"LA NOTTE " DI UGO BETTI

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"LA NOTTE " DI  UGO BETTI

 

LA NOTTE

Mammina, quante
dolci piccole stelle!
Ma le piante
sono come belve.
accovacciate!Un'ombra si muove
piano piano...
Dove sei, mammina?
Prendimi per mano.

Un passo leggero
ci segue. Uno sconosciuto nero
muove le fronde...
Si nasconde
come per farci sgomento!
E' il vento,
non � vero,mammina? E' il vento.

Le stelle sono lontane lontane...
Sembrano carovane
sperdute nell'oscurit�...
E si cercano invano.
Di l� da le stelle, che ci sar�?
Mammina, prendimi per mano.

 

 

La notte � densa di misteri ed il buio fa apparire paurose anche cose semplici che di giorno hanno un volto innocuo. Tuttavia se la mamma ci tiene per mano, nessun timore ci prende: noi procediamo al suo fianco fiduciosi e sereni, e quelle ombre di fantasmi si dileguano al tocco della sua carezza, quietando i battiti del nostro cuore. La madre � la nostra difesa naturale nell�ombra della nostra esistenza. Questo in sostanza vuole farci capire Betti.

 

Metro : Versi liberi con rima a piacere.

 

Parafrasi

Nella notte piena di dolci stelle le piante sembrano belve in agguato pronte a saltar fuori per assalirci, mentre un�ombra sconosciuta ci insegue per incuterci spavento. Mamma, mammina ,dammi la tua mano. Baster� questo a persuadermi che � il vento a muovere le fronde degli alberi. E intanto le stelle lass� si cercano nell�infinito mistero. Oltre il quale ,mamma, che ci sar�? Mamma prendimi per mano...

 



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