ERI DRITTA E FELICE
Eri
dritta e felice
Sulla porta che il vento
Apriva alla campagna.
Intrisa di luce
5 Stavi ferma nel giorno,
Al tempo delle vespe d'oro
Quando al sambuco
Si fanno dolci le midolla.
Allora s'andava scalzi
10 Per i fossi, si misurava l'ardore
Del sole dalle impronte
Lasciate sui sassi.
METRO:
versi liberi.
Dalla memoria emerge un ritratto femminile, situato in un tempo indefinito ma
lontano e felice, che fa intuire un senso di pacato rimpianto per la perduta et�
della giovinezza. La donna � dunque, se non un pretesto, un'occasione per
un'intensa rievocazione del passato.
Il poeta recupera, attraverso una figura femminile,immagini ed atmosfere del passato.La donna, infatti, pi� che a porsi al centro del componimento offre al poeta l�occasione per un�intensa rievocazione venata di nostalgia. Tuttavia , il rimpianto che trapela non si risolve in tristezza, ma � connotato da immagini luminose che trasmettono intatta al lettore l�idea di un mondo sereno.Ed ecco, dunque, che la presenza femminile intrisa di luce si fonde con il colore dorato delle vespe e con lo splendore del sole estivo che asciugava le impronte sui sassi.
Il lessico semplice e di immediata comprensibilit�,
l'uso misurato
dell'aggettivazione, la costruzione lineare dei periodi, allontanano questo
breve componimento da ogni forma di retorica.