Costantino Kavafis
Lontano
Dire vorrei questo ricordo... Ma
s'� cos� spento... quasi nulla resta:
lontano, ai primi anni d'adolescenza, posa.
Pelle di gelsomino...
E la sera d'agosto (agosto fu?)
Ormai ricordo appena gli occhi: azzurri, forse...
Oh, azzurri, s�! Come zaffiro azzurri.
COSI' FISSO MIRAI
La belt� cos� fisso mirai
che la vista n'� colma.
Linee del corpo. Labbra rosse. Voluttuose membra.
Capelli da un ellenico simulacro, spiccati
e tutti belli, pur s� scarmigliati,
cadono appena sulla fronte bianca.
Volti d'amore, come li voleva
il mio canto� incontrati nelle notti
di giovinezza, nelle mie notti, ascosamente�
Torna
Torna sovente e prendimi,
palpito amato, allora torna e prendimi,
che si ridesta viva la memoria
del corpo, e antiche brame trascorrono nel sangue,
allora che le labbra ricordano e le carni ,
e nelle mani un senso tattile si riaccende.
Torna sovente e prendimi,la notte,
allora che le labbra ricordano, e le carni�
Costantinos Kavafis
Sulle scale
Mentre scendevo l�ignobile scala,
tu entrasti dalla porta e per un istante
vidi il tuo volto sconosciuto e tu vedesti me.
Subito mi nascosi per non farmi vedere di nuovo e tu
passasti rapido nascondendo il volto
e ti infilasti nell�ignobile casa
dove non avresti trovato il piacere,
cos� come non l�avevo trovato io.
Eppure l�amore che volevi io l�avevo da darti,
l�amore che volevo - me l�hanno detto i tuoi occhi
stanchi e ambigui - tu l�avevi da darmi.
I nostri corpi si avvertirono e si cercarono,
il sangue e la pelle intuirono.
Ma noi, turbati, ci eclissammo.