LA LUNA E I FALO'
di C. PAVESE
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La luna e i fal� di pavese
Colui che narra � un trovatello cresciuto in un paese delle Langhe e soprannominato Anguilla, ritorna nei luoghi d'origine a distanza di anni, dopo essere emigrato e avere fatto fortuna in America. Riaffiorano cos�, nella memoria, gli anni dell'infanzia e della giovinezza, dopo che era stato accolto ed allevato da una povera famiglia, nel �casotto� sulla collina di Gaminella. Ma le persone da lui conosciute sono scomparse e i luoghi stessi sembrano mutati. E� rimasto solo Nuto, il compagno di un tempo, con cui vengono rivissute le vicende del passato, quando Anguilla, passato al servizio di un ricco possidente, il sor Matteo, si recava alle feste dei paesi vicini, dove Nuto suonava il clarino. La presenza dell'amico, pi� vecchio e posato, si era rivelata decisiva: Nuto gli aveva insegnato �molte cose�, dandogli il suo sostegno e aprendogli gli occhi di fronte alle dure realt� della vita. Adesso Nuto (che rappresenta la maturit� di chi non � corso dietro ai sogni, ma � rimasto fedele alle proprie radici) ha anche il compito di colmare il vuoto degli anni in cui il protagonista � rimasto lontano. Egli viene cos� informato delle sventure che hanno colpito le figlie del sor Matteo, in particolare la pi� giovane, Santa, che � stata uccisa dai partigiani. Ma neppure il dopoguerra ha portato la pace: il rinvenimento di alcuni cadaveri, che ispira a Nuto sentimenti di piet�, offre l'occasione per rinfocolare gli odi e le divisioni di parte. Nel frattempo il protagonista ha conosciuto Cinto, un povero ragazzo storpio, che abita adesso nel �casotto� della Gaminella ed � costretto a subire i maltrattamenti del padre, il Valino. Questi, vittima della miseria e colpito da un'improvvisa crisi di follia, da fuoco all'abitazione; solo Cinto riesce a salvarsi, assistendo nascosto alla scena, pronto a difendersi con il coltello che gli ha regalato lo stesso protagonista, al quale non rimane altro da fare che abbandonare il paese, dopo aver affidato a Nuto l'avvenire di Cinto. Il proposito di sistemarsi definitivamente nella terra d'origine � dolorosamente fallito.
PERSONAGGI.
Il personaggio principale � Anguilla, un orfano allevato da una famiglia di
contadini, che poi lascia il suo paese in cerca di soldi e fortuna in paesi
lontani, per superare quella valle che gli stava un po� stretta, che non gli
bastava come orizzonte della sua vita, come mondo in cui vivere. Non c�� una
descrizione fisica del personaggio, ma alla fine emerge la figura di un uomo
inquieto, costantemente alla ricerca del suo passato, sofferente per la mancanza
di un�origine, ma che tuttavia non riesce a fermarsi in un posto stabilmente per
mettere le sue radici.
Protagonista � pure Nuto, di soli due anni pi� grande di Anguilla, ma che era
sempre stato il suo mito e il suo modello. Nuto al contrario di Anguilla era
conosciuto e stimato, veniva invitato alle feste a suonare il clarino, aveva
davanti a s� un avvenire pi� certo. Tuttavia al suo ritorno in paese sorprende
l�amico perch� ha deciso di �appendere il clarino al chiodo� per fare il
falegname e seguire le orme del padre.
All�incontro con Cinto, con questo ragazzetto vivace, ma zoppo e rachitico,
viene data molta importanza nel romanzo: in lui Anguilla rivede se stesso
bambino e per suo tramite rivive sentimenti e pensieri di quel tempo. Per cui il
rapporto tra Cinto e Anguilla � assimilabile a quello che c�� tra padre e
figlio, in quanto Anguilla racconta al ragazzo cosa ha visto in tutti i suoi
viaggi, gli svela cose che non conosce e cerca, alla fine del romanzo, di mutare
la sua condizione sociale e di assicurargli un futuro e un buon mestiere.
I personaggi che popolavano il podere della Mora occupano una lunga sequenza del
libro e in particolare sono importanti per il giovane Anguilla le figure delle
due figlie del �sor� Matteo: Silvia e Irene, esuberante e vispa la prima, pi�
pacata e delicata la seconda. Le loro vicissitudini amorose costituiscono
infatti, se pur indirettamente, la prima educazione sentimentale di Anguilla e
nello stesso tempo lo fanno riflettere per la prima volta sulle differenze di
ceto sociale.
Nel romanzo tutti i personaggi presenti sono in stretto rapporto con il
personaggio di Anguilla in quanto tutti fanno parte dei suoi ricordi o sono
entrati in rapporto con lui. Un rapporto speciale � vissuto con Nuto, che
comunque sia � una figura singolare, diviso com�� tra un �fatalismo immobilista�
e l�impeto ideale che lo spinge a combattere l�ignoranza, la sudditanza per i
partiti e per i potenti, le disparit� sociali, i mali del mondo contadino; � un
personaggio strano che talvolta difende le ragioni della superstizione e delle
credenze della campagna legate alla luna e ai fal�, mentre talvolta impedisce
all�amico Anguilla di abbandonarsi a vagheggiamenti e a pensieri irrazionali.
La situazione sociale di quasi tutti i personaggi che Anguilla conosceva era
mutata da quando lui era partito, ma ci� non toglie, come pi� volte sottolinea
l�autore in pi� passi del libro che nulla per� della vita di campagna era
mutato: �Era stano come tutto fosse cambiato eppure uguale�. Neppure Nuto, che
ne aveva la possibilit�, aveva cambiato vita. L�unico che apparentemente aveva
cambiato la sua vita era Anguilla, che con i suoi viaggi, da povero orfano, era
divenuto un uomo benestante, corteggiato in paese da coloro che dovevano vendere
un terreno o maritare una figlia. Per� come dichiara lui stesso tutto questo suo
viaggiare era stato inutile perch� il �viaggio porta sempre al punto di
partenza�, vale a dire lui era sempre alla ricerca di un�origine, di un luogo di
cui poter dire �ecco cos�ero prima di nascere�, insomma dopo tutti il suo
peregrinare non era riuscito ancora a trovare ci� che desiderava.
AMBIENTE E QUADRO STORICO.
L�ambiente � reale, addirittura connotato e con nomi di luoghi, fino ad arrivare
ai particolari delle colline e ai nomi dei poderi e dei loro proprietari. Tutta
la narrazione si svolge in un contesto rurale, appunto nel paesino di campagna
che � Santo Stefano Belbo, che si trova nelle Langhe cuneesi.
Esistono rapporti tra personaggi e luoghi perch� nonostante il protagonista si
senta sradicato da ogni luogo e non riesca a trovare pace, ci sono luoghi che
per lui hanno un valore simbolico. L�America, che coincide in questo caso con
gli Stati Uniti, � simbolo della speranza di potere fare fortuna, ma anche di un
popolo anch�esso senza radici e storia, in mezzo al quale il protagonista si
poteva facilmente confondere. Ci sono poi le colline del paese in cui aveva
trascorso l�infanzia, che nella giovinezza gli erano apparse come l�unico ed
estremo confine del mondo in cui si poteva vivere. Anche dopo tutti gli anni
trascorsi lontano rimane tuttavia un rapporto speciale con la casa di Gaminella,
e tutto il podere un tempo di propriet� dei genitori adottivi.
La vicenda si svolge nell�immediato dopoguerra, e lo si capisce perch�
l�ambiente e i personaggi portano ancora i segni del fascismo, della guerra e
della guerriglia del periodo della Resistenza. Nella narrazione non � dato di
sapere se tutti i personaggi citati sono veramente esistiti, certo � che sono
storicamente verosimili e funzionali alla narrazione della vicenda del
protagonista.
STILE
-Scelte lessicali e sintattiche attuate dall�autore. Il linguaggio utilizzato ne
La luna e i fal� � un linguaggio che ricalca spesso e volentieri le forme della
lingua parlata e in particolare le forme e i modi di dire del dialetto
piemontese, non solo nei dialoghi, ma anche nelle parti narrative. Il periodare
� breve e molto semplice, non mancano perci� frasi ellittiche; l�aggettivazione
� scarna, ma efficace e mirata.
-Figure retoriche. Tutto il romanzo � ricco di figure semantiche, sintattiche e
morfologiche, quali similitudini, metafore, sinestesie, sineddoche e ossimori,
ma anche anacoluti ed ellissi, in prevalenza tratte dal linguaggio o dal gergo
contadino e dall�ambiente della campagna.
Tutta questa struttura particolare del testo, unita alla penuria di elementi
narrativi, rende scorrevole la lettura del testo, ma richiede un�acuta
attenzione del lettore, che deve badare al particolare che si cela dietro ogni
parola, dietro ogni aggettivo.
La critica afferma anche che in pi� passi del romanzo il ritmo della narrazione
e il suono delle parole scritte siano progettati in modo da richiamare, per
esempio, l�atmosfera di un gioiosa festa di paese o il ritmato suono degli
zoccoli di un cavallo che traina un calesse.