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POESIE DI GIAMPAOLO GIAMPAOLI
ASCOLTA Mai ti parler� la voce della poesia se non hai parole fluide, attraversano il tuo corpo e le respiri nel grigio ambiente. La rigida forma del tuo essere deve rendersi onda nell�etere per fuggire il rancore, dal loro palcoscenico inchiodati attendono energia che splenda, che spezzi ogni rigida forma. La voce della poesia ancora ti chiama muta e sensibile. INTERPRETE Nell�attesa appresti la scena sincera nelle tue aspettative, coinvolgere � un errore piacevole non sempre utile rimpianto. Ricostruire l�unit� di pensieri opposti al vento che invade, descrivere l�essenza dei messaggi, dipingere un domani alieno all�ozio della mente; per farlo serve interpretazione per donare rinata melodia, luce nella capacit� di udire. Per non perdersi serve rischiare persino in una casa solida, rifugio dove le idee nascono, si sviluppano si concludono, a volte si perdono. DORMIVEGLIA Tardivo il caldo del debole autunno penetra la pelle, come dolci aghi massaggia e offende leggero la carne, stanca dell�ultimo vigore. Lo assumi tu distante dai miei sensi, hai segnato momenti che tornano prepotenti a un�invettiva di realismo, sei scomparsa nell�incedere dei giorni, si � distesa per noi la trama dell�esistenza, filata da mani antiche che non conosci, di cui poco ricordo. Tetro quell�ultimo annuncio nel tenero saluto alla persona che amasti priva di condizioni, non lo perder� nell�altro incedere del tempo impassibile, pi� onesto per le miei fatiche, impietoso con il tuo lungo dormiveglia. EBRA Inebriata la vita da fumosi personaggi di una dimensione plasmata, creata da menti ignote e subito accettata, poi persa, ritrovata negli archetipi; forse cerchi verit� in luoghi a te distanti, ad altri ignoti. Pieghi lo sguardo sulle pagine macchiate di fascino, penetri con gli occhi il freddo schermo, caldo per i recessi della mente. Scopri sfinita il tramonto e assumi nuova emozione. CESARE Sei fuggito dal tuo involucro raccolto in suoni gradevoli di strumenti celesti al tuo cuore di sognatore mai incerto. Non avresti ceduto il tuo sogno se invalicabile il male non avesse costretto, escluso il tuo percorrere. Forse vivere � un giorno, poi il tempo si annulla in una memoria sbiadita; in lei la mia immagine si allontana, mi chiedo tristemente provato se avrai un pensiero su me, se fulmineo il mio viso rammenti. Sei fuggito dentro un sospiro, ma non ti perder� fino al tramonto della ragione. DIPINGI Dipingi il volto della mia casa, ridona dignit� alla materia frustrata dal tempo, cavalca sui desideri sofferti di una stirpe che si appella umana. A noi manca un lume interiore, se si accende non lo scorgiamo, lo cerchiamo dove sepolto riposa l�istinto all�intelletto, ingiusto e veritiero, inevitabile e umano. A DIO Vorrei parlarti nei miei versi, sussurrarti emozioni consuete che l�uomo logoro � solito narrarti dalla sua interiorit�, ma distratto non ti seguo, convinto che nell�agire soffi vivida una fiamma di onest�, che puoi cogliere fin nel tuo cuore prima che scaldi l�uomo generato per comporre o scomporre. Ti credo nella complessa totalit�, a me vicino e umanamente caro, ti penso e vedo disporsi elementi mai affini, volti a un ciclo, destino di un�intelligenza che luminosa tende anche verso me. PER RICORDARE Vicini nel volto, in pose delicate, diverso il rimpianto, immenso, inconsolato ha colpito tuo padre, resta solo l�immagine dei vostri corpi l�un l�altro chiusi in un estremo abbraccio. Lo siamo stati anche noi, vi penser� per reprimere sensazioni discordi, perch� l�oblio si nutre di spontanea felicit�, il dolore nell�eccesso offende la memoria. COMPAGNO Scrivere versi per te non li avrei concepiti, tu che hai offeso il mio ego celato, represso deliberatamente in un contesto artificioso. Per te ho speso emozioni contrarie alla mia natura disprezzata nel vortice di pensieri latenti, ti rivedo negli occhi traditori che non sospetti, ti apprendo sconfitto, ormai come me vittima del disporsi iniquo degli eventi. Ti odio con minore calore, ti apprezzo ormai come compagno. DIMENTICATO Nel buio piegato al lato del muro ad assumere dolore e gelo, tra i suoi cari ultimo ricordo, caro alla notte che lo avvolge, lo ospita nel silenzio, lo assume madre a proteggerlo braccato da grida e rumori, oltraggiato e seppellito nell�intero mare di movimento indistinto. Furtivo un sorriso sul volto sfiora rughe profonde, carezza una vita trascorsa nel niente, sprecati i rimpianti mai detti, incomprese le ragioni inespresse, profonde convinzioni hanno distrutto per creare chimere che scaldano il gelo del suo implacabile inverno.
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