C'è una città di questo
mondo, ma così bella, ma così
strana, che pare un gioco di
fata morgana e una visione del cuore
profondo.
Avviluppata in un roseo
velo, sta con le sue chiese,
palazzi, giardini, . tutta sospesa tra due
turchini, quello del mare, quello
del cielo.
Così mutevole! A vederla nella mattina di sole
bianco splende d'un riso
pallido e stanco, d'un chiuso lume, come
la perla:
ma nei tramonti rossi
affocati è un'arca d'oro,
ardente, raggiante, nave immensa,
veleggiante a lontani lidi
incantati.
Quando la luna alta
inargenta torri snelle e cupole
piene, e serpeggia per cento
vene l'acqua cupa e
sonnolenta,
non si può dire quel
ch'ella sia, tanto è nuova mirabile
cosa: isola dolce, misteriosa, regno infinito di
fantasia...
Cosa di sogno vaga e
leggera; eppure porta mill'anni
di storia, e si corona della gloria d'una grande vita
guerriera.
Cuor di leonessa, viso
che ammalia, o tu, Venezia, due volte
sovrana: pianta di forte virtù
romana, fiore di tutta la grazia
d'Italia.
Questa poesia segna l’armonia tra lo spirito del
poeta e la città del suo sogno. Nei colori e nel suono sembra una mirifica
favola e si snoda tra un fluttuare di endecasillabi ed altri, novenari o
ottonari, che sgorgono come rivoli d’acqua sorgiva.
Esiste nel mondo, dice il poeta Valeri, una città bella e così strana da
sembrare un gioco irreale della fantasia. Risplende di una luce paradisiaca ed è
come sospesa tra il mare ed il cielo.Ed è cangiante nei toni e nei colori, come
appare di un pallore di perla al mattino, così è raggiante d’oro al tramonto e
piena, la notte,di un fascino che è impossibile definire.
E’ una creatura di sogno, e parrebbe fatta solo di aria e di luce, eppure porta
su di sé mille anni di storia e gloriose tradizioni di vita guerriera, due volte
sovrana: e per il dominio sul mare e per il suo fascino regale.
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