U.SABA : ED AMAI NUOVAMENTE

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SABA : ED AMAI NUOVAMENTE

ED AMAI NUOVAMENTE

 

ED AMAI NUOVAMENTE; E FU DI LINA
DAL ROSSO SCIALLE IL PIÙ DELLA MIA VITA.
QUELLA CHE CRESCE ACCANTO A NOI, BAMBINA
DAGLI OCCHI AZZURRI, È DAL SUO GREMBO USCITA.

TRIESTE È LA CITTÀ, LA DONNA È LINA,
PER CUI SCRISSI IL MIO LIBRO DI PIÙ ARDITA

 SINCERITÀ; NÉ DALLA SUA FU FIN’
AD OGGI L’ANIMA MIA PARTITA.

OGNI ALTRO CONOBBI UMANO AMORE;
MA PER LINA VORREI DI NUOVO UN’ALTRA
VITA, DI NUOVO VORREI COMINCIARE.

PER L’ALTEZZE L’AMAI DEL SUO DOLORE;
PERCHÉ TUTTO FU AL MONDO, E NON MAI SCALTRA,
E TUTTO SEPPE, E NON SE STESSA, AMARE.

 

Nella poesia di Saba Lina rappresenta la figura femminile dominante, quella che il poeta stesso definisce se non la sola, certo la più importante, la regina.
Si erano conosciuti nel 1904, durante una licenza del servizio militare.

Si sposarono il 28 febbraio 1909 nel tempio detto Scuola Vivante, all’inizio di Via del Monte, tanto cara a Saba e, dopo un breve viaggio di nozze a Firenze, andarono ad abitare a Chiarbola Superiore 91 (poi strada di Fiume 53), lo scenario delle raccolte di poesie Casa e campagna e
Trieste e una donna.
   

Nel corso del matrimonio ci furono periodi duri, una separazione, ma Lina è sempre stata nel cuore di Saba fin nelle ultime pagine del Canzoniere: una donna che egli ha amato anche attraverso la figlia Linuccia, a cui sono dedicate poche liriche, disseminate però lungo tutta l’opera.

 

 

Parafrasi
E mi innamorai di nuovo; e la maggior parte della mia vita fu per Lina che indossava uno scialle rosso. La bimba che cresce con noi l'ha partorita lei. Per lei ho scritto il mio libro più sincero, lei me lo ha ispirato come me ne ha ispirato un altro la mia città, Trieste. Fino ad oggi la mia anima non si è mai staccata da quella di Lina; ho sperimentato ogni altro tipo di amore umano, ma per stare con lei vorrei avere un'altra vita, vorrei ricominciare di nuovo per stare con lei.

 

L'amai perché provava un dolore profondo; perché fu molte cose, ma non fu mai furba e seppe amare tutto e tutti, tranne se stessa.

Figure retoriche
 4 strofe (una quartina e tre terzine),  verso  libero con diversi  endecasillabi.


- enjambement ai vv. 1-2; vv. 3-4; vv. 6-7; vv. 9-10
- anastrofe al v. 4 (dal suo grembo uscita); v. 8 (Ogni altro conobbi umano amore); v. 11 (Per l'altezze l'amai del suo dolore); v. 12 (tutto seppe, e non se stessa, amare)
- chiasmo al v. 5: (Trieste- città: donna- Lina)
- antitesi al v. 12 (tutto fu….e non mai) e v. 13 (tutto seppe…e non se stessa)
 - Triste è la citta, la donna è lina : ossimoro


COMMENTO
Nella poesia l' autore vuole comunicarci l' amore per Lina.
La prima immagine è quella di Lina, avvolta in uno scialle rosso, forse come l'ha vista la prima volta.
Parla anche di Lina madre, la cui maternità è testimoniata dalla bimba descritta con gli occhi azzurri.
Saba ci parla dei due grandi amori : sua moglie e la sua città, che sono state  fonti di ispirazione.Poi fa  una dichiarazione d’amore: le loro anima saranno legata  per sempre.

 Nel finale evidenzia il suo carattere malinconico, segnato da profondo dolore; della sua donna Saba riconosce l’altruismo, la mancanza di malizia e furbizia, totalmente estranei al suo modo di essere.

Il poeta con pochi tratti, individua la sua unicità, la sua femminilità, maternità, caparbietà, e canta la sua totale dedizione alla donna di tutta la sua vita.

 



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