Baudelaire scrive un sonetto di alessandrini, verso usato nella poesia
francese, formato da dodici sillabe.Si nota l'uso dell'enjambement che dà un
ritmo più lento, sospeso, per contribuire ad una sensazione di mistero .
Ci troviamo di fronte
forse alla poesia più bella del poeta più grande di ogni tempo.
Si evidenzia subito la sensazione del contrasto tra i
"pilastri viventi", che danno quel segno di potenza, e le "confuse parole", che
danno il senso di una povertà di vita.
Si tratta di un'immagine onirica, dove si notano cose reali trasfigurate dalla
fantasia.
L’autore percepisce cose che in sostanza non esistono ma vorrebbe conoscere, e questa
conoscenza gli è possibile solo in una forma estraniata.
Così può recuperare sul piano poetico la dimensione naturalistica, che
l'intellettuale ha perduto.
Una dimensione che non è "naturalistica" solo per il riferimento a profumi,
colori, suoni della natura, ma anche per riferimenti alle "carni di bimbo",
l'innocenza perduta, che non può essere ritrovata nella realtà per la presenza
di profumi "corrotti, ricchi e trionfanti".
In parole più semplici
L’autore Baudelaire esprime la propria concezione della poesia e del reale. La
realtà concreta , la Natura, nasconde invisibili legami tra le cose; il poeta
è colui che, grazie sua sensibilità è capace di intuire e riconoscere la foresta
di simboli che si cela dietro il reale e la rivela agli altri uomini.
Da qui discende l'utilizzazione di un linguaggio particolare. musicale,
simbolico, innovativo rispetto alla tradizione poetica precedente, adatto a
illustrare le corrispondenze segrete; un modo di dire capace di esprimere i
percorsi dell'intuizione del poeta . Il linguaggio simbolista riflette una
realtà che è simbolo di altro, si distacca dallo stile poetico tradizionale.
RETORICA
Il
tema del sonetto è costituito dalle corrispondenze, i legami cioè che si
riconoscono nella realtà: ogni oggetto rimanda a qualcos'altro, è simbolo di
qualcos'altro. Spetta all'uomo e in particolare al poeta ritrovare e comunicare
tali simboli.
Questo messaggio si avvale dell'uso di due figure retoriche . Nella prima
quartina, la Natura con i suoi alberi è assimilata mediante l'analogia a un
tempio con le sue colonne: la poesia moderna farà largo uso di questa figura
retorica.
Nelle terzine l'uso della sinestesia rende l'idea che le sensazioni si fondano
in una vasta unità, in cui ciascuna di esse richiama e corrisponde a un'altra: i
profumi sono definiti infatti freschi, vellutati e verdi, e le sostanze odorose
ambra, muschio, incenso e benzoino tendono a commentare le dolcezze estreme
dello spirito e dei sensi.