COMMENTI A GRANDI OPERE

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A SE STESSO                     DI LEOPARDI


Or poserai per sempre,
Stanco mio cor. Per� l'inganno estremo,
Ch'eterno io mi credei. Per�. Ben sento,
In noi di cari inganni,
5 Non che la speme, il desiderio � spento.
Posa per sempre. Assai
Palpitasti. Non val cosa nessuna
I moti tuoi, n� di sospiri � degna
La terra. Amaro e noia
10 La vita, altro mai nulla; e fango � il mondo.
T'acqueta omai. Dispera
L'ultima volta. Al gener nostro il fato
Non don� che il morire. Omai disprezza
Te, la natura, il brutto
15 Poter che, ascoso, a comun danno impera,
E l'infinita vanit� del tutto.

parafrasi
E� arrivato il tempo, o mio cuore stanco, riposerai per sempre. Svan� l'ultima illusione) che avevo creduto eterna . Svan� . Sento profondamente che in me e in te non solamente la speranza ma anche il desiderio di care illusioni � spento. Riposa per sempre. Troppo hai provato sofferenze. Non c'� nessuna cosa che valga i tuoi palpiti ("moti"), n� il mondo � degno dei [tuoi] sospiri. La vita non � altro che noiosa e brutta ; e spregevole � il mondo. Calmati ormai. Rinuncia definitivamente ad ogni speranza . Agli uomini purtroppo il fato don� solo la morte. Ormai [o mio cuore] disprezza te stesso, la natura, il potere perverso (che domina occultamente a danno di tutto e l'infinita vanit� dell'universo .


commento
C�� nella poesia un atteggiamento sprezzante del poeta, che esprime il proprio disappunto verso qualsiasi cosa: se stesso, la natura e la forza malefica del fato che, nascosto, domina l�universo avendo come fine ultimo il male di tutti. Tale tensione si riflette sullo stile: la poesia ha infatti una struttura metrica molto rigorosa. Pu� essere suddivisa in tre membri di cinque versi ciascuno, con lo stesso schema metrico : un settenario posto in apertura, due endecasillabi, di nuovo un settenario e infine un endecasillabo posto in chiusura. Tutta la parte finale costituisce quasi una precisazione a s� stante, una �summa� del pensiero pessimistico leopardiano. Ciascuna delle tre parti si apre poi con la ripetizione, quasi ossessiva, dello stesso motivo: �Or poserai per sempre�, �Posa per sempre�, �T�acquieta ormai�. Questa struttura cos� rigorosa e rigida presenta, per�, una notevole agitazione al suo interno. Si sussegue infatti una lunga serie di proposizioni brevissime (a volte composte da una sola parola, come �Per� al verso 3), senza alcun legame sintattico fra di loro, n� di coordinazione n� di subordinazione. Di conseguenza, l�intero componimento � percorso da una lunga serie di pause marcate dall�abbondante punteggiatura e il ritmo risulta essere lento, franto e spezzato. La spezzatura del ritmo � poi accentuata dai numerosi enjambements, anch�essi decisamente duri e forti.
Per quanto concerne la retorica si nota la presenza di allitterazioni al verso 2 (stanco mio cor), vv. 2-3 (estremo � eterno), verso 5 (che�speme�desiderio�spento), diverse inversioni come ai vv.3-5. Tali figure rafforzano il ritmo cadenzato e scandito dalla punteggiatura.
�A se stesso� evidenzia ancor di pi� il pessimismo leopardiano, il quale non trova conforto neppure nelle tanto care illusioni, ma soltanto nell�unico e ultimo dono fatto dal Fato all�intera umanit�: l�inesorabile morte.

 


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