tacito orror di solitaria selva
di sì dolce tristezza il cor mi bea,
che in essa al par di me non si ricera
tra' i figli suoi nessuna orrida belva.
E quanto addentro più il mio piè s'inselva,
tanto più calma e gioia in me si crea;
onde membrando com'io la godea,
spesso mia mente poscia s'inselva.
Non ch'io gli uomini abborra, e che in me stesso
mende non vegga, e più che in altri assai;
nè ch'io mi al buon sentier più appresso;
ma non mi piacque il vil secol mai:
e dal pesante regal giogo oppresso,
sol nei deserti tacciono i miei guai.
In questo sonetto, Alfieri si trova ad entrare in un
bosco selvaggio e inospitale; ma contrariamente a quanto ci si
può aspettare, quanto +procede nel suo cammino, tanto+ si sente
sereno poiché l'atmosfera di quel luogo riflette la sua
personalità. Alfieri però ci spiega che se ama stare da solo
non è perché sia nemico degli uomini né xke si sente
superiore a loro, ma semplicemente perché non ama il secolo
“servile” in cui vive. Alfieri dice che non è un
“misantropo”, ma in realtà nessuno gliel'aveva chiesto:
EXCUSATIO NON PETITA, ACCUSATIO MANIFESTA (EST) = UNA SCUSA NON
RICHIESTA, E' UN ACCUSA MANIFESTA. PARAFRASI. L'aristocrazia
era per lui incapace di governare,però stenta ad accettare
l'avanzata della nuova classe borghese che gli sembra meschina e
priva di nobili sentimenti.Da questo dissidio interiore nasce
l'odio per le persone del suo tempo.
“Un silenzioso
orrore di una selva solitaria mi allieta il cuore di una
tristezza così dolce che nessun orribile belva feroce in
compagnia dei suoi cuccioli non si ristora in essa allo stesso
modo in cui mi rassereno io. E quanto più dentro il mio piede
si introduce nella selva, tanto più calma e gioia si producono
in me. Per cui ricordando come io là (nella selva) mi sentivo
bene, spesso poi la mia mente torna nella selva. Non è che io
detesti gli uomini, e che non veda in me stesso dei difetti anzi
ne vedo più che in altri uomini; né che io creda di essere più
vicino alla buona strada: ma il mio vile secolo (`700) non mi è
mai piaciuto: oppresso dalla tirannide.E solo nei luoghi deserti
tacciono le mie sofferenze.” ... Le rime selva-s'inselva-rinselva
ribadiscono il senso di terrore che incute il bosco;invece le
parole bea-ricrea-godea ripetono la serenità che la selva
produce nel poeta. Il sonetto si chiude con un andamento
circolare:l'ultimo verso riprende un'immagine del primo e la
conclude.
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