IL RE IN ASCOLTO di ITALO CALVINO

FIABE CLASSICHE E MODERNE

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IL RE IN ASCOLTO    di ITALO CALVINO

 

 
 

Fiaba di Italo Calvino

 

IL RE IN ASCOLTO

 

Lo scettro va tenuto con la destra, diritto, guai se lo metti gi�, e del resto non avresti dove posarlo, accanto al trono non ci sono tavolini o mensole o trespoli dove tenere, che so, un bicchiere, un posacenere un telefono; il trono � isolato, alto su gradini stretti e ripidi, tutto quello che fai cascare rotola e non si trova pi�.

lo scettro va tenuto con la destra Guai se lo scettro ti sfugge di mano, dovresti alzarti, scendere dal trono per raccoglierlo, nessuno lo pu� toccare tranne il re; e non � bello che un re si allunghi al suolo, per raggiungere lo scettro finito sotto un mobile, o la corona, che � facile ti rotoli via dalla testa, se ti chini.

L'avambraccio puoi tenerlo appoggiato al bracciolo, cos� non si stanca: parlo sempre della destra che impugna lo scettro; quanto alla sinistra resta libera: puoi grattarti se vuoi; alle volte il manto di ermellino trasmette un prurito al collo che si propaga gi� per la schiena, per tutto il corpo.

Anche il velluto del cuscino, scaldandosi, provoca una sensazione irritante alle natiche, alle cosce. Non farti scrupolo di cacciare le dita dove ti prude, di slacciare il cinturone con la fibbia dorata, di scostare il collare, le medaglie, le spalline con le frange. Sei Re, nessuno pu� trovarci da ridire, ci mancherebbe anche questa.

La testa devi tenerla immobile, non dimenticarti che la corona sta in bilico sul tuo cocuzzolo, non la puoi calzare sugli orecchi come un berretto in un giorno di vento;

la corona sta in bilico sul tuo cocuzzolo la corona culmina in una cupola pi� voluminosa della base che la regge, il che vuol dire che ha un equilibrio instabile: se ti capita d'appisolarti, di adagiare il mento sul petto, finir� per ruzzolare gi� e andare in pezzi, perch� � fragile, specie nelle parti di filigrana d'oro incastonate di brillanti.

           

Quando senti che sta per scivolare devi avere l'accortezza di correggere la sua posizione con piccole scosse del capo, ma devi stare attento a non tirarti su troppo vivamente per non farla urtare contro il baldacchino, che la sfiora coi suoi drappeggi.

Insomma, devi mantenere quella compostezza regale che si suppone connaturata alla tua persona.

che bisogno avresti di darti tanto da fare? Sei RE... Del resto, che bisogno avresti di darti tanto da fare?

Sei Re, tutto quello che desideri � gi� tuo. Basta che alzi un dito e ti portano da mangiare, da bere, gomma da masticare, stuzzicadenti, sigarette di ogni marca, tutto su un vassoio d'argento; quando ti prende il sonno il trono � comodo, imbottito, ti basta socchiudere gli occhi e abbandonarti contro la spalliera, mantenendo in apparenza la posizione di sempre: che tu sia sveglio o addormentato non cambia nulla, nessuno se ne accorge...

           

Insomma tutto � stato predisposto per evitarti qualsiasi spostamento. Non avresti nulla da guadagnare, a muoverti, e tutto da perdere. Se t'alzi, se t'allontani anche di pochi passi, se perdi di vista il trono anche per un attimo, chi ti garantisce che quando torni non ci trovi qualcun altro seduto sopra? Magari uno che ti somiglia, uguale identico. Va poi a dimostrare che il Re sei tu e non lui! Un re si distingue dal fatto che siede sul trono, che porta la corona e lo scettro.

Ora che questi attributi sono tuoi, meglio che non te ne stacchi nemmeno per un istante.

 

C'� il problema di sgranchirti le gambe, d'evitare il formicolio, l'irrigidirsi delle giunture: certo � un grave inconveniente. Ma puoi sempre scalciare, sollevare i ginocchi, rannicchiarti sul trono, sederti alla turca, naturalmente per brevi periodi, quando le questioni di Stato lo permettono.

            dovrai lasciare il trono, lo scettro, la corona, la testa

Ogni sera vengono gli incaricati della lavatura dei piedi e ti tolgono gli stivali per un quarto d'ora; alla mattina quelli del servizio deodorante ti strofinano le ascelle con batuffoli di cotone profumato. Insomma, il trono, una volta che sei stato incoronato, ti conviene starci seduto sopra senza muoverti, giorno e notte.

Tutta la tua vita di prima non � stata altro che l'attesa di diventare re; ora lo sei: non ti resta che regnare. E cos'� regnare se non quest'altra lunga attesa?

L'attesa del momento in cui sarai deposto, in cui dovrai lasciare il trono, lo scettro, la corona, la testa.



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