GIANNI RODARI(PEDAGOGISTA)

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GIANNI RODARI

VITA E PEDAGOGIA DI RODARI

 

Giovanni Francesco Rodari, detto Gianfranco, ma in arte Gianni Rodari, nacque il 23 ottobre 1920 a Omegna, sul Lago d'Orta da Giuseppe Rodari, fornaio che possedeva il negozio in via Mazzini, via principale di Omegna, sposato in seconde nozze con Maddalena Aricocchi, commessa nella bottega paterna. Oggi sulla parete della sua casa natale che d� sulla strada c'� una targa che lo ricorda. Poich� i genitori stavano in negozio venne seguito nel corso della sua infanzia da una balia di Pettenasco. A Omegna frequent� le prime quattro classi elementari ma poi, in seguito alla morte del padre per broncopolmonite (nel 1929), si trasfer� a Gavirate in provincia di Varese, paese natale della madre, a nove anni, con il fratello Cesare (1921-1982). In seguito la madre cedette l'attivit� del marito al fratellastro di Gianni, Mario (1908-1966), nato dalle prime nozze del padre. Nel 1931 la madre lo fece entrare nel seminario cattolico di San Pietro Martire di Seveso in provincia di Milano, ma comprese ben presto che non era la strada giusta per il figlio e nel 1934 lo iscrisse alle magistrali. Erano anche anni di passione musicale, Rodari prendeva lezioni di violino. Con alcuni amici form� un trio e cominci� a suonare nelle osterie e nei cortili della zona, ma la madre non lo incoraggi�.

Durante la Seconda guerra mondiale venne esonerato dal servizio militare a causa della salute cagionevole. Intanto vinse il concorso per maestro e insegn� come supplente a Uboldo. Nel dicembre del 1943 venne richiamato alle armi dalla Repubblica di Sal� e assegnato all'ospedale milanese di Baggio. Traumatizzato dalla perdita dei suoi due migliori amici (Nino Bianchi, morto nel naufragio della nave Calipso nel Mediterraneo all'inizio della guerra, e Amedeo Marvelli, deceduto durante la campagna di Russia) e dall'internamento del fratello presso un campo di concentramento nazista in Germania, prese contatti con la Resistenza lombarda, gett� l'uniforme ed entr� in clandestinit�; quindi si avvicin� al Partito Comunista Italiano, a cui si iscrisse il 1� maggio 1944.

Dopo la Liberazione del 25 aprile 1945 inizi� la carriera giornalistica in Lombardia, dapprima con il giornaletto ciclostilato Cinque punte, poi dirigendo L'Ordine Nuovo, periodico della Federazione Comunista di Varese. Nel frattempo pubblic� alcune trascrizioni di leggende popolari e dei racconti anche con lo pseudonimo di Francesco Aricocchi. Nel 1947, approd� a L'Unit� di Milano, su cui, due anni dopo, inizi� a curare la rubrica "La domenica dei piccoli".

Nel 1950 lasci� Milano per Roma, dove fond� e diresse, con Dina Rinaldi, il giornale per ragazzi Pioniere (settimanale dell'API, Associazione Pionieri d'Italia), con cui collabor� per una decina d'anni, fino alla cessazione della pubblicazione stessa. In piena guerra fredda, nel 1951, dopo la pubblicazione del suo primo libro pedagogico Il manuale del Pioniere, venne "scomunicato" dal Vaticano, che lo defin� "ex-seminarista cristiano diventato diabolico". Per tale motivo le parrocchie bruciavano nei cortili il Pioniere e i libri di Gianni Rodari[2].

 

Il 25 aprile 1953 spos� la modenese Maria Teresa Ferretti, segretaria del Gruppo Parlamentare del Fronte Democratico Popolare (da cui avr� la figlia Paola nel 1957) e il 13 dicembre dello stesso anno fond� Avanguardia, giornale nazionale della FGCI, Federazione Giovanile Comunista Italiana. Chiusa l'esperienza nel 1956, torn�, chiamato da Pietro Ingrao all'Unit� (da settembre 1956 a dicembre 1958).

Dal 1966 al 1969 Rodari non pubblic� libri, limitandosi a una intensa attivit� di collaborazioni per quanto riguarda il lavoro con i bambini. � questo un periodo molto duro per lui soprattutto a causa delle sue condizioni fisiche e della gran mole di lavoro.

