CHARLES BAUDELAIRE : CORRISPONDENZE(da I FIORI DEL MALE)

CHARLES BAUDELAIRE : CORRISPONDENZE
DA "I FIORI DEL MALE"


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Corrispondenze

Da I fiori del male, Les Fleurs Du Mal, 1857

La Natura � un tempio dove incerte parole
mormorano pilastri che sono vivi,
una foresta di simboli che l'uomo
attraversa nei raggi dei loro sguardi familiari.

Come echi che a lungo e da lontano
tendono a un'unit� profonda e buia
grande come le tenebre o la luce
i suoni rispondono ai colori, i colori ai profumi.

Profumi freschi come la pelle d'un bambino
vellutati come l'oboe e verdi come i prati,
altri d'una corrotta, trionfante ricchezza

che tende a propagarsi senza fine- cos�
l'ambra e il muschio, l'incenso e il benzoino
a commentare le dolcezze estreme dello spirito e dei sensi.

 Baudelaire scrive un sonetto di alessandrini, verso usato nella poesia francese, formato da dodici sillabe.Si nota l'uso dell'enjambement che d� un ritmo pi� lento, sospeso, per contribuire ad una sensazione  di mistero .
Ci troviamo di fronte forse alla poesia pi� bella del poeta pi� grande di ogni tempo.
 

Si evidenzia subito la sensazione del contrasto tra i "pilastri viventi", che danno quel segno di potenza, e le "confuse parole",  che danno il senso di una povert� di vita.
Si tratta di un'immagine onirica, dove si notano cose reali trasfigurate dalla fantasia.
L�autore percepisce cose che in sostanza non esistono ma vorrebbe conoscere, e questa conoscenza gli � possibile solo in una forma estraniata.
Cos� pu� recuperare sul piano poetico la dimensione naturalistica, che l'intellettuale  ha perduto.
Una dimensione che non � "naturalistica" solo per il riferimento a profumi, colori, suoni della natura, ma anche per riferimenti alle "carni di bimbo", l'innocenza perduta, che non pu� essere ritrovata nella realt� per la presenza di profumi "corrotti, ricchi e trionfanti".


In parole pi� semplici
L�autore  Baudelaire esprime la propria concezione della poesia e del reale. La realt� concreta , la Natura, nasconde  invisibili  legami  tra le cose; il poeta � colui che, grazie sua sensibilit� � capace di intuire e riconoscere la foresta di simboli che si cela dietro il reale e la rivela  agli altri uomini.
Da qui discende l'utilizzazione di un linguaggio particolare. musicale, simbolico, innovativo rispetto alla tradizione poetica precedente, adatto a illustrare le corrispondenze segrete; un modo di dire capace di esprimere  i percorsi dell'intuizione del poeta . Il linguaggio simbolista  riflette una realt� che � simbolo di altro, si distacca dallo stile poetico tradizionale.

 

RETORICA

Il tema del sonetto � costituito dalle corrispondenze, i legami cio� che si riconoscono nella realt�: ogni oggetto rimanda a qualcos'altro, � simbolo di qualcos'altro. Spetta all'uomo e in particolare al poeta ritrovare e comunicare tali simboli.
Questo messaggio si avvale dell'uso di due figure retoriche . Nella prima quartina, la Natura con i suoi alberi � assimilata mediante l'analogia a un tempio con le sue colonne: la poesia moderna far� largo uso di questa figura retorica.
Nelle terzine l'uso della sinestesia rende l'idea che le sensazioni si fondano in una vasta unit�, in cui ciascuna di esse richiama e corrisponde a un'altra: i profumi sono definiti infatti freschi, vellutati e verdi, e le sostanze odorose ambra, muschio, incenso e benzoino tendono a commentare le dolcezze estreme dello spirito e dei sensi.




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