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LITTLE TONY

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LITTLE TONY

 

 

LITTLE TONY(Antonio Ciacci) Tivoli (Roma) 9 febbraio 1941 � Roma 28 maggio 2013. Cantante. Canzoni pi� famose: Ventiquattromila baci (1961, a Sanremo in coppia con Adriano Celentano), Quando vedrai la mia ragazza (1964), Rider� (1966), Cuore matto (1967), Un uomo piange per amore (1968). Ultima apparizione a Sanremo nel 2008 con Non finisce qui (9�). �Dal 1966 al 1970 ho fatto 15 film. Ricevevo 200 lettere al giorno, soprattutto di donne. Rispondevo a tutte. Un giorno mio padre arriv� e mi disse: �Tony, i francobolli costano. Vedi un po� tu quello che vuoi fare��.

� Genitori sanmarinesi, non ha mai preso la cittadinanza italiana. �Mio padre suonava pianoforte, chitarra, batteria, violino. Coi suoi due fratelli, suonava nei teatri. Non ha mai sfondato. Per� se la cavava�.

� �A tredici anni � gi� in grado di imitare alla perfezione Little Richard e Bill Haley, usando testi creati in inglese maccheronico. Nel 1956 il colpo di fortuna: pap� Novino si sta esibendo in canzoni romantiche e napoletane in un ristorante di Grottaferrata. Little Tony � l� anche lui quando una comitiva di turisti americani chiede a gran voce di ascoltare del rock�n�roll. Tony si lancia e comincia a cantare con i fratelli. Il successo � trionfale al punto che gli americani lasciano 50 mila lire di mancia� [Mario Luzzatto Fegiz, Cds 28/5/2013].

� �Prima del 1954 ero apprendista orefice. Avevo tredici anni e alle prime festine andavano i dischi di Perez Prado, i mambi. Le canzoni alla radio erano di Luciano Tajoli, Claudio Villa, Nilla Pizzi. L�avanguardia erano Marino Marini e Renato Carosone. Poi, all�improvviso, arrivano dischi con una musica incredibile: in crescendo, Banana boat di Harry Belafonte, Only you dei Platters e finalmente il rock: Tutti frutti, cantata da Little Richard. Le festine cambiano: su venti ragazzi ce n�erano due che sapevano ballare il rock e tutti gli altri attorno a guardare e a battere le mani, come nei documentari sugli aborigeni�.

� �Incise presto qualche disco, a imitazione dei rocker americani e poi, notato da un impresario inglese, and� a farsi una bella gavetta di un anno proprio in Inghilterra, in quel fitto e movimentato sottobosco musicale antecedente alla rivoluzione beatlesiana, e per lui fu l�occasione della vita, un periodo straordinario, formativo, che gli permise di tornare in Italia pi� forte e temprato a ogni esperienza. Quando si ripresent� and� a cercare l�unico o quasi che poteva capire le sue voglie americane, ovvero Adriano Celentano, anche lui alle prese con una trasgressiva traduzione del rock�n�roll a uso e consumo del pubblico italiano. Celentano gli fece ascoltare 24.000 baci, era il 1961, e andarono in coppia a cantarla al festival di Sanremo. Un successone. Arrivarono secondi, solo perch� il vecchio Luciano Tajoli, che rappresentava pienamente la vecchia tradizione, aveva sbaragliato tutti con la strappalacrime Al di l� (peraltro firmata da un Mogol alle prime armi), ma i personaggi veramente vincenti furono loro due e dal giorno dopo Little Tony era uno dei pi� popolari protagonisti della canzone italiana� [Gino Castaldo, Rep 28/5/2013].

� �Con la sua manciata di successi esplosi dalla fine degli anni Sessanta e all�inizio dei Settanta, assieme a Bobby Solo, � una delle icone del rock�n�roll all�italiana. Irruppe sulla scena vestito di bianco con vistosi fregi luminescenti e la tipica capigliatura alla Presley di cui sapeva imitare non solo la timbrica, ma anche la mimica e soprattutto quei movimenti pelvici che facevano impazzire le ragazzine. Di Presley Little Tony imitava anche certe abitudini di grandezza: ai Festival di Sanremo girava con un seguito di parenti e amici per un totale di 25 persone. Anche se era partito imitando Presley in realt� era ben pi� di un sosia� (Mario Luzzatto Fegiz).

� Con gli anni Ottanta, travolto dalle nuove mode e dai cantautori, entra in un cono d�ombra. Scompare dalle scene, canta e suona sopratutto all�estero. �Sono stufo di fare il burattino delle case discografiche� confessa in un�intervista al Corriere del marzo 1980 dopo un concerto in una balera della periferia di Milano chiamata Parco delle rose. In compenso viene sempre invitato nelle trasmissioni televisive pi� popolari come Trent�anni della nostra storia, C�era una volta il festival e Una rotonda sul mare dove canta i suoi successi del passato.

� Nell�agosto 2007 chiuse un concerto a Ceppaloni, per la manifestazione Appuntamenti sotto le stelle, improvvisando un duetto con Clemente Mastella sulle note di Io che non vivo di Pino Donaggio. Nel 2011 il suo ultimo album � impossibile.

� Tra le sue passioni: l�alta velocit�, le auto sportive, gli incredibili e costosissimi abiti di scena che si faceva confezionare negli Stati Uniti, la ricerca maniacale del look e del ciuffo sempre perfetto.

� Negli ultimi anni aveva prestato il suo volto e la sua voce alla campagna pubblicitaria di uno yogurt anticolesterolo usando la canzone Cuore Matto. Aveva sofferto di problemi cardiaci, gli ultimi tre mesi li ha trascorsi in una clinica a causa di un tumore alle ossa.

� Una figlia, Cristiana e tre nipoti (Mirko, Martina e Melissa).

 

 
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