GIOVANNI PASCOLI: ARANO

GIOVANNI PASCOLI: ARANO

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POESIE POCO FAMOSE 

ARANO
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G. Pascoli, Arano ( Myricae )

 

G. Pascoli, Arano ( Myricae )


Al campo, dove roggio nel filare
qualche pampano brilla, e dalle fratte
sembra la nebbia mattinal fumare,


arano: a lente grida, uno le lente
vacche spinge; altri semina; un ribatte
le porche con sua marra paziente;


ch� il passero saputo in cor gi� gode,
e il tutto spia dai rami irti del moro;
e il pettirosso: nelle siepi s'ode
il suo sottil tintinno come d'oro.


Parafrasi

 

Al campo, dove nei filari della vite brilla qualche foglia di rosso, e la nebbia sembra uscir dai cespugli come un fumo, arano i contadini :
 qualcuno d�  grida prolungate, un altro spinge le lente vacche, altri seminano, uno ribatte le zolle di terra fra i solchi con la sua zappa che sostiene la sua fatica. Il passero astuto ( perch� sa che dopo beccher� i semi)  osserva tutto dai rami spogli del gelso, gi� gode in cuor suo  mentre nelle siepi si sentono i versi  del pettirosso simile al tintinnio dell�oro .

Spiegazione

 

Pascoli mette in primo piano le sensazioni,non i sentimenti.La poesia si apre con una nota di colore per chiudersi poi con un raffinato suono.


Questo brano , un madrigale (
componimento formato da endecasillabi e settenari con rime dai sei agli undici versi cantato a voci e accompagnato dalla musica per trattare  temi d�amore e vita campestre ) in endecasillabi  composto da due terzine e una quartina a rime incatenate, rappresenta una immaginaria passeggiata compiuta da Pascoli nella campagna toscana. La nebbia d� un sentimento di malinconia alla poesia assieme ai contadini che con la loro presenza animano la campagna col duro lavoro. Si presenta il tema della lotta fra l�uomo e la natura che viene rallegrata dai canti degli uccelli che, purtroppo, rovinano il lavoro  dei contadini beccando i semi.

 

 

Figure

 

Onomatopea � vv decimo

Similitudine � v decimo (come d�oro)

Ellissi  -v quarto (i contadini)

Personificazione � v sesto (paziente)

Anastrofe � v settimo (in cor gi� gode)

Anastrofe � v nono (nelle siepi s�ode)

Enjambements -  v 1-2 ; v 4-5 , v 5-6 ; v 9-10

 

 

 
 


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