UGO FOSCOLO: NOTIZIA DI DIDIMO CHIERICO

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NOTIZIA DI DIDIMO CHIERICO


Didimo Chierico � un personaggio immaginario, intellettuale e traduttore, di cui nella Notizia viene tracciato il ritratto.Da questi in Francia Foscolo avrebbe ricevuto il manoscritto della traduzione del Viaggio sentimentale di Laurence Sterne con un invito a renderlo pubblico.

Il termine "chierico" deriva dal fatto che il personaggio era stato avviato da fanciullo al sacerdozio, senza per� assumere gli ordini sacri ed allude forse alla sacralit� della figura del letterato, "sacerdote" della poesia.



L�opera deve molto alla traduzione del �Viaggio Sentimentale� dello Stern: in questa opera lo scrittore inglese fa un resoconto brillante ed ironico del suo viaggio in Italia. Come diario di viaggio � estremamente anomalo, in quanto mai si fa riferimento a un qualche luogo o monumento visto, ma si riferisce con dovizia di particolari degli incontri umani.

Il Foscolo apprende pertanto l�ironia e l�autoironia, un atteggiamento indispensabile per attuare quel distacco dalle proprie passioni. 

Nell�introduzione alla traduzione il Foscolo inserisce un breve autoritratto celandosi nella figura di Didimo Chierico, il nuovo alterego foscoliano; confrontandolo con l�Ortis i due personaggi sembrano l�uno il contrario dell�altro : Didimo ,ideale del Foscolo maturo, � descritto come colui che sente si le passioni ma �come calore di fiamma lontana�.

Evidentemente Didimo non � altro che l'alter ego di Foscolo stesso: risulta cos� una nuova maschera dello scrittore, come lo era stato Jacopo Ortis negli anni giovanili. Ma Didimo � un anti-Ortis: quanto Jacopo � appassionato e disperato, tanto Didimo � distaccato dalle passioni, ironico e disincantato. Le passioni serbano in lui "un calore di fiamma lontana".


Didimo: � persona finta d'uomo, il quale dopo d'aver coltivato gli studi letterari e conosciuti gli uomini dotti, e osservati i costumi di molti e le citt�, finalmente comprese e la vanit� delle cose umane e l'inutilit� de' viaggi e de' libri. Dall'anno trentesimo non volle pi� altro leggere o scrivere, n� stringere amicizia con alcuno, n� che si sapesse dove aveva dimora, ozioso e tranquillo vivendo unicamente secondo i suoi costumi e le sue opinioni, ma senza offesa d'alcuno.


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