SFIDA Mi guardava con sfida, fiera della propria nudit�, una vergine in trepida attesa. Tentennavo, temevo di ferirla, sporcarla, deluderla. E se fosse finita male? E se non l�avessi mai pi� rivista? Indugiavo, prendevo tempo. Lei mi fissava, passavano le ore. Finch� mi decisi, avvicinai lentamente la penna e le scrissi. La pagina bianca si sent�, cos�, appagata. Commedia basterebbe, forse, sentire una sola poesia di un alieno da un altro mondo per oscurare la commedia del quotidiano, resa divina dai direttori del palinsesto. tratta dalla raccolta dal titolo Filosofia spicciola in imminente uscita Risposte ce l�hai sulla punta della lingua, spesso di notte, ma Lei non ne vuol sapere di uscire. se ne sta quatta quatta quasi a volerti fare un dispetto. non si sa quanto potr� durare questo scherzetto e ogni sputo, colpo di tosse, impasto di suoni � buono per scatarrare la melodia rivelatrice. cos� poco ci voleva per scoperchiare l�ignoto arcano. tratta dalla raccolta dal titolo Filosofia spicciola in imminente uscita Motel c�� sempre posto in quel motel nascosto dalla tangenziale anonimo come quegli anonimi che entrano a testa bassa per poi velocemente uscire a testa bassa seguiti da altri anonimi che consumato il gioco ormonale sacrificando il pasto di un toast farcito rientrano in un altro anonimo posto attesi dal frishhh frishhh di una fotocopiatrice da cui abortiscono fogli in A4 di succulente ricette cenette della sera nel ritrovato e caldo nido delle false e reciproche certezze ta-ta-ta bisogner� rimangiarla, poi, questa mela dai suoni proibiti del black market di Jaco on bass frantumati da pause lallative come il ta-ta-ta del neonato e a tentoni riabbracciare la polifonica mater nell�ozio del caos insaccato nelle bustine del the infr� verde o nero con lemon o brown sugar caro Mick, ho sempre avuto simpatia per il tuo devil spelacchiato come un peluche o un lucifero in pensione vecchio e struccato ora lontani dai buchi artificiali si avvicina la quisquilia naturale del backstage a cui piegarsi per l�ultimo pasto senza ostie e un bicchiere di rosso annacquato nell�ancestrale tam-tam-tam dell�origine celata Crocicchio C�erano diversi poeti alla stazione dei mezzi pubblici. alcuni prendevano il tram, altri il passante, chi la metro, chi il bus, chi altro. coloro che salivano sul tram scendevano, uno per volta, a tutte le fermate, mai le stesse. cos� per chi raggiungeva il passante, chi la metro, chi il bus, chi altro. ciascun poeta aveva la propria casa agli antipodi dalle case degli altri poeti. la poesia cercava un alloggio stabile e condiviso, tipo un grand hotel delle parole. non lo trov�, i poeti da tempo abitavano in modeste dimore e spendere gi� quattro versi in pi� solo per un modesto albergo, con la quotidiana crisi delle idee, era un salasso che non si potevano permettere. la poesia non torno mai pi�, stanca di giocare ai quattro cantoni. Vista dall�alto viaggiavo su un elicottero, era notte. strade deserte, piazze vuote. lampioni fiochi, pochi taxi. un pedone infreddolito rientrava a casa. le case, immensi alberi di natale con aggrovigliate lucine accecanti. tante teste chine, tanti corpi immobili. sguardi vitrei su monitor sgargianti. tastiere impazzite, dita scomposte. escono, talvolta, dalle trincee. il tempo di una sigaretta per poi rientrare nei bunker. tutte queste teste dall�alto, chine, suddite, incarcerate. Spray art la vita appare come una spray art che a caso designa i sopravvissuti su una maleodorante tavolozza chiazzata da memorie imbrattate, murales ornamentali di un unico piscio metropolitano. Corteccia dopo � sempre facile dire: � Ma io l�avevo detto � prima si riteneva che le convinzioni altrui fossero pi� verdi mentre l�erba marciva per via del continuo licenziamento di giardinieri che non irrigavano pi� la limbica corteccia e quella quercia monoica si racchiudeva nell�unico e certo sapere Incertezza quando la luna � di traverso come uno spicchio rovesciato che pare precipitare storto si prende a caso un puntino imprecisato del mappamondo nel prossimo giro la certezza dell�eclisse sfuma tra l�acqua e la poca terra. Popolo sarebbe bello se un popolo riscuotesse i propri crediti e non si facesse abbagliare da bianche e variegate dentature di ingannevoli spot televisivi. sarebbe bello se questo popolo non fosse la maledizione quale �. Sarcastico Oh, c�era una volta Il Poeta che scriveva del suo tempo intriso di emozioni. c��, oggi, un poeta che, oh, scrive del c�era una volta perch� il tempo � sempre quello e le emozioni aspettano da qualche parte. Routine l�aria di chiuso pesava sul sentimento affogato in un bidet scrostato iconografia di sessi atrofizzati i cui liquidi, un tempo, zampillavano per, poi, ricadere sulla moquette orgasticamente orgiasticamente maculata Spettatori se rispettassimo il disegno della natura non insozzeremmo quella tela per riprodurre � ad personam � illusorie visioni all�obnubilato spettatore. l�acquaragia della storia pulisce i pennelli. il restauro costa troppo, val poco quella copia, e la tipografia guadagna sul cospicuo numero delle false aspettative. Canzoncina dorre_miffa_solla_sido_remi_falla_solfa_mirre _similaresoldofa_faffafa_faffafa_uno_un_valzer_ con_spritz_con campari_o_Pithecanthropus Erectus_o_So What_cos� era_ grazie dei fiori_melensa poesia_torna a Surriento_ si sta meglio a Seattle Jimi_ doremifasollasidooooooooo_ Spike_fai la cosa giusta_ la musica ribelle_ now�s the time_ che si ribelli_ che tutti si ribellino_ cocaine_cocaine_cocaine_ il 2013 non � DOCG_ fa sbocciare la rosa finale O Bomba di Primavera_ Yes Gregory_sboccier�_ oh yeah_ sboccier�_ dorre_miffa_solla_sido_dadaumpa_dadaumpa_dadaumpa Lo specchio e la foto nello specchio si scorgeva una foto o, forse, nella foto c�era lo specchio di un anonimo bagno e poi c�era un terzo incomodo. quest�ultimo si rifletteva e, poi, guardava un bianconero di qualche lustro addietro. nello specchio si vedeva come da sempre, la foto lo condannava senza piet�.non sapeva a chi dar ragione, sapeva solo che uno dei due aveva torto marcio.si specchi� nuovamente e giunse alla conclusione che il tempo era una volgare finzione, una sfortunata coincidenza che si sovrapponeva all�immortale presenza di quell�attimo di umana assenza dove un rasoio elettrico fungeva da illusorio aratro. BOLLA l�effetto � la luce rossa della finta parola con insegne al neon fuori dal Mulin Rouge spargendo, poi, pailettes per Las Vegas. scrivi come mangi e bevi vino rosso � preferibilmente � che l�illusione del viaggio premium oro ti riproietta al saiwa con caff� dignitoso prima del rientro nella bolla. CLESSIDRA questa scusa della sabbia finissima scambiata per una spiaggia di Itapu�. ci si ritrova, poi, con qualche spicciolo di minuto d�avanzo centellinato da illusorie medicinemojito e i bagnanti, attorno, sembrano fissarti per l�ultima volta. Incompiuta a una cert� et� ( attorno alle ore 16 del pomeriggio ) sembra tardi per tutto che il tutto potevi farlo prima ma prima il treno non arrivava e prima ancora non esisteva e ora il tempo ti spezza le gambe peggio di una protesi che ti illude nell�agonia del non fatto prospettive c�� sempre una parete che nasconde la vista del bello. c�� sempre un orizzonte che si apre alla visione dell�incubo. c�� sempre una spiaggia che segna le orme di un paio di scarpe Saracinesca presto avremo lo sguardo della sera ( abbassa quella saracinesca ) da cui una luce fioca cercher� spiagge di vita ( � mattino, ri-alzala ) che scemano tra demenze presunte e improvvisi abbandoni ( chiudila per sempre, non c�� pi� lavoro ) nell�attesa del gran finale Nudi quel ramo s�apre alla finestra nudo, ancora per poco, interroga sguardi indifesi in attesa di riscatti che il tempo rimanda tra silenzi di tutti Bravo ragazzo Maurizio si faceva di acido, non lo vedo dall�ottanta. Roberto fiancheggiava i fiancheggiatori, � sparito nell�ottantuno. La Gianna era partita per l�attraversata della route 66: � stata, poi, inghiottita dal Grand Canyon. Alessandro faceva l�autostop, mor� in quell�auto con l�autista che l�aveva raccolto per un suicidio condiviso. Non mi sono rimasti molti amici, quei pochi �non vivono� all�ombra di una piccola stanza, soli nei loro ticchettii. Luca � un bravo ragazzo, ogni tanto esce di casa per una birra, ci incontriamo al solito bar. Vota PD, ascolta Fazio,impara la costituzione da Benigni e legge Saviano. Non fa l�autostop, non si fa di acido, non ama i viaggi e adora camminare fiancheggiando il proprio palazzo ma, in fondo, � un bravo ragazzo.