Nel 1968, stanco di Paese Sera pens� di accettare l'offerta di Giulio Einaudi Editore, che con Editori Riuniti pubblicava allora i suoi libri, e di trasferirsi a Torino, ma aveva da poco traslocato nel quartiere Gianicolense in attesa di andare a vivere in una nuova casa a Manziana, e poich� la moglie lavorava e non volevano creare traumi di trasferimento nella figlia in et� scolare, rimase a Roma. Dopo la morte di Ada Gobetti, assunse la direzione del Giornale dei genitori (incarico che tenne fino all'inizio del 1977[3]). Nel 1970 vinse il Premio Hans Christian Andersen, divenendo l'unico italiano del settore scrittori a riceverlo: un record rimasto tuttora tale.

Nel 1973 usc� il suo capolavoro pedagogico: Grammatica della Fantasia; introduzione all'arte di inventare storie, saggio indirizzato a insegnanti, genitori e animatori nonch� frutto di anni di lavoro passati a relazionarsi con il campo della "fantastica". Con il celebre pseudonimo di "Benelux", teneva su Paese Sera una rubrica-corsivo quotidiana molto seguita. Si rec� pi� volte in Unione Sovietica, dove i suoi libri erano diffusi in tutte le scuole delle repubbliche. Intraprese viaggi anche in Cina e in Bulgaria.

Il 10 aprile 1980 si fece ricoverare in clinica a Roma, per farsi operare alla gamba sinistra, data l'occlusione di una vena; mor� quattro giorni dopo, il 14 aprile, per collasso cardiaco. Aveva 59 anni. Le sue spoglie sono sepolte nel Cimitero del Verano, tomba n� 60, reparto 131 (nuovo ampliamento).

 

Gianni Rodari, scrittore e giornalista famoso per la sua fantasia e originalit�, attraverso racconti, filastrocche e poesie, divenute in molti casi classici per ragazzi, ha contribuito a rinnovare profondamente la letteratura per ragazzi. Tra le sue opere maggiori si ricordano Filastrocche in cielo e in terra, Il libro degli errori, Favole al telefono, Il gioco dei quattro cantoni, C'era due volte il barone Lamberto. Dal suo libro La freccia azzurra � stato tratto un omonimo film d'animazione nel 1996. Nel 1961 in Unione Sovietica usc� anche un cartone animato su Cipollino, recentemente tradotto e diffuso in Italia per il mercato home video.

Dal 1980 (anno della sua morte) sono state scritte decine di opere che parlano di Gianni Rodari, ed esistono anche centinaia di parchi, circoli, biblioteche, ludoteche, strade, e scuole materne ed elementari intitolate a lui. Il "Parco Rodari" pi� importante si trova ad Omegna, suo paese natale, mentre a Roma gli � stata intitolata la biblioteca comunale del Municipio Roma VII a Tor Tre Teste.

Nel 2010, 90� anniversario della nascita, 40� anniversario del ricevimento del Premio Andersen e 30� anniversario della morte, in Italia e all'estero, sono state realizzate numerosissime iniziative per ricordarlo; tra esse le nuove ristampe per l'occasione.

Oltre al Premio Hans Christian Andersen del 1970 vanno ricordati anche i riconoscimenti del premio Prato (1960) e dei premi Catello e Rubino (entrambi del 1965).

Sebbene molte vie e piazze siano state a lui dedicate, la principale "piazza Gianni Rodari" sorge proprio a Omegna davanti all'omonimo "Parco della Fantasia" sopra citato.

 

Grammatica della fantasia

La Grammatica della fantasia �, come dice il sottotitolo, un'"introduzione all'arte di inventare storie". � l'unico volume dello scrittore di Omegna che non � di narrativa ma ha un contenuto teorico.

Nasce ufficialmente a Reggio Emilia, dalla paziente trascrizione a macchina da parte di una stagista di alcuni appunti rimasti a lungo dimenticati. Gli appunti in questione, scritti intorno agli anni '40, facevano parte della raccolta del Quaderno della fantasia. Vennero recuperati in seguito ad un comizio che si terr� proprio nella citt� emiliana dal 6 al 10 marzo 1972.

L'opera si sviluppa in 45 capitoli e si potrebbe dire tranquillamente che la stragrande maggioranza dei temi e degli episodi della poliedrica attivit� di scrittore e di studioso di Gianni Rodari sopra citati nella biografia siano ripresi anche nel corso delle argomentazioni e degli esempi che le accompagnano.

Diceva Rodari :Io credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente. La fiaba � il luogo di tutte le ipotesi: essa ci pu� dare delle chiavi per entrare nella realt� per strade nuove, pu� aiutare il bambino a conoscere il mondo.

Per lui a scuola era (ed � anche oggi) necessario non solo impegnare l�attenzione e la memoria del bambino, ma soprattutto la sua immaginazione, in grado di assimilare i dati dell�esperienza e anticipare i meccanismi del pensiero logico.

 

 

 



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