GRISELDA DI BOCCACCIO

GRISELDA


HOME PAGE RACCONTI AUTORI VARI POESIE INTROSPETTIVE DI B.BRUNO NARRATIVA AFORISMI


Finita la lunga novella del re, molto a tutti nel sembiante piaciuta, Dioneo ridendo disse: - Il buono uomo che aspettava la seguente notte di fare abbassare la coda ritta della fantasima, avrebbe dati men di due denari di tutte le lode che voi date a messer Torello -; e appresso, sappiendo che a lui solo restava il dire, incominci�:
Mansuete mie donne, per quel che mi paia, questo d� d'oggi � stato dato a re e a soldani e a cos� fatta gente; e per ci�, acci� che io troppo da voi non mi scosti, vo'ragionar d'un marchese, non cosa magnifica, ma una matta bestialit�, come che bene ne gli seguisse alla fine. La quale io non consiglio alcun che segua, per ci� che gran peccato fu che a costui ben n'avvenisse.
Gi� � gran tempo, fu tra' marchesi di Saluzzo il maggior della casa un giovane chiamato Gualtieri, il quale, essendo senza moglie e senza figliuoli, in niuna altra cosa il suo tempo spendeva che in uccellare e in cacciare, n� di prender moglie n� d'aver figliuoli alcun pensiere avea, di che egli era da reputar molto savio. La qual cosa a' suoi uomini non piacendo, pi� volte il pregarono che moglie prendesse, acci� che egli senza erede n� essi senza signor rimanessero, offerendosi di trovargliele tale e di s� fatto padre e madre discesa, che buona speranza se ne potrebbe avere, ed esso contentarsene molto.
A' quali Gualtieri rispose: - Amici miei, voi mi strignete a quello che io del tutto aveva disposto di non far mai, considerando quanto grave cosa sia a poter trovare chi co' suoi costumi ben si convenga, e quanto del contrario sia grande la copia, e come dura vita sia quella di colui che a donna non bene a s� conveniente s'abbatte. E il dire che voi vi crediate a' costumi de' padri e delle madri le figliuole conoscere, donde argomentate di darlami tal che mi piacer�, � una sciocchezza; con ci� sia cosa che io non sappia dove i padri possiate conoscere, n� come i segreti delle madri di quelle; quantunque, pur conoscendoli, sieno spesse volte le figliuole a' padri e alle madri dissimili. Ma poi che pure in queste catene vi piace d'annodarmi, e io voglio esser contento; e acci� che io non abbia da dolermi d'altrui che di me, se mal venisse fatto, io stesso ne voglio essere il trovatore, affermandovi che, cui che io mi tolga, se da voi non fia come donna onorata, voi proverete con gran vostro danno quanto grave mi sia l'aver contra mia voglia presa mogliere a' vostri prieghi.
I valenti uomini risposon ch'eran contenti, sol che esso si recasse a prender moglie.
Erano a Gualtieri buona pezza piaciuti i costumi d'una povera giovinetta che d'una villa vicina a casa sua era, e parendogli bella assai, estim� che con costei dovesse aver vita assai consolata; e per ci�, senza pi� avanti cercare, costei propose di volere sposare; e fattosi il padre chiamare, con lui, che poverissimo era, si convenne di torla per moglie.
Fatto questo, fece Gualtieri tutti i suoi amici della contrada adunare, e disse loro: - Amici miei, egli v'� piaciuto e piace che io mi disponga a tor moglie, e io mi vi son disposto pi� per compiacere a voi che per disiderio che io di moglie avessi. Voi sapete quello che voi mi prometteste, cio� d'esser contenti e d'onorar come donna qualunque quella fosse che io togliessi; e per ci� venuto � il tempo che io sono per servare a voi la promessa, e che io voglio che voi a me la serviate. Io ho trovata una giovane secondo il cuor mio, assai presso di qui, la quale io intendo di tor per moglie e di menarlami fra qui a pochi d� a casa; e per ci� pensate come la festa delle nozze sia bella, e come voi onorevolmente ricever la possiate, acci� che io mi possa della vostra promession chiamar contento, come voi della mia vi potrete chiamare.
