LA BAMBINA DI HIROSHIMA
Hikmet : LA BAMBINA DI HIROSHIMA
Nazim Hikmet
�Apritemi sono io�
busso alla porta di tutte le scale
ma nessuno mi vede
perch� i bambini morti nessuno riesce a vederli.
Sono di Hiroshima e l� sono morta
tanti anni fa. Tanti anni passeranno.
Ne avevo sette, allora:
anche adesso ne ho sette perch� i bambini morti non
diventano grandi.
Avevo dei lucidi capelli, il fuoco li ha strinati,
avevo dei begli occhi limpidi, il fuoco li ha fatti di vetro.
Un pugno di cenere, quella sono io
poi il vento ha disperso anche la cenere.
Apritemi; vi prego non per me
perch� a me non occorre n� il pane n� il riso:
non chiedo neanche lo zucchero, io:
a un bambino bruciato come una foglia secca non serve.
Per piacere mettete una firma,
per favore, uomini di tutta la terra
firmate, vi prego, perch� il fuoco non bruci i bambini
e possano sempre mangiare lo zucchero.�
Non solo le persone pi� influenti della Terra, ma anche persone anonime, sconosciute, che hanno vissuto in prima persona il dramma della guerra, lanciano accorati e vibranti appelli. Molto significativa � la testimonianza del poeta turco Nazim Hikmet, autore di una toccante poesia nella quale d� spazio alla voce straziante di una bambina rimasta vittima durante il lancio della bomba atomica su Hiroshima.
Il poeta mette sotto gli occhi di tutti il fatto accaduto in quel disastroso
giorno, che ha cambiato l� intero mondo, rovinando anche la vita delle persone
nate dopo lo scoppio�
Portavoce di questa denuncia � una bambina che mori in quella catastrofe
chiedendo ai lettori di mettere una firma per evitare che tutto ci� possa
riaccadere e che altri bambini come lei possano vivere una vita normale e
possibilmente in un mondo senza pi� conflitti.
Nella prima parte della poesia Hikmet racconta il fatto accaduto, poi inizia a
parlare della vita della bambina e di come questo fatto possa essere visto da
occhi di una persona che alla sua et� non pu� capire cosa stesse succedendo.
Racconta di come i bambini bruciati non abbiano pi� bisogno ne di pane ne di
zucchero, i bambini morti infatti non crescono perch� sono ormai solo cenere, ma
dovrebbero restare indelebili nelle nostre anime, scuoterle, al fine di evitare
altre morti inutili.
La poesia � stata allegata a una raccolta di firme vera e propria per il disarmo
nucleare, ma dalla sua pubblicazione ad oggi non � cambiato molto: ancora oggi
ci sono conflitti in tutto il mondo, con continue morti di bambini innocenti.