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POESIE DI VINCENZO MELINO
MENDICANTE Spengo la mia sete di sogni in case inespressive, volti inespressivi, gesti inespressivi. Pietre, corpi, idee, tutto � inanimato. Nella mia anima, vedova e claustrale, visioni di fuga, un dolore intenso e invisibile, una tristezza come il lamento di chi piange in una stanza buia. Nel mio cuore si spalanca un abisso e un soffio freddo mi sfiora il volto livido. Come un mendicante piango il silenzio chiuso di tutte le porte. Una voce, un canto, un profumo occasionale alza il sipario dei miei ricordi. Voglia di paternit� Rumore d�acqua tra gli alberi, risacca di grandi fiumi, fresco di pomeriggi tristi e lento respiro in petto. Dormo senza avere sonno nel crepuscolo di me stesso come un�indolenza infantile sul clivio della contemplazione. Cecit� dell�anima e nullit� separata come in un sogno futile. Orrore della vita interiore, nausea fisica per i misticismi e le meditazioni. Rocce del trascendente e dell�occulto come in una sublime aspirazione. Vaga inquietudine di lontananza si attenua nel piacere incerto e nell�orgoglio soave dell�esilio. Nella cenere di un focolare si stempera la banalit�. In una nicchia di felicit� si riverbera il desiderio d�infinito e la voglia di paternit�. Ombre del passato Mi rifugio nei ricordi e in un flusso di sangue fresco che scorre lento nelle vene indurite. La luce degli occhi illanguidisce e lo spirito annaspa in una coltre di vapore, caracollando come una nave tra i marosi. Come un relitto avvinghiato in una morsa d�acciaio diffondo il mio respiro asmatico in ogni angolo della casa. Come sbuffi di vento caldo le ombre del passato si scontrano in un banco di nebbia. Come cervoni a primavera le ombre del passato sgusciano nell�erba dello stradone perdendosi tra le siepi e gli ispidi cardi del vasto tratturo. Soffro in silenzio e mi mordo le labbra sfogando la rabbia nel desiderio di sopravvivenza. Impulso di vita Mi perdo in un vuoto d�aria, in uno stordimento allucinante che trasporta il pensiero oltre le fragili pareti della coscienza, oltre le sponde dell�ignoto. La stanchezza sfibra l�anima, gli incubi l�assottigliano e l�istinto di sopravvivenza si rifugia in un pianto di solitudine. Discorsi strani, scatti d�ira stringono il cuore. La mia razionalit� trova conforto nell�essenza del tempo e nel contatto diretto con l�Eterno. Un�impercettibile corrente d�aria mi offre un impulso di vita. Danze scaramantiche Volgo lo sguardo al cielo con aria di sfida e disperata follia. Spinto da una voce interiore raccolgo freneticamente rami spezzati, pezzi di tavole tarlate e foglie secche accatastate sul selciato. Il mio animo turbato si acquieta dietro fiamme crepitanti di scintille. Nell�opacit� della notte bagliori intermittenti penetrano l�etere come lame incandescenti e annientano le tenebre. E mentre l�odore acre del fumo riempie le narici un dio amico trascina sorrisi di bimbi in un girotondo di antica memoria. Trovo stimoli di vita in sogni bui e nei suggerimenti del maligno. Trovo serenit� in danze scaramantiche. Torpori di follia Rumori di pioggia si diffondono nel silenzio e sulla grigia monotonia di un vicolo cieco. Voglio abbandonare i miei doveri, ripudiare il focolare domestico e vivere di indeterminatezze tra grandi torpori di follia. Come una filigrana in movimento abbandono falsi merletti di maest� sognate, come amarezza d�intima vacuit� trascino l�uggia della pioggia esterna. Un soffio lieve di vento squarcia in dislivelli aerei la caduta rettilinea degli scrosci rischiarando una parte di cielo. Dopo il piovasco resta un pulviscolo di diamanti piccolissimi come nello scuotere di briciole da una grande tovaglia azzurrata. Come memoria d�infanzia chiusa nella soffitta polverosa di casa altrui vago senz�anima e pensiero per strade che contornano montagne. Inconsciamente sgambetto per valli nascoste tra impervi pendii, perdendomi nel paesaggio come in un quadro. Non c�� quiete in fondo al mio cuore e non c�� neppure desiderio di averla come in un vecchio pozzo al confine del podere venduto. Nuvole nel vento Volont� di non pensare, desiderio del nulla, disperazione cosciente mi brucia dentro. Come un fantasma informe il mistero della vita s�incarna in verit� di profondissimo orrore. Ambizioni squarciano la coscienza