I buoni uomini lieti tutti risposero ci� piacer loro, e che, fosse chi volesse, essi l'avrebber per donna e onorerebbonla in tutte cose s� come donna. Appresso questo, tutti si misero in assetto di far bella e grande e lieta festa, e il simigliante fece Gualtieri. Egli fece preparare le nozze grandissime e belle, e invitarvi molti suoi amici e parenti e gran gentili uomini e altri dattorno; e oltre a questo fece tagliare e far pi� robe belle e ricche al dosso d'una giovane, la quale della persona gli pareva che la giovinetta la quale avea proposto di sposare; e oltre a questo apparecchi� cinture e anella e una ricca e bella corona, e tutto ci� che a novella sposa si richiedea.
E venuto il d� che alle nozze predetto avea, Gualtieri in su la mezza terza mont� a cavallo, e ciascuno altro che ad onorarlo era venuto; e ogni cosa opportuna avendo disposta, disse: - Signori, tempo � d'andare per la novella sposa -; e messosi in via con tutta la compagnia sua pervennero alla villetta. E giunti a casa del padre della fanciulla, e lei trovata che con acqua tornava dalla fonte in gran fretta, per andar poi con altre femine a veder venire la sposa di Gualtieri, la quale come Gualtieri vide, chiamatala per nome, cio� Griselda, domand� dove il padre fosse; al quale ella vergognosamente rispose: - Signor mio, egli � in casa.
Allora Gualtieri smontato e comandato ad ogn'uomo che l'aspettasse, solo se n'entr� nella povera casa, dove trov� il padre di lei che aveva nome Giannucole, e dissegli: - Io son venuto a sposar la Griselda, ma prima da lei voglio sapere alcuna cosa in tua presenzia -; e domandolla se ella sempre, togliendola egli per moglie, s'ingegnerebbe di compiacergli e di niuna cosa che egli dicesse o facesse non turbarsi, e s'ella sarebbe obbediente, e simili altre cose assai, delle quali ella a tutte rispose del s�. Allora Gualtieri, presala per mano, la men� fuori, e in presenzia di tutta la sua compagnia e d'ogni altra persona la fece spogliare ignuda, e fattisi quegli vestimenti venire che fatti aveva fare, prestamente la fece vestire e calzare, e sopra i suoi capegli cos� scarmigliati com'egli erano le fece mettere una corona, e appresso questo, maravigliandosi ogn'uomo di questa cosa, disse: - Signori, costei � colei la quale io intendo che mia moglie sia, dove ella me voglia per marito -; e poi a lei rivolto, che di s� medesima vergognosa e sospesa stava, le disse: - Griselda, vuo' mi tu per tuo marito?
A cui ella rispose: - Signor mio, s�.
Ed egli disse: - E io voglio te per mia moglie -; e in presenza di tutti la spos�. E fattala sopra un pallafren montare, onorevolmente accompagnata a casa la si men�. Quivi furon le nozze belle e grandi e la festa non altramenti che se presa avesse la figliuola del re di Francia.
La giovane sposa parve che co' vestimenti insieme l'animo e i costumi mutasse. Ella era, come gi� dicemmo, di persona e di viso bella, e cos� come bella era, divenne tanto avvenevole, tanto piacevole e tanto costumata, che non figliuola di Giannucole e guardiana di pecore pareva stata, ma d'alcun nobile signore; di che ella faceva maravigliare ogn'uom che prima conosciuta l'avea. E oltre a questo era tanto obbediente al marito e tanto servente, che egli si teneva il pi� contento e il pi� appagato uomo del mondo; e similmente verso i sudditi del marito era tanto graziosa e tanto benigna, che niun ve n'era che pi� che s� non l'amasse e che non l'onorasse di grado, tutti per lo suo bene e per lo suo stato e per lo suo essaltamento pregando; dicendo, dove dir solieno Gualtieri aver fatto come poco savio d'averla per moglie presa, che egli era il pi� savio e il pi� avveduto uomo che al mondo fosse; per ci� che niun altro che egli avrebbe mai potuto conoscere l'alta virt� di costei nascosa sotto i poveri panni e sotto l'abito villesco.
E in brieve non solamente nel suo marchesato, ma per tutto, anzi che gran tempo fosse passato, seppe ella s� fare che ella fece ragionare del suo valore e del suo bene adoperare, e in contrario rivolgere, se alcuna cosa detta s'era contra 'l marito per lei quando sposata l'avea. Ella non fu guari con Gualtieri dimorata, che ella ingravid�, e al tempo partor� una fanciulla, di che Gualtieri fece gran festa.
Ma poco appresso, entratogli un nuovo pensier nell'animo, cio� di volere con lunga esperienzia e con cose intollerabili provare la pazienzia di lei, primieramente la punse con parole, mostrandosi turbato e dicendo che i suoi uomini pessimamente si contentavano di lei per la sua bassa condizione, e spezialmente poi che vedevano che ella portava figliuoli; e della figliuola che nata era tristissimi, altro che mormorar non facevano.
Le quali parole udendo la donna, senza mutar viso o buon proponimento in alcuno atto, disse: - Signor mio, fa di me quello che tu credi che pi� tuo onore e consolazion sia, ch� io sar� di tutto contenta, s� come colei che conosco che io sono da men di loro, e che io non era degna di questo onore al quale tu per tua cortesia mi recasti -. Questa risposta fu molto cara a Gualtieri, conoscendo costei non essere in alcuna superbia levata, per onor che egli o altri fatto l'avesse.
Poco tempo appresso, avendo con parole generali detto alla moglie che i sudditi non potevan patir quella fanciulla di lei nata, informato un suo famigliare, il mand� a lei, il quale con assai dolente viso le disse: - Madonna, se io non voglio morire, a me conviene far quello che il mio signor mi comanda. Egli m'ha comandato che io prenda questa vostra figliuola e ch'io... - e non disse pi�.
La donna, udendo le parole e vedendo il viso del famigliare, e delle parole dette ricordandosi, comprese che a costui fosse imposto che egli l'uccidesse; per che prestamente presala della culla e baciatala e benedettala, come che gran noia nel cuor sentisse, senza mutar viso in braccio la pose al famigliare e dissegli: - Te': fa compiutamente quello che il tuo e mio signore t'ha imposto; ma non la lasciar per modo che le bestie e gli uccelli la divorino, salvo se egli nol ti comandasse.
Il famigliare, presa la fanciulla, e fatto a Gualtieri sentire ci� che detto aveva la donna, maravigliandosi egli della sua costanzia, lui con essa ne mand� a Bologna ad una sua parente, pregandola che, senza mai dire cui figliuola si fosse, diligentemente l'allevasse e costumasse.
Sopravenne appresso che la donna da capo ingravid�, e al tempo debito partor� un figliuol maschio, il che carissimo fu a Gualtieri; ma, non bastandogli quello che fatto avea, con maggior puntura trafisse la donna, e con sembiante turbato un d� le disse: - Donna, poscia che tu questo figliuol maschio facesti, per niuna guisa con questi miei viver son potuto, s� duramente si ramaricano che uno nepote di Giannucole dopo me debba rimaner lor signore; di che io mi dotto, se io non ci vorr� esser cacciato, che non mi convenga far di quello che io altra volta feci, e alla fine lasciar te e prendere un'altra moglie.
La donna con paziente animo l'ascolt�, n� altro rispose se non: - Signor mio, pensa di contentar te e di sodisfare al piacer tuo, e di me non avere pensiere alcuno, per ci� che niuna cosa m'� cara se non quant'io la veggo a te piacere.
Dopo non molti d� Gualtieri, in quella medesima maniera che mandato avea per la figliuola, mand� per lo figliuolo, e similmente dimostrato d'averlo fatto uccidere, a nutricar nel mand� a Bologna, come la fanciulla aveva mandata; della qual cosa la donna n� altro viso n� altre parole fece che della fanciulla fatto avesse; di che Gualtieri si maravigliava forte e seco stesso affermava niun'altra femina questo poter fare che ella faceva; e se non fosse che carnalissima de' figliuoli, mentre gli piacea, la vedea, lei avrebbe creduto ci� fare per pi� non curarsene, dove come savia lei farlo cognobbe. I sudditi suoi, credendo che egli uccidere avesse fatti i figliuoli, il biasimavan forte e reputavanlo crudele uomo, e alla donna avevan grandissima compassione; la quale con le donne, le quali con lei de' figliuoli cos� morti si condoleano, mai altro non disse se non che quello ne piaceva a lei che a colui che generati gli avea.
Ma, essendo pi� anni passati dopo la nativit� della fanciulla, parendo tempo a Gualtieri di fare l'ultima pruova della sofferenza di costei, con molti de' suoi disse che per niuna guisa pi� sofferir poteva d'aver per moglie Griselda e che egli cognosceva che male e giovenilmente aveva fatto quando l'aveva presa, e per ci� a suo poter voleva procacciar col papa che con lui dispensasse che un'altra donna prender potesse e lasciar Griselda; di che egli da assai buoni uomini fu molto ripreso. A che null'altro rispose, se non che convenia che cos� fosse. La donna, sentendo queste cose e parendole dovere sperare di ritornare a casa del padre e forse a guardar le pecore come altra volta aveva fatto e vedere ad un'altra donna tener colui al quale ella voleva tutto il suo bene, forte in s� medesima si dolea; ma pur, come l'altre ingiurie della fortuna avea sostenute, cos� con fermo viso si dispose a questa dover sostenere.
Non dopo molto tempo Gualtieri fece venire sue lettere contraffatte da Roma, e fece veduto a' suoi sudditi il papa per quelle aver seco dispensato di poter torre altra moglie e lasciar Griselda. Per che, fattalasi venir dinanzi, in presenza di molti le disse: - Donna, per concession fattami dal papa, io posso altra donna pigliare e lasciar te; e per ci� che i miei passati sono stati gran gentili uomini e signori di queste contrade, dove i tuoi stati son sempre lavoratori, io intendo che tu pi� mia moglie non sia, ma che tu a casa Giannucole te ne torni con la dote che tu mi recasti, e io poi un'altra, che trovata n'ho convenevole a me, ce ne mener�.
La donna, udendo queste parole, non senza grandissima fatica, oltre alla natura delle femine, ritenne le lagrime, e rispose: - Signor mio, io conobbi sempre la mia bassa condizione alla vostra nobilit� in alcun modo non convenirsi, e quello che io stata son con voi, da Dio e da voi il riconoscea, n� mai, come donatolmi, mio il feci o tenni, ma sempre l'ebbi come prestatomi; piacevi di rivolerlo, e a me dee piacere e piace di renderlovi; ecco il vostro anello col quale voi mi sposaste, prendetelo. Comandatemi che io quella dote me ne porti che io ci recai, alla qual cosa fare, n� a voi pagator n� a me borsa bisogner� n� somiere, per ci� che di mente uscito non m'� che ignuda m'aveste: e se voi giudicate onesto che quel corpo, nel qual io ho portati figliuoli da voi generati, sia da tutti veduto, io me n'andr� ignuda; ma io vi priego, in premio della mia verginit�, che io ci recai e non ne la porto, che almeno una sola camicia sopra la dote mia vi piaccia che io portar ne possa.
Gualtieri, che maggior voglia di piagnere avea che d'altro, stando pur col viso duro, disse: - E tu una camicia ne porta.
Quanti dintorno v'erano il pregavano che egli una roba le donasse, ch� non fosse veduta colei, che sua moglie tredici anni e pi� era stata, di casa sua cos� poveramente e cos� vituperosamente uscire, come era uscirne in camicia; ma in vano andarono i prieghi; di che la donna, in camicia e scalza e senza alcuna cosa in capo, accomandatili a Dio, gli usc� di casa, e al padre se ne torn� con lagrime e con pianto di tutti coloro che la videro. Giannucole, che creder non avea mai potuto questo esser vero che Gualtieri la figliuola dovesse tener moglie, e ogni d� questo caso aspettando guardati l'aveva i panni che spogliati s'avea quella mattina che Gualtieri la spos�; per che recatigliele ed ella rivestitiglisi, ai piccoli servigi della paterna casa si diede, s� come far soleva, con forte animo sostenendo il fiero assalto della nimica fortuna.
Come Gualtieri questo ebbe fatto, cos� fece veduto a' suoi che presa aveva una figliuola d'uno dei conti da Panago; e faccendo fare l'appresto grande per le nozze, mand� per Griselda che a lui venisse, alla quale venuta disse: - Io meno questa donna la quale io ho nuovamente tolta, e intendo in questa sua prima venuta d'onorarla; e tu sai che io non ho in casa donne che mi sappiano acconciare le camere n� fare molte cose che a cos� fatta festa si richeggiono; e per ci� tu, che meglio che altra persona queste cose di casa sai, metti in ordine quello che da far ci �, e quelle donne fa invitare che ti pare, e ricevile come se donna di qui fossi; poi, fatte le nozze, te ne potrai a casa tua tornare.
Come che queste parole fossero tutte coltella al cuore di Griselda, come a colei che non aveva cos� potuto por gi� l'amore che ella gli portava, come fatto avea la buona fortuna, rispose: - Signor mio, io son presta e apparecchiata.
Ed entratasene co' suoi pannicelli romagnuoli e grossi in quella casa, della qual poco avanti era uscita in camicia, cominci� a spazzare le camere e ordinarle, e a far porre capoletti e pancali per le sale, a fare apprestare la cucina, e ad ogni cosa, come se una piccola fanticella della casa fosse, porre le mani; n� mai ristette che ella ebbe tutto acconcio e ordinato quanto si convenia. E appresso questo, fatto da parte di Gualtieri invitare tutte le donne della contrada, cominci� ad attender la festa; e venuto il giorno delle nozze, come che i panni avesse poveri in dosso, con animo e con costume donnesco tutte le donne che a quelle vennero, e con lieto viso, ricevette.
Gualtieri, il quale diligentemente aveva i figliuoli fatti allevare in Bologna alla sua parente, che maritata era in casa de' conti da Panago, essendo gi� la fanciulla d'et� di dodici anni la pi� bella cosa che mai si vedesse, e il fanciullo era di sei, avea mandato a Bologna al parente suo, pregandol che gli piacesse di dovere con questa sua figliuola e col figliuolo venire a Saluzzo, e ordinare di menare bella e orrevole compagnia con seco, e di dire a tutti che costei per sua mogliere gli menasse, senza manifestare alcuna cosa ad alcuno chi ella si fosse altramenti. Il gentile uomo, fatto secondo che il marchese il pregava, entrato in cammino, dopo alquanti d� con la fanciulla e col fratello e con nobile compagnia in su l'ora del desinare giunse a Saluzzo, dove tutti i paesani e molti altri vicini dattorno trov�, che attendevan questa novella sposa di Gualtieri. La quale dalle donne ricevuta, e nella sala dove erano messe le tavole venuta, Griselda, cos� come era, le si fece lietamente incontro dicendo: - Ben venga la mia donna -. Le donne (che molto avevano, ma invano, pregato Gualtieri che o facesse che la Griselda si stesse in una camera, o che egli alcuna delle robe che sue erano state le prestasse, acci� che cos� non andasse davanti a' suoi forestieri) furon messe a tavola, e cominciate a servire. La fanciulla era guardata da ogn'uomo, e ciascun diceva che Gualtieri aveva fatto buon cambio; ma intra gli altri Griselda la lodava molto, e lei e il suo fratellino.
Gualtieri, al qual pareva pienamente aver veduto quantunque disiderava della pazienza della sua donna, veggendo che di niente la novit� delle cose la cambiava, ed essendo certo ci� per mentecattaggine non avvenire, per ci� che savia molto la conoscea, gli parve tempo di doverla trarre dell'amaritudine, la quale estimava che ella sotto il forte viso nascosa tenesse. Per che, fattalasi venire, in presenzia d'ogn'uomo sorridendo le disse: - Che ti par della nostra sposa?
- Signor mio, - rispose Griselda - a me ne par molto bene; e se cos� � savia come ella � bella, che 'l credo, io non dubito punto che voi non dobbiate con lei vivere il pi� consolato signore del mondo; ma quanto posso vi priego che quelle punture, le quali all'altra, che vostra fu, gi� deste, non diate a questa; ch� appena che io creda che ella le potesse sostenere, s� perch� pi� giovane �, e s� ancora perch� in dilicatezze � allevata, ove colei in continue fatiche da piccolina era stata.
Gualtieri, veggendo che ella fermamente credeva costei dovere esser sua moglie, n� per ci� in alcuna cosa men che ben parlava, la si fece sedere allato, e disse: - Griselda, tempo � omai che tu senta frutto della tua lunga pazienza, e che coloro, li quali me hanno reputato crudele e iniquo e bestiale, conoscano che ci� che io faceva, ad antiveduto fine operava, vogliendo a te insegnar d'esser moglie e a loro di saperla torre e tenere, e a me partorire perpetua quiete mentre teco a vivere avessi; il che, quando venni a prender moglie, gran paura ebbi che non mi intervenisse, e per ci�, per prova pigliarne, in quanti modi tu sai ti punsi e trafissi.  E per� che io mai non mi sono accorto che in parola n� in fatto dal mio piacer partita ti sii, parendo a me aver di te quella consolazione che io disiderava, intendo di rendere a te ad una ora ci� che io tra molte ti tolsi, e con somma dolcezza le punture ristorare che io ti diedi; e per ci� con lieto animo prendi questa, che tu mia sposa credi, e il suo fratello: sono i nostri figliuoli, li quali e tu e molti altri lungamente stimato avete che io crudelmente uccider facessi; e io sono il tuo marito, il quale sopra ogn'altra cosa t'amo, credendomi poter dar vanto che niuno altro sia che, s� com'io, si possa di sua moglie contentare.
E cos� detto, l'abbracci� e baci�, e con lei insieme, la qual d'allegrezza piagnea, levatosi, n'andarono l� dove la figliuola tutta stupefatta queste cose ascoltando sedea, e abbracciatala teneramente e il fratello altress�, lei e molti altri che quivi erano sgannarono. Le donne lietissime levate dalle tavole, con Griselda n'andarono in camera, e con migliore augurio trattile i suoi pannicelli, d'una nobile roba delle sue la rivestirono, e come donna, la quale ella eziandio negli stracci pareva, nella sala la rimenarono. E quivi fattasi co' figliuoli maravigliosa festa, essendo ogn'uomo lietissimo di questa cosa, il sollazzo e ' festeggiare multiplicarono e in pi� giorni tirarono; e savissimo reputaron Gualtieri, come che troppo reputassero agre e intollerabili l'esperienze prese della sua donna; e sopra tutti savissima tenner Griselda. Il conte da Panago si torn� dopo alquanti d� a Bologna, e Gualtieri, tolto Giannucole dal suo lavorio, come suocero il puose in istato, che egli onoratamente e con gran consolazione visse e fin� la sua vecchiezza. Ed egli appresso, maritata altamente la sua figliuola, con Griselda, onorandola sempre quanto pi� si potea, lungamente e consolato visse.
Che si potr� dir qui, se non che anche nelle povere case piovono dal cielo de' divini spiriti, come nelle reali di quegli che sarien pi� degni di guardar porci che d'avere soprauomini signoria?  Chi avrebbe, altri che Griselda, potuto col viso, non solamente asciutto ma lieto, sofferire le rigide e mai pi� non udite prove da Gualtieri fatte? Al quale non sarebbe forse stato male investito d'essersi abbattuto a una, che quando fuor di casa l'avesse in camicia cacciata, s'avesse s� ad un altro fatto scuotere il pelliccione, che riuscita ne fosse una bella roba.

