G.
Pascoli, Arano ( Myricae )
G.
Pascoli, Arano ( Myricae )
Al campo, dove roggio nel filare
qualche pampano brilla, e dalle
fratte
sembra la nebbia mattinal fumare,
arano: a lente grida, uno le lente
vacche spinge; altri semina; un
ribatte
le porche con sua marra paziente;
ch� il passero saputo in cor gi�
gode,
e il tutto spia dai rami irti del
moro;
e il pettirosso: nelle siepi s'ode
il suo sottil tintinno come d'oro.
Parafrasi
Al campo,
dove nei filari della vite brilla qualche foglia di rosso, e la nebbia
sembra uscir dai cespugli come un fumo, arano i contadini :
qualcuno d� grida prolungate, un altro spinge le lente vacche, altri
seminano, uno ribatte le zolle di terra fra i solchi con la sua zappa
che sostiene la sua fatica. Il passero astuto ( perch� sa che dopo
beccher� i semi) osserva tutto dai rami spogli del gelso, gi� gode in
cuor suo mentre nelle siepi si sentono i versi del pettirosso simile
al tintinnio dell�oro .
Spiegazione
Pascoli mette in primo piano le sensazioni,non i
sentimenti.La poesia si apre con una nota di colore per chiudersi poi
con un raffinato suono.
Questo brano , un madrigale (
componimento formato da endecasillabi e settenari con rime
dai sei agli undici versi cantato a voci e accompagnato dalla musica per
trattare temi d�amore e vita campestre
) in endecasillabi
composto da due terzine e una quartina a rime incatenate, rappresenta
una immaginaria passeggiata compiuta da Pascoli nella campagna toscana.
La nebbia d� un sentimento di malinconia alla poesia assieme ai
contadini che con la loro presenza animano la campagna col duro lavoro.
Si presenta il tema della lotta fra l�uomo e la natura che viene
rallegrata dai canti degli uccelli che, purtroppo, rovinano il lavoro
dei contadini beccando i semi.
Figure
Onomatopea � vv decimo
Similitudine � v decimo (come d�oro)
Ellissi -v quarto (i contadini)
Personificazione � v sesto (paziente)
Anastrofe � v settimo (in cor gi� gode)
Anastrofe � v nono (nelle siepi s�ode)
Enjambements - v 1-2 ; v 4-5 , v 5-6 ; v 9-10