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MARE
Mare di onde, mare di mare
Se tu mi culli sto qui ad abitare
Mare di cielo, mare di sabbia
Se tu mi abbracci mi passa la rabbia
Mare di sole, mare di fuoco
Se tu mi scaldi sto qui ancora un poco
Mare di aria, mare di vento
Se tu mi parli sono contento.
L�onda
Scherzosa, spumosa, gioconda,
tu mormori e corri, lieve onda,
con mille e poi mille sorelle,
che danzano e ridon fra loro
nel bacio del bel sole d�oro
e sotto la luna e le stelle.
Tu fai dondolare la candida
e fragile vela per gioco,
la culli col canto tuo fioco,
pian piano,
e intanto la porti lontano,
lontano.
Eppoi ti trastulli felice
coi bimbi: li spruzzi, li arruffi
se fra le tue braccia si tuffano;
con loro discorri. Che dice
la voce tua blanda e ridente
in note s� chiare?
I bimbi l�intendono:
la viva lor gioia lo sente
che sei come loro gioconda,
scherzosa, serena, live onda
del mare. (Gentucca)
I giardini del mare
Chi li ha visti i giardini del mare
dove ogni cosa un gioiello pare?
In una luce di seta verdina
un popolo cammina
assorto, silenzioso,
ospite d�un mondo prezioso.
C�� un prato d�alghe: lentamente oscilla;
rupe muscosa scintilla:
fra i rami di corolla
guizzano pesci vestiti di giallo,
sogliole d�argento�
E le seppie dal passo sonnolento
vanno con le lamprede
in cerca di facili prede;
dagli antri dove dormon le sirene
escon le murene
e la medusa che danzando sciacqua
la veste color d�acqua�
Nella luce di seta verdina
cos� un popolo vive e cammina:
assorto, silenzioso,
ospite d�un mondo prezioso.
Pi� in fondo � il regno del nero
e vi alberga il mistero. (Mario Pucci)
Il bello del mare
Di cose belle il mare ne ha a vagoni:
la festa di milioni di ombrelloni,
l�acqua per nuotare,
il remo per remare,
il suo chiaro turchino,
il secchiello col pesciolino,
l�onda dietro l�onda.
La conchiglia sulla sponda,
il corpo abbronzato,
il baretto col gelato.
I giochi dei bambini,
i loro costumini.
Di cose belle il mare ne ha milioni,
l�aeroplano e gli aquiloni
un certo profumo antico
e il ricordo di un amico.
Il faro
Sta tutta la notte a spiare
alto e lontano sul mare,
occhio di fuoco, di luce pupilla
che altera nel buio sfavilla.
Si spegne, s�accende,
ancora si spegne, pi� viva risplende.
Ed il mare, che sotto
rimormora roco e ulula fiero,
par dirgli crucciato e severo:
�Che vuoi,
che cerchi, grand�occhio di fuoco?�
E il faro sfavilla, n� all�onde risponde.
Ma soave liete parole sussurra
col fido lucente suo raggio
a pi� di una nave
lontana, sul mare in viaggio.
E corre sicura e tranquilla
la nave sull�onde, guidata
dal calmo grand�occhio che brilla�
Il mare
M�affaccio alla finestra e vedo il mare:
vanno le stelle, tremolano l�onde.
Vedo stelle passare, onde passare:
un guizzo chiama, un palpito risponde.
Ecco; sospira l�acqua, alita il vento;
sul mare appare un bel ponte d�argento.
Ponte gettato sui laghi sereni,
per chi dunque sei fatto e dove meni?
La conchiglia marina
Ho trovato una conchiglia
e la voglio conservare,
era l�, presso la chiglia
d�una barca in riva al mare.
Se l�inverno sar� grigio,
sar� freddo, e lungo tanto
io del mare, che prodigio,
potr� sempre udire il canto.
Accostando la conchiglia
all�orecchio si pu� udire,
delle onde,oh meraviglia,
sulla spiaggia il rifluire.