SCALPITIO DI PASCOLI
Si sente un galoppo lontano In
questa poesia Giovanni Pascoli, vuole rappresentare il pauroso avvicinarsi della
morte, che si manifesta dapprima come un galoppo lontano nella pianura deserta,
poi come una presenza man mano pi� incalzante e minacciosa. Il senso di questa
poesia poggia in buona parte sul ritmo. Si ode un galoppo lontano (� l�...?), che sopraggiunge,
che corre nel piano con tremante sveltezza.
� Allitterazione
per consonanza in S,L,R; allitterazione per assonanza in O
� Anafora: si
sente (1� e 13� verso); che viene, che corre (3� e 15� verso) ; piano (3� e 5�
verso) e la morte
� Onomatopea non
pura: un galoppo
� Figure retoriche:
� DI
SIGNIFICATO:
similitudine:�che scivola simile (come) a strale
� D�ORDINE:
Anastrofe: non sa n� la terra n� il cielo (normale ordine sintattico= la terra e
il cielo non sanno)
TEMATICA:
l�inevitabile ed incombente sopraggiungere della morte, destino a cui ogni
essere vivente si deve piegare e che ha nelle sue mani l�ingiusto potere di
travolgere tutto al suo passaggio. (SIGNIFICATO SECONDARIO)
Il
fattore che pi� stupisce � il modo in cui il Pascoli ci trasmette ci� perch� se
ci si attende un messaggio esplicito, ci si sbaglia di grosso.
Ma
d�altra parte il Pascoli � un decadente e anche per lui il linguaggio analogico
diventa lo strumento principe della conoscenza.
Il
rumore di un galoppo lontano in un piano desertico ed infinito in cui si pu�
avvertire solo la presenza di qualche uccello smarrito proveniente da qualche
remota rovina sconosciuta sia al cielo che alla terra. Tutti gli animali fuggono
davanti a questa sconosciuta minaccia. L'ambientazione non � realistica ma
surreale e quindi simbolica.
Tutto
qui. E il Pascoli, come al solito, lascia a noi il compito di decodificare ed
arrivare al �nocciolo della questione�.
E cos�
dietro una semplice e solo apparente descrizione di un ambiente naturale
(SIGNIFICATO PRIMARIO), si nasconde un messaggio complesso che apre le porte ad
una visione certamente pessimistica della vita. 4.
PROBLEMATICA :
La
morte.
E�
questa la problematica che domina la poesia �Scalpitio� e che rappresenta uno
dei temi prevalenti nella poetica del Pascoli.
Perch�
proprio la morte?
Prima di
tutto perch� il nostro poeta ha �a che fare� con questa sin da quelli che
sarebbero dovuti essere gli anni migliori e pi� spensierati della sua esistenza
ma che tali non si sono rilevati a causa del suo inaspettato ed amaro
sopraggiungere, con il quale ha condannato il poeta ad una vita di dolori,di
ricordi e ha lasciato un solco profondo nel suo animo tanto da influenzare il
suo carattere e la sua arte poetica.
Infatti
il Pascoli alla ancora troppo tenera et� di dodici anni perde il padre per mano
di un assassino mai identificato e per tanto il delitto rimane impunito; poco
dopo gli moriranno anche la madre, una sorella e due fratelli.
Quindi
il tema della morte, la quale viene in qualche modo definita dal Pascoli come un
qualcosa che tiene in mano il destino di ogni essere umano e percepita, non come
una semplice privazione della vita, ma come un inevitabile passaggio in un mondo
misterioso al di l� del nostro, non pu� fare altro che insidiare il tormentato
io pascoliano.
(� la...? ),
che viene, che corre nel piano
con tremula rapidit�.
Un piano deserto, infinito;
tutto ampio, tutt'arido, eguale:
qualche ombra d'uccello smarrito,
che scivola simile a strale:
non altro. Essi fuggono via
da qualche remoto sfacelo;
ma quale, ma dove egli sia,
non sa n� la terra n� il cielo.
Si sente un galoppo lontano
pi� forte,
che viene, che corre nel piano:
la Morte! La Morte! La Morte!
Un piano deserto, illimitato; ampio, secco ed uguale per tutta la sua
estensione: si vede solo qualche ombra di un uccello che si � perso, il quale
sfugge come una freccia.
Nient'altro. Quel che si sente � il galoppo come di chi fugge via da qualche
lontana rovina; ma, qualunque sia il posto in cui egli si trovi, non �
conosciuto n� dalla terra n� dal cielo.
Si ode un galoppo lontano, il rumore del quale diviene man mano pi� intenso, un
galoppo che sopraggiunge, che corre nel piano: la morte! la morte! la morte!