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CAVA DE’ TIRRENI E I SUOI PORTICI
Cava de'
Tirreni è chiamata "la Piccola Svizzera"
fin dai tempi di Goethe e "la Bologna del Sud" per il suo
patrimonio architettonico.E’ situata in un luogo incantevole, fra ridenti
e ubertose colline, che le fanno aurea corona,con le serene montagne che
sfumano attorno nell’azzurro.
È il luogo ideale per soggiornare fra il verde dei
boschi ed il mare incantato della Costiera Amalfitana.
La città è formata da un nucleo abitato, il
Borgo, e da numerosi, pittoreschi villaggi, tutti legati al Borgo da strade
comode e panoramiche: il Corpo di Cava, dove sorge la millenaria Badia delle
SS. Trinità, Pregiato, S. Anna, S. Giuseppe,S. Lucia, Annunziata, S.
Pietro, Ruotolo, Dupino, Alessia, Marini, Castagneto, Cesinola, S.
Arcangelo, Passiano, S. Maria del Rovo, S. Martino e tanti altri ancora,
tutti di antichissima origine medievale.
La città rappresenta la porta della Costiera Amalfitana. Si trova
a 45 km dall'Aeroporto di Capodichino e si raggiunge percorrendo
l'autostrada A3 Napoli-Pompei (km 20) Salerno (km 8). Dista km 22 da Amalfi,
km 35 da Positano, km 28 da Ravello, km 50 da Paestum. Il mare é a km 2,5 a
Vietri. E' un'antica cittá di più di 50.000 abitanti ricca di storia e
monumenti. I suoi primi abitatori furono i Tirreni, navigatori Etruschi, la
cui presenza é documentata da reperti di Archeologia custoditi presso il Museo della Badia Benedettina.
I PORTICI
Proprio ai piedi del Monte Finestra, che
ha un buco a forma di finestra ben visibile dalla valle, nel primo periodo
dell'XI secolo, arrivò un gruppo
di monaci, portati in quel luogo dalla fama di santità di un nobile
longobardo, Alferio Pappacarbone, che vi si era ritirato per una vita di
contemplazione e di preghiera. Ebbe così origine l'Abbazia benedettina
della SS. Trinità, che divenne uno dei centri religiosi e culturali più
interessanti dell'Italia Meridionale. L’importanza dell'Abbazia attirò
intorno al territorio circostante la popolazione ; si formò, così, un vero
villaggio fortificato, il Corpo di Cava, che
era sotto l'autorità abbaziale. In seguito il popolo, stancatosi
dell’eccessiva dipendenza dagli abati , arrivò a scatenare tutta
la collera contro il Monastero cavese, mettendolo a ferro e fuoco nel 1364.
L'Abbazia fu costretta, così, per la veemenza del popolo, a rinunciare ai
diritti feudali e tutto l’apparato amministrativo ed economico
della città si spostò
a valle per gustare l’indipendenza.. Sorsero numerose botteghe
sormontate da portici che avevano lo scopo di proteggere le merci dalle
intemperie.Si creò, così, un vero borgo con l'aumento delle botteghe con
le loro case palaziali, che prese il nome di "Borgo Scacciaventi".Fu
chiamato così perché la prima famiglia che vi dimorò fu quella degli
Scacciaventi.Il borgo in un primo momento fu circondato da mura ed aveva due
porte, l’una a settentrione, l’altra a mezzodì, ma poi furono abbattute
per deliberazione comunale.
Qui in poco tempo si concentrarono i
parlamenti e le Curie dei Notai e ben presto l'artigianato di Cava diventò noto
in tutto il Napoletano con la tessitura , la tintura delle stoffe e
le manifatture della lana e della seta.
Nel
periodo del '500 questo Borgo, unico nell’Italia meridionale per la
presenza dei portici, sede di tutti i movimenti commerciali, fu attraversato
dalla Via Regia, che collegava la città di Salerno a Napoli.
Il
trasferimento della popolazione in questi luoghi e la continua evoluzione
del Borgo hanno lasciato segni ben visibili nella struttura dei portici,
effettivamente varia con archi
e soffitti tutti diversi e pieni di particolarità, a testimonianza della
mutazione degli stili artistici attraverso i secoli. Merito della peculiare
tipologia dei palazzi porticati è frutto della bravura dei muratori cavesi,
noti in tutto il regno di Napoli come "maestri fabbricatori" . Col
passare del tempo i nuovi palazzi si sono uniti ad altri, per ingrandire
l'abitazione, formando un percorso che, ora come ora, va da P.zza S.
Francesco a S. Vito, per quasi duemila metri..
Il borgo porticato è una peculiarità
della nostra cittadina nel Meridione; così lo descrive Lorenzo Giustiniani
alla fine del Settecento: «A me piace molto la città della Cava, e
specialmente la ben lunga strada, che vi si vede tutta porticata, e sempre
ricca, ed abbondante di viveri, da rassomigliarsi quasi ad una delle
migliori di Napoli».
Oggi,
per chi arriva a Cava de' Tirreni, è d'obbligo una passeggiata per i
portici per ammirarne le bellezze architettoniche e per dare degli sguardi ai negozi
che si susseguono senza dare respiro con le bellissime vetrine
accattivanti con le migliori firme.Sono quasi duemila metri senza l'assillo
delle macchine : una vera distrazione che coinvolge e ci spinge agli
acquisti in un'atmosfera d'incanto.Tutto il corso, ben illuminato, la sera
è sempre affollato,anche in inverno,grazie anche alle continue iniziative
avviate dai commercianti in concerto con l'amministrazione
comunale.Passeggiando , si ha la sensazione di essere avvolti da un alone
misterioso che sa di antichità e di modernità , ma stiamo a CAVA DE'
TIRRENI che qualcuno ha definito "la Piccola Svizzera" o "la
Bologna del Sud".
Per
chi,invece, volesse interessarsi delle bellezze architettoniche, percorrendo
Corso Mazzini si giunge in piazza Duomo, dove si mostra
prorompente la cinquecentesca Cattedrale e l'artistica fontana dei delfini,
frutto del lavoro dello scultore cavese Alfonso Balzico .
Procedendo
fra due ininterrotte file di portici, che caratterizzano i palazzi
seicenteschi, si arriva al Largo Comizi, dove si possono ammirare le
splendide e stupende architetture pre-barocche di S.Giovanni e dalla
Chiesa del Purgatorio, erette dagli Artisti, fecenti parte delle omonime
arciconfraternite fondate nel 1596. Si arriva,così,
al quattrocentesco Borgo Scacciaventi, con i suoi antichi palazzi dai
portali in pietra scolpita e con le corti dalle evidenti tracce di
architettura aragonese.
Al termine del sinuoso Borgo Scacciaventi si apre la luminosa Piazza S.
Francesco con la cinquecentesca Chiesa della Madonna dell'Olmo e
la Torre campanaria a base quadrata, che sormonta un mirabile seicentesco
chiostro.
Nelle vicinanze sorgono la Chiesa e il convento di S. Francesco ed il Convento
di S. Maria del rifugio con il cinquecentesco Chiostro.
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