 
Il marchese di Saluzzo, gualtieri, convinto dai suoi sudditi a sposarsi contro il suo volere, sceglie in sposa una poverissima ragazza ma graziosa, di nome Griselda. Griselda si rivela cos� dolce, buona e gentile ,che tutti ben presto imparano a volerle bene. Dopo un certo tempo nasce una bambina. Gualtieri � felice ma "per matta bestialit�" decide di mettere alla prova la pazienza della moglie per vedere se davvero � completamente obbediente ai suoi voleri. Prima comincia a "pungerla" dicendo che tutti parlano male di lei perch� � di origine plebea. Anche la bambina non � vista di buon occhio proprio perch� � figlia sua e lui � criticato perch� l'ha sposata e forse rischia il trono. Poi le manda un "famigliare " che le porta via la bambina facendole credere (ma senza dirlo apertamente) che il padre la vuole morta. Griselda, pur soffrendo molto, non si ribella: chiede solo che sia sepolta, sempre se il marito non abbia ordinato altrimenti. Poi nasce un maschio e, dopo la gioia iniziale, Gualtieri ricomincia col suo giochetto e glielo fa portar via. Anche questa volta Griselda soffre in silenzio. In realt� Gualtieri ha mandato i figli a Bologna dove li fa allevare da una sua parente, ma nessuno lo sa, nemmeno i sudditi che lo criticano molto per questa sua crudelt�. Lui, apparentemente, non d� retta a nessuno e, pue essendo molto colpito dalla "costanza" della moglie che di lui dice solo bene (se non avesse visto coi suoi occhi la tenerezza e l'amore con cui trattava i figli, potrebbe addirittura sospettarla di indifferenza), non rinuncia al suo progetto. Ormai sono passati tredici anni e Gualtieri decide di sottoporre Griselda all'ultima prova. La fa convocare davanti a tutta la corte e le dice che ha chiesto al Papa la dispensa per sposare un'altra donna, una nobile, perch� lei � di troppo bassa condizione per lui. Ora che il Papa gli ha dato il permesso lei deve immediatamente andarsene da palazzo cos� come vi era entrata. Griselda, che il giorno delle nozze Gualtieri aveva fatto rivestire da capo a piedi prima di portarla via dalla sua misera casetta, chiede solo, se possibile, di potersene andare in camicia e non nuda come vi era, appunto, entrata, perch� non � bene nemmeno per lui che i suoi sudditi vedano nuda la madre dei suoi figli e perch� l'unica dote che aveva portato con s� era la sua verginit� che lui non le pu� pi� restituire. Gualtieri, generosamente glielo concede ("E tu una camicia ne porta"). Griselda torna in silenzio dal padre, che da tempo si aspettava una cosa del genere. Dopo un po' di tempo Gualtieri fa venire di nascosto da Bologna i suoi figli, dicendo a tutti che la fanciulla (dodicenne!) sar� la sua nuova sposa e che � la figlia dei Conti da Panago. Poi fa chiamare Griselda e le ordina di mettere in ordine il palazzo e di preparare tutto alla perfezione per le nuove nozze. Griselda obbedisce senza fiatare. Nel giorno della festa tutti ammirano la giovinetta, anche Griselda che dice che � bellissima. Gualtieri la fa chiamare e le chiede cosa ne pensa della sua scelta. Griselda risponde che la fanciulla � bellissima ma lo prega di risparmiarle le "punture" che ha dato a lei perch� si vede che � stata allevata "nelle dilicatezze" e non in "continue fatiche" come lei e non ce la farebbe a sopportarle. Alla fine il marchese considera  concluso il suo esperimento e le rivela la verit�: quelli sono i suoi figli, (che non erano morti, anzi!), lui l'ama pi� che mai e ora torneranno tutti assieme e vivranno per sempre felici e contenti. Era solo uno scherzo. Voleva solo mettere alla prova la sua "obbedienza" ! Grande festa finale con tutti felici, compresi i sudditi che se l'erano vista brutta con un simile deficiente come signore. Anche Boccaccio la pensa cos�, infatti Dioneo, alla fine, dice che Gualtieri si sarebbe meritato che Griselda gli facesse le corna, quando l'aveva ripudiata e scacciata dal palazzo .


 
 

 



Informativa Privacy Cookie Policy
- � POESIA E NARRATIVA -