SALVATORE DI GIACOMO
Pianefforte 'e notte
Nu pianefforte 'e notte
sona luntanamente,
e 'a museca se sente
pe ll'aria suspir�.
� ll'una: dorme 'o vico
ncopp' a nonna nonna
'e nu mutivo antico
'e tanto tiempo fa.
Dio, quanta stelle 'n cielo!
Che luna! e c'aria doce!
Quanto na della voce
vurria sent� cant�!
Ma sulitario e lento
more 'o mutivo antico;
se fa cchi� cupo 'o vico
dint'a ll'oscurit�..
Ll'anema mia surtanto
rummane a sta fenesta.
Aspetta ancora. E resta,
ncantannese, a pens�.
Traduzione:
Un pianoforte di notte
suona lontanamente
e una musica si sente
per l'aria sospirar.
E' l'una: dorme il vico
su questa ninna nanna
di un motivo antico
di tanto tempo f�.
Dio,quante stelle in cielo!
Che luna! Che aria dolce!
Quanto una bella voce
vorrei sentir cantar.
Ma solitario e lento
muore il motivo antico;
si fa pi� cupo il vico
nell'oscurit�.
L'anima mia soltanto
rimane a questa finestra.
Indugia ancora. E resta,
incantandosi,a pensar.
Nella notte, dentro il vicolo, si diffonde da lontano la musica di un
pianoforte, come un sospiro per l'aria. Il sonno degli uomini � cullato dalla
ninna nanna di un'antica melodia. In alto, in cielo, una miriade di stelle e il
chiarore della luna: l'aria ha il tepore della primavera. Il poeta, che ascolta,
vorrebbe sentire il canto di una voce umana: ma la musica, lenta e solitaria, si
spenge, senz'altro segno di vita, nell'ombra della notte avvolta di nuovo nel
silenzio. Ora il poeta � solo, in una vana malinconica attesa, abbandonato
all'incanto della notte, con l'anima ancora invasa dalla dolcezza struggente
della melodia. Il fascino di questa lirica � tutto nella sua melodica, finissima
dolcezza; una malinconia fatta di sospiri e di sogni, un'impressione di
smarrimento e di solitudine nell'incantevole silenzio notturno.
Uno splendido notturno, affrescato da un nome indimenticabile, uno dei pi�
grandi poeti di Napoli, che ha saputo guardare allo stesso tempo alla miseria e
alla sublime poesia di cui � intessuta la nostra terra, la nostra bella
Partenope. Un brano celeberrimo, in cui il poeta � seduto di notte alla sua
finestra, una notte d'estate: luna, stelle e un dolce motivo di sottofondo.
Perfetto per meditare, per riposare, per sognare.
I luoghi di Napoli sono magici, non si possono descrivere se non con la poesia o
con la pittura, ma meglio ancora � viverli, respirarne l'aria. Purtroppo le
piaghe della nostra terra sono molte e profonde, ma sopravvive ancora la
speranza, il sorriso, la voglia di guardare avanti, forti di un passato
illustre, di luoghi che sono vere e proprie gemme, come quelle incastonate nella
costiera amalfitana e sorrentina, coi suoi profumi, i colori, quegli anfratti
cos� suggestivi e unici al mondo.
Salvatore Di Giacomo � profondamente legato alla sua terra, e questo amore
viscerale lo spinge ad osservare e descrivere con desiderio sempre pi� avido,
per poter arrivare alle radici, all'essenza di Napoli, della sua gente, dei suoi
mali, ma anche delle sue immense speranze e potenzialit�.