del mondo come nuvole nel vento. Il respiro dell�anima diviene cenere di nebbia, straccio di ci� che non �. E dietro la sconfitta sorge la solitudine, nera e implacabile, del cielo deserto e stellato. Pulviscolo floreale Mi crogiolo al sole come un lago ghiacciato circondato di fiori e lascio nell�ombra la fierezza nobile dell�individualit�. Vita di passioni ai margini del tedio, vita lontana dalle emozioni e dai pensieri. Nell�anima disattenta si snodano paesaggi di abdicazioni, aiuole di sogni e gesti incoerenti, come muri di bossolo che separano cammini vuoti. Tutto s�ingarbuglia e appare povero nel triste disordine delle mie sensazioni confuse come vecchie fontane senza zampillo vivo. Un vento sconosciuto solleva tracce di vita come pulviscolo floreale nella brezza della sera. E il torpore dell�imbrunire si perde nella musica del mendicante affamato e nella reliquia di un pellegrino. Tristezza da crepuscolo, spossatezze e false rinunce, dolore come di singhiozzo soffocato o di verit� ottenute. Dal pozzo delle emozioni contemplo astri infiniti e l�azzurro scuro dell�orizzonte. Sogni di gloria Truppe di un esercito in ritirata si perdono nel fango di paludi e nei sogni di gloria. Riempiono fessure del fare quotidiano come la polvere gli interstizi dei mobili non puliti a dovere. Nella luce incolore di un giorno qualunque brillano come tarli grigiastri sul mogano rossiccio. Si possono estrarre con un piccolo chiodo ma nessuno ha la pazienza di farlo. Resta solo la nozione di grandezza, la coscienza di essere appartenuti all�esercito e un silente vuoto di memoria. Nel fango di fossi e canali salutano la vittoria che non hanno potuto ottenere e di cui rimangono false briciole tra le macchie della tovaglia che qualcuno ha dimenticato di scuotere. Un raggio di sole Nella stanza priva di luce lo spazio sfuggente mi riempie d�angustia. Movimento silenzioso di labbra, vaga indecisione degli occhi, lieve mutare della voce e vacua inclinazione verso la guerra inutile di un esercito senza stendardi. Mi volto indietro ad osservare le schiene dei poveri vinti. Immensa vile sconfitta. Tra il fango e i giunchi affiorano vaghi pensieri e il sogno si smorza in un raggio di sole che indora il letame. Negli occhi trascino la miseria di tutte le incongruenze e porto con me il futuro nel passato. Attraverso una ripida scala a spirale scendo pensoso nella mia anima. Fedelt� Sentieri, pause, fatica e frescura di acqua bevuta nell�incavo delle mani. Ombra di grandi alberi per riprendere fiato in salita. Fal� per accompagnare interminabili notti e bivacchi sotto le stelle. La vita si perpetua nel viso dolce di un agnellino appena nato, nella fedelt� di un cane da gregge, in una foglia strapazzata dalla tempesta. Senilit� Viso segnato da un intrico di rughe profonde e nere come culo di tegame. Stecchino incastrato tra i pochi denti superstiti. Sguardo marchiato da privazioni e angustie, patimenti e umiliazioni lungo i selciati dell�indifferenza. Voce spenta e tremula, accartocciata come foglia infreddolita in una mulattiera dell�anima. Frammenti di parole Incaprettata tra due cirri famelici la luna falcata libera il suo ghigno nel riverbero assurdo delle falene. Un fulmine caldo percorre la mente, lampi improvvisi serpeggiano fragorosamente nel cuore, un tuono assordante sconquassa l�anima. Occhi rappresi nell�incendio di sogni, ricordi, dubbi corrodenti. Frammenti di parole articolate con spasimo in suoni gutturali. Fuoco dell�anima Rumore di torrenti, sole scherzoso tra le nuvole e pietre che danzano nei sentieri di campagna. Alito di cavalli, freddo di montagna e odori di erbe secche rassegnate al proprio destino. Brontolio di tuoni lontani, gemiti di vento e stormire di foglie nella putredine del bosco. Striature cariche di tensione solcano il cielo e nascondono il fuoco dell�anima dietro mandrie di nuvole nere. Sipario di tenebre Aria raggrumata di pigrizia. Strade imburrate di quiete s�indorano di voci umane. Canto di grilli dispersi nel buio, stormi di lucciole in brulichio tra i cespugli. Guizzi di luce si posano su case e persone smantellando angoli bui e croste opache di sonnolenza. Magica veste di ombre e silenzi, ultimi respiri della strada in un sipario di tenebre. Gatti innamorati L�erba secca, sospinta dal vento, s�impiglia nei capelli e