LA LEGGENDA DELLA MEDUSA E LA SCIMMIA
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LA LEGGENDA DELLA MEDUSA E LA SCIMMIA Spesso vi sarete chiesti perch� le meduse non hanno
conchiglia come tante altre creature che il mare getta sulla spiaggia ogni
giorno. Ebbene dovete sapere che in un lontano passato le meduse avevano
anch�esse una conchiglia, dura come il guscio di una tartaruga, e camminavano su
quattro zampe, ma persero sia l�una che le altre per colpa della loro
dabbenaggine, come vedrete in questa storia. A quei tempi il Regno del Mare era governato da un Re
favoloso. Questo Re si chiamava Rin Jin, ossia il Re Drago del Mare. Il suo
potere era immenso, poich� governava su tutte le creature del mare, grandi e
piccole, e possedeva i Gioielli dell�Alta e della Bassa Marea. Il Gioiello della
Bassa Marea, quando era gettato nell�oceano, faceva s� che l�acqua si ritirasse
dalla terra, mentre quello dell�Alta Marea faceva diventare le onde alte come
montagne e le faceva ricadere sulle spiagge. Il palazzo di Rin Jin era in fondo al mare ed era cos�
bello che nessuno aveva mai visto niente di simile, neppure nei sogni. Le pareti
erano di corallo, i tetti di giada e crisoprasio e i pavimenti della pi�
raffinata madreperla. Ma il Re Drago, malgrado il suo regno che si estendeva
ovunque, il bel palazzo con tutte le meraviglie che conteneva e la sua potenza
che nessuno metteva in discussione in ogni parte del mare, non era del tutto
felice, perch� regnava da solo. Alla fine pens� che se si fosse sposato, non
solo sarebbe stato pi� felice, ma anche pi� potente. Decise perci� di prendere
moglie. Chiam� tutti i pesci del suo seguito e ne scelse alcuni come
ambasciatori perch� andassero attraverso il mare e cercassero una giovane
Principessa Drago che diventasse sua moglie. Essi infine fecero ritorno a palazzo recando con loro una
graziosa e giovane Principessa Drago. Aveva le scaglie di un verde lucente come
le ali dei coleotteri, gli occhi che lanciavano bagliori di fiamma, ed era
abbigliata con abiti fastosi, adornati da un ricamo fatto con tutti i gioielli
del mare. Il Re s�innamor� nel momento in cui la vide, e la cerimonia
nuziale fu celebrata con grande splendore. Tutte le creature del mare, dalla
grande balena al piccolo gambero, vennero a frotte per congratularsi con la
sposa e lo sposo, e per augurare loro lunga vita e prosperit�. Nel mondo
sommerso nessuno aveva mai visto prima festeggiamenti tanto fastosi. Il corteo
di portatori che recava gli averi della sposa sembrava attraversare il mare
dall�una all�altra estremit�. Ogni pesce portava una lanterna fluorescente ed
era abbigliato con gli abiti da cerimonia, blu, rosa e argento luccicanti; e
quella notte le onde, nel loro andirivieni, sembravano trascinare con s� ammassi
di fuochi bianchi e verdi, perch� in onore di quell�evento brillavano con il
doppio della loro fosforescenza. Per un po� il Re Drago e la sua sposa vissero felici e
contenti. Si amavano teneramente, e lo sposo un giorno dopo l�altro si beava nel
mostrare alla sposa tutte le meraviglie e i tesori del suo palazzo di corallo,
mentre lei non si stancava mai ci passeggiare con lui attraverso le sale e i
giardini. La vita sembrava a entrambi un lungo giorno d�estate. Due mesi trascorsero in queste felici occupazioni,
quand�ecco che la Regina Drago cadde malata e fu costretta a letto. Il Re si
preoccup� moltissimo nel vedere la sua adorata sposa tanto malata e subito fece
venire il pesce dottore e le fece somministrare delle medicine. Diede ordini
speciali ai servitori perch� la accudissero con la massima cura e si occupassero
di lei con diligenza. Malgrado per� le assidue cure delle infermiere e le
medicine prescritte dal dottore, la giovane Regina non mostrava segni di
miglioramento, anzi si aggravava ogni giorno di pi�. Il Re Drago sgrida il dottore Allora il Re Drago ebbe un colloquio con il dottore e lo
accus� di non curare la Regina. Il dottore si preoccup� per l�evidente
malcontento di Rin Jin e neg� di essere un incompetente dicendo che, pur
conoscendo la giusta medicina da somministrare all�ammalata, era impossibile
trovarla nel mare. �Intendi dire che non puoi avere la medicina qui?�, chiese
il Re Drago. �� proprio cos�, disse il dottore. �Dimmi cosa ti serve per la Regina!� �Ho bisogno del fegato di una scimmia viva�, rispose il
dottore. �Il fegato di una scimmia viva! Certo sar� molto difficile
procurarselo�, disse il Re. �Se solo potessimo averlo, Sua Maest� presto guarirebbe�,
disse il dottore. �Benissimo, questo decide la questione: dobbiamo
procurarcelo in un modo o nell�altro. Ma qual � il posto pi� adatto per trovare
una scimmia?� chiese il Re. Allora il dottore disse al Re Drago che a una certa
distanza verso sud d�era un�isola chiamata Isola delle Scimmie, dove viveva un
gran numero di scimmie. �Potresti catturare anche solo una di quelle scimmie?�
chiese il dottore. �Come pu� chiunque del mio popolo catturare una scimmia?�
disse il Re Drago molto perplesso. �Le scimmie vivono sulla terraferma, mentre
noi viviamo nell�acqua, e fuori del nostro elemento siamo del tutto impotenti!
Non vedo come potremo riuscirci�. �Questa � stata anche la mia difficolt�, disse il dottore.
�Ma fra i tuoi innumerevoli sudditi puoi certamente riuscire a trovarne uno che
possa andare a riva per questo motivo�. �Qualcosa bisogna fare�, disse il re e, chiamato il capo
del suo seguito, gli chiese consiglio in merito. Questi rest� qualche momento pensoso, poi, come se un
pensiero improvviso lo avesse colpito, disse contento: �So cosa dobbiamo fare! C�� la kurage [medusa]. � vero che
ha un aspetto orribile, ma si vanta di essere capace di camminare sulla
terraferma con le sue quattro zampe come una tartaruga�. Il capo del seguito concluse: �Mandiamola sull�Isola delle Scimmie per catturarne una�. La medusa fu quindi convocata alla presenza del Re, e le fu
comunicato quello che Sua Maest� voleva da lei. Appena venne a sapere della missione inattesa che le era
affidata, la medusa si mostr� molto preoccupata e disse che non era mai stata in
quell�isola e che, non avendo la minima esperienza nella cattura delle scimmie,
temeva che non sarebbe stata capace di catturarne una. �Certo�, disse il capo del seguito, �se dipendesse dalla
tua forza o dalla tua abilit�, non ne cattureresti mai una. L�unico modo �
giocare d�astuzia!� �Come posso giocare d�astuzia con una scimmia? Non so come
si fa�, disse perplessa la medusa. �Devi fare cos�, disse il capo del seguito. �Quando arrivi
all�Isola delle Scimmie e ne incontri una, devi cercare di essere molto
amichevole con lei. Dille che sei al servizio del Re Drago e invitala a venire a
corte per visitare il palazzo reale. Cerca di descrivere nel modo pi� evocativo
che puoi la grandezza del palazzo e le meraviglie del mare, in modo da suscitare
la sua curiosit� e da farle venire voglia di vedere tutto quanto!� �Ma come faccio a portarla qui? Non lo sai che le scimmie
non sanno nuotare?� disse la medusa sempre riluttante. �La trasporterai sul dorso. A che ti serve la conchiglia se
non sei in grado di farlo?� disse il capo seguito. �Sar� molto pesante?� chiese ancora la kurage. �A questo non devi pensare� rispose l�altro, �stai
eseguendo un ordine del Re Drago�. �Far� del mio meglio�, disse la medusa e nuot� fuori del
palazzo partendo verso l�Isola delle Scimmie. Nuotando velocemente, in poche ