ci sia), di conseguenza dovremmo attribuire a tutto il mondo, sebbene non nella stessa misura, la vita. Spieghiamo il perch� servendoci di un esempio: anche una penna, se lanciata, si muove. Dunque l'atteggiamento di Talete era di attribuire vita alla materia: si parla a tal proposito di "ilozoismo" (dal greco  materia animali). In realt� si tende ad evitare questa parola perch� suggerisce che partendo dall'idea di materia inerte Talete e gli altri materialisti le abbiano attribuito la capacit� di movimento e quindi la vita: per Talete, invece, la materia si � sempre mossa. Una testimonianza ci dice che Talete, che fu il primo ad occuparsi di elettricit�, afferm� che il magnete fosse vivo perch� in grado di far muovere le cose (infatti attrae il ferro) e che avesse un'anima. Viene da chiedersi perch� Talete parli proprio del magnete e non in generale della materia. La risposta � che questi filosofi presocratici, per dimostrare, partivano da situazioni chiare per tutti (come il fatto che il magnete sposti il ferro) per poi estenderle all'intera realt�. Voleva dimostrare che la vita non c'� solo negli esseri viventi, e per farlo si serve dell'esempio pi� chiaro e comprensibile per tutti. Egli si serve della generalizzazione dell'esperienza: osserva attentamente la realt� e ci� che ha osservato in determinati casi particolari lo estende. Per Talete, cos� come l'animale fiuta il cibo e si avvicina, cos� il magnete sente il ferro e si avvicina. Talete afferm� pure che "tutto � pieno di dei": sembra un'affermazione religiosa, il che per un filosofo sarebbe strano. In realt� risulta evidente che il principio � la trascrizione in termine filosofico della divinit�, in quanto principio � ci� da cui tutto deriva: dire che tutto � pieno di dei � lo stesso che dire che tutto � pieno di acqua. Come accennavamo, Talete, oltrech� filosofo, fu anche grande matematico: calcol� l'altezza delle piramidi sfruttando l'ombra da esse proiettata ed elabor� il celebre teorema che porta il suo nome. Il teorema di Talete dice che un fascio di rette parallele determina su due trasversali insiemi di segmenti proporzionali. Talete muove dalla convinzione che l�arch, ovvero il principio da cui tutto deriva, sia l�acqua e � come poc�anzi notavamo - dalla convinzione secondo cui l�acqua sarebbe alla base di ogni realt�, fa addirittura conseguire la tesi � che a noi non pu� strappare un sorriso � secondo cui la Terra stessa galleggerebbe sull�acqua e si troverebbe pertanto in un equilibrio precario. Aristotele, con la curiosit� filosofica che lo contraddistingue, prova anche a domandarsi come possa essere la concezione propria di Talete dell�acqua come causa materiale: pur in assenza di certezze (il che � testimoniato dal "forse" che Aristotele premette alla propria constatazione), non si pu� escludere che Talete sia addivenuto alle sue note conclusioni partendo dall�osservazione che l�umido sta alla base di ogni cosa - perfino del caldo � e che i semi stessi, da cui nasce la vita, sono anch�essi umidi. Da ci� ben si evince come Talete si basasse, nel proprio procedere filosofico, soprattutto sull�osservazione diretta dei fenomeni. Aristotele sembra anche suggerire, in certa misura, che Talete, nella formulazione delle proprie tesi, tenesse conto di quella tradizione mitica � cantata nei poemi di Omero e di Esiodo � in cui Oceano e Teti non erano che i progenitori del mondo: in questo senso, Talete avrebbe sostenuto la stessa tesi dei poeti, ma da essi si sarebbe differenziato per aver dismesso la veste teologica e mitica e per aver indossato quella ipercritica della filosofia. Fare di Talete un razionalista nell�accezione moderna � affermatasi da Cartesio in poi � sarebbe per� sbagliato, anche perch� su di lui influiscono concezioni animistiche che lo inducono a ritenere vivo il magnete � perch� capace di muoversi in presenza del ferro � o ad affermare enigmaticamente che "tutto � pieno di dei" (frase facilmente convertibile in: "tutto � pieno d�acqua"). Anche se Aristotele trascura questo aspetto, noi possiamo tentare di spiegare l�importanza da Talete concordata all�acqua facendo riferimento alla particolare zona in cui egli � vissuto: Mileto era una citt� marinara, in cui l�acqua era di fondamentale importanza per i traffici e, dunque, per la sopravvivenza dei suoi cittadini. Una domanda destinata a restare senza risposta � se Talete abbia avuto discepoli e, in tal caso, se Anassimandro di Mileto rientrasse nella sua cerchia. Pare assai improbabile (anche se non escludibile) che ci� sia possibile, anche perch� nel VII secolo a.C. non abbiamo testimonianze sull�esistenza del rapporto di discepolato; ci� non toglie, tuttavia, che Anassimandro abbia potuto frequentare Talete e prestare ascolto ai suoi insegnamenti.

 


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