graffia il viso, mentre le chiome degli alberi mormorano parole sconnesse. Gatti innamorati miagolano alla luna. Sdraiato sulla nuda terra ascolto il frinire dei grilli, il canto roco di uccelli notturni e l�ululare di cani in lontananza. Deserto La potenza dell�amore supera la dispersione e l�irretisce sull�uscio della mia fortezza. Nella frescura di un convento e in clausure ideali mi perdo tra indefinite meditazioni. Incontro il deserto in un vagone ferroviario, nelle strade del mio paese, e in metropolitana. Incontro il deserto in una grande citt� e vedo tutte le cose con occhio nuovo, le tocco con spirito nuovo, le amo con sentimento rinnovato, le abbraccio con un cuore casto. Scovo il deserto in una nicchia di solitudine e nella frenesia quotidiana. Oggetto misterioso, e fonte inesauribile. Luogo di silenzi e d� inquietudini. Come un ponte sospeso, gettato dall�anima sull�abisso tenebroso del mio spirito, vacillo sui profondi crepacci della tentazione e sui precipizi insondabili delle mie paure. Come una dimensione fondamentale della mia esistenza trovo il luogo idoneo per riprendere coraggio e pronunciare parole di verit�. Come un�oasi di purificazione piena di carboni ardenti m�imbatto in un desiderio di felicit� vasto quanto l�oceano, bello pi� della luce, caldo pi� del fuoco di un vulcano. E ricerco il mistero nel silenzio della notte. Vanit� La sera scende monotona e senza pioggia, con tonalit� di luce avvilente e incerta. Il colore dei fiori, l�ombra degli alberi, l�allineamento di viottoli e aiuole, tutto sfuma e si ritrae. Intrigo e maldicenza, orrenda consapevolezza della propria insignificanza. Vivo tra resti masticati di sensazioni nell�involontariet� dei sogni e in croste umide di desideri. Vivo tra briciole di allegria nell�imbrunire della coscienza e nella vanit� di spettacoli intervallati. Impenetrabili sorrisi M�incammino lentamente per le strade della citt�. Brandelli di frasi cadono come elemosine dell�ironia nella scuola invisibile della mia meditazione. Rovine d�edifici, piedistalli grezzi e insudiciati, superba e unica s�innalza la statua del tedio. Sembianze d�impenetrabili sorrisi oscurano i volti glorificandoli vagamente di segreto. L�infelicit� si blocca sulle mie labbra in un pozzo di gesti abbozzati. E le tenebre si rischiarano nei fuochi fatui della putredine. Rammarico inutile Tra le nuvole immobili l�azzurro del cielo � sporco di bianco trasparente. Nel silenzio freddo i rumori della strada si tagliano con il coltello. Dentro di me una sorta di malessere di tutte le cose, una sospensione cosmica della respirazione. L�universo intero si ferma in una tenebra annerita di silenzio. Sensazioni occupano come foschia l�estensione del mio spirito: non penso, non agisco, non sono lucido. Brividi interiori e nebbia d�intuizioni. Innocente esistenza priva d�analisi e di pensieri. La mia vita � un pendio in discesa, una pianura che giace di fronte all�elevazione e alla vetta che non oso raggiungere. Attonito trovo riparo nella vergogna intellettuale, nelle illusioni perdute e nel rammarico inutile. Sera C�� un�atmosfera minacciosa di cielo vigliacco come di un temporale non udibile, fatto solo d�aria. C�� stagnazione persino nel volo dei gabbiani. Rare nuvole alte poggiano sul nulla, cirri grigi si sfaldano su un bianco ingannevole. La sera scende nella mia inquietudine e la brezza rinfresca ad intervalli. Paesaggio e disperazione sono speranze dimesse, foschie senza nebbia, imbastiture rotte da falsa tempesta. La bassa marea lascia scoperto il nerume melmoso e vedo soltanto attraverso l�odore. C�� del salmastro nel mio proposito. Radure d�angoscia Svanisce la nebbia e ogni fessura visibile ferisce la carne dell�anima. In sintonia con la mia sonnolenza la brezza incerta della sera porta suoni sbiaditi. Il tedio che patisco si adatta come un abito che non graffia la ferita e l�ubriacatura del non essere riscalda la superficie stagnante dei sensi come una sorta di torpore assolato. Nella fluida futilit� dell�esistenza sentieri del sogno incantato mi conducono in radure d�angoscia. Fremiti di vita Tonalit� di colori lievi in un cielo vasto. Ritocchi di fredda brezza annunciano l�autunno nella casualit� della sera. Caduta di foglie ingiallite e vaga angoscia accompagnano le mie sensazioni. Tristezza umida di giorni passati. Nell�atrio dell�invisibile tutto � ombra e polvere agitata, anche il rumore annoiato di poche foglie sollevate dal vento. Luci senza sorriso orlano di giallo spento la rotondit� confusa di scarse nuvole. Immondizia residuale di stelle e di anime. Il cuore mi duole come un corpo estraneo. Coscienza chiara di anonima insufficienza. Fatica anticipata di ogni gesto, disillusione preannunciata di ogni sogno. Nell�orbita insensata del nulla produco fremiti di vita su lastricati puliti che un sole obliquo indora di smorzate fobie. Sibili d�angoscia Fontane di ville deserte ristagnano nel sole come ricordi di storie infantili. Carezze di cieli futuri si dissolvono nel silenzio di una chiesa come brezze imprecise. Grandi imperi, religioni e filosofie scompaiono nella tenerezza indifferente dell�autunno come fiammiferi usati che ricoprono il pavimento, come fogli accartocciati a forma di finta palla. Incerte lampade votive oscillano nello scempio lezioso di privilegi ignoti. Nell�oscurit� del mondo sento la mia anima vaneggiare in profondi e discontinui ululati come sibili d�angoscia nuda. Inutile tristezza sull�asperit� di giunchi lacustri e di penombre crepuscolari. Ellissi assurde Crepuscolo di spigoli, finzione dell�interludio, dilazione dell�alba. Stagnazione di particolari, casualit� di ombre e confusione evanescente. Il tramonto si diffonde fra nuvole isolate e riflessi di ogni colore riempiono la variet� dell�aria fluttuando assenti nelle grandi pene dell�attitudine. Brandelli di niente toccati da luci lontane, frammenti di falsa vita che il destino indora con il suo triste sorriso di assoluta verit�. Fra ellissi assurde e distanti la vita affranta si disperde in finti avvallamenti di strade e nelle inquietudini dormienti. Senza di me Cerco e non trovo. Voglio e non posso. Il sole nasce e tramonta senza di me. La pioggia scende e il vento geme senza di me. Non dipendono da me le stagioni, il corso dei mesi, il trascorrere delle ore. Citt� La mia anima passeggia coscientemente per le strade notturne della citt�. Viuzze e stradicciole labirinti di sensazioni, dolorosa nozione d�irrealt� e finta esistenza. Lunghe file di lampioni, finestre illuminate e buie, portoni chiusi e aperti, sagome imprecise. S�imbattono nel mio udito frammenti verbali d�invidia, lussuria e trivialit�. Mormorii sussurrati ondeggiano verso la mia coscienza. Caverne dell�anima Tempo eterno e spazio infinito. Nitida coscienza di solitaria esistenza. Nel vasto silenzio peregrinano piccoli rumori, non alterando la percezione di sensazioni spirituali. Ansia morale di lottare, sforzo intellettuale di comprendere, irrequieta aspirazione artistica m�inducono a riflettere su cose inutili, vuote e lontane. Uno strano insetto cerca invano il caldo ricordo di una luce nelle oscure caverne dell�anima. Interludio Infedele alle promesse interiori mi riempio le mani di sabbia e vivo in perpetuo straniamento. Costruisco con oro e seta antichi scenari intrecciando giochi di luci e musiche invisibili. Oltre l�uscio di casa i rumori della strada parlano a voce alta con toni solitari. Fra il nerume opaco che vibra dappertutto s�increspano di luce intensa e pallida stretti vicoletti. Sul terrazzo di un palazzo impossibile consumo l�anima nei graffi profondi di argentati interludi e in febbricitanti realt� lunari. Frantumi di luci Aria scura e pioggia violenta. Cuore oppresso e ricordi trasformati in angosce. Gelido sussulto e cuneo di luce metallica sul duro silenzio e sul riposo dei corpi umani. Sordo nerume e sussurro prolungato nel rimbombo del temporale che si placa in larghe distanze. Frantumi di luci come respiri sospesi feriscono l�anima. Tenue nostalgia Tramonto azzurro verdastro tendente al grigio bianco, nebbia rosa spenta nascosta dai monti. Giro le spalle alla finestra grigia, ai gelidi vetri e al sortilegio della penombra. Una grande pace si disperde fredda nell�astratta aria autunnale. Osservo e dimentico. M�invade, come un oppio, una tenue nostalgia. Grido di redenzione Si spegne in un bianco livido la luce del sole azzurrandosi di fredde sfumature verdognole. Nell�aria torpori maliziosi. Come un lago racchiuso tra aspre rocce il mio cuore contempla le fragili increspature dell�anima. Cresce l�ansia dell�immaginazione in un immobile biancore elettrico, ritagliato nel remoto e in fittizie insensibilit�. Nella fossa irraggiungibile brilla il diamante, pena dell�universo reale, stendardo di un esercito incognito. Un grido di redenzione mi sale sulle labbra della coscienza. Impossibile e inutile Il sole indora la mia fronte rugosa annullando propositi e conseguenze. Inconsistente monotonia di vita in feste serali sconosciute. Sensazioni di tedio emergono con disagio umiliante. La brezza porta aria fresca e l�allegria si manifesta con gesti di rabbia che non provo. Ghermisco fiori spettrali e intreccio mazzetti di ghirlande in angoli bui della mia esistenza. Vizi e virt�, castighi e peccati, ricerco l�impossibile attraverso l�inutile. Frammenti di sogni Picchiettio di pioggia per tutta la notte. Nel dormiveglia sento la sua insistente monotonia sui vetri. Il rumore casuale di un�auto arriva dal fondo della strada, rimbomba sul selciato e si spegne nel vago sonno che non riesco a prendere. Calpestio liquido di passi, poi silenzio, altri passi che si smorzano e la pioggia continua, abbondante. Sulle pareti della stanza, visibili nell�oscurit�, fluttuano frammenti di sogni, luci vaghe, righe nere, cose da niente che si arrampicano e scendono. Vaghi oggetti nell�ombra della mia insonnia ammiccano a fragili sofferenze e a desolanti rimorsi. Nell�assurdit� della tenebra la solitudine dell�anima si espande nella putredine. Filosofia e religione Larve del declivio e della dispersione, ombre che riempiono la valle, vestigia del destino. Spettri sinistri, serpenti di antri assurdi e di emozioni perdute. Incoerenze di sogni aleggiano come pipistrelli sulle passivit� dell�anima e come vampiri succhiano il sangue della sottomissione. Come un abisso scuro e vischioso la mia esistenza si perde nei miraggi, nella vergogna delle cose reali e nella miseria di una vita dignitosa. Creo una filosofia e la uso come un abito, sogno una religione e la indosso come una maschera. La malizia dei giorni e i capricci degli eventi precipitano nel cuore, avvelenandolo. Al suono della grande orchestra passo nel vortice delle danze e nelle conversazioni del riposo sotto gli sguardi sdegnosi ed estranei degli organizzatori dello spettacolo. Suono dell�inquietudine Pazzia gracidante dell�universo morto, cadavere ruotante dello spazio fisico, bandiera anonima che fluttua nel vento. Non so mentire, non so pensare, non so volere. Sono la periferia di una citt� inesistente, il commento prolisso a un libro non scritto. Sottile movimento dell�emozione assurdo suono dell�inquietudine, intimo linguaggio della coscienza. Da una botola precipito nello spazio infinito in una caduta senza direzione. Il mio pensiero non contiene raziocini, la mia esistenza non ha emozioni. La mia anima � un antro nero, un pozzo senza pareti, una vasta voragine intorno al nulla. Armonie dell�anima Mormorii di ruscelli nella notte, profumi di pane e di frutta. Attraverso il disegno improvviso del subconscio la fantasia evoca visioni sentimentali. Come chi non vuole pi� fare gesti abbozzo un desiderio. Angoscia metafisica mascherata, grande disillusione, sorda poesia dell�introspezione. Suoni di parole che echeggiano nei sotterranei del pensiero. Notte silenziosa, sensazione profonda, strada senza uscita. E nella mia ombra intima si attaccano fogli e si conficcano aghi. Rimuovo le emozioni e mi riempio di pensieri contradditori in un movimento di tedio colorato. Una vasta visibilit� del mondo percorre l�immaginazione desta e i miei occhi si offuscano di nostalgia e di supposizioni. Come un vento turpe la stanchezza anticipata dei paesaggi possibili affligge il fiore del mio cuore stagnante. Lungo la spina dorsale del ricordo risuonano le armonie dell�anima. Silenzioso tremore Saggezza antica come bozzolo scarnificato ai margini di una mulattiera. Ribellione e trasgressione come germogli d�umanit�. Ascolto il suono del vento, tocco il battito della terra, ricevo consolazione dalla pioggia e mi scaldo dinanzi al focolare. Rumori in notturne cavit�, ululati vaghi, accompagnati dal cigolante oscillare di insegne stradali. Voce ruggente da spazi indefiniti, silenzioso tremore e sorda paura. Nell�oscurit� la brezza mi sfiora le gote e il rumore dei polmoni mi entra nel cuore. Con prudenza assaporo la possibilit� di dormire.
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