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IL PONTE
La glauca luna
lista l�orizzonte
E scopre i campi nella notte occulti
E il fiume errante. In suono di singulti
L�onda si rompe al solitario ponte.
Dove il mar, che
lo chiama? E dove il fonte,
ch�esita mormorando tra i virgulti?
Il fiume va con lucidi sussulti
Al mare ignoto dall�ignoto monte.
Spunta la luna:
a lei sorgono intenti
Gli alti cipressi dalla spiaggia triste,
movendo insieme come un pio sussurro.
Sostano,
biancheggiando, le fluenti
Nubi, a lei volte, che saline non viste
Le infinite scal�e del tempio azzurro.
Un tema dominante che ricorre nella poesia di Giovanni Pascoli � quello della vanit� della vita e dell'impossibile protrarsi di momenti felici. � quanto emerge dalla lettura de Il ponte, che compare nella raccolta Mirycae. La vita � simboleggiata dal fiume che corre verso il mare e passando sotto un ponte viene evidenziata la tristezza del nostro destino.
Parafrasi
La
luna, di colore grigio-azzurro, riga l'orizzonte con il suo chiarore e illumina
i campi nascosti dal buio della notte e un fiume che scorre, senza meta. I
flutti si infrangono sommessamente su di un ponte solitario. Mi domando dove sia
il mare verso il quale scorre e dove la sorgente, che emette un flebile
sciabordio tra le piante. Il fiume scorre, illuminato dal pallido chiarore
lunare, da un monte sconosciuto verso un mare altrettanto misterioso. Sorge la
luna: si innalzano attenti verso di lei gli alti cipressi del triste litorale,
muovendosi insieme quasi stessero pronunciando una preghiera sottovoce. Immobili
nel cielo erano le nubi ondulate rivolte verso di lei, che salivano gli
invisibili e infiniti gradini della volta celeste.
Il livello simbolico � molto denso: il ponte cessa di essere un elemento naturale e diviene un segmento simbolico del paesaggio. Starci sopra, soffermarsi a guardare il fiume che ci scorre sotto, pu� significare chiedersi chi siamo e dove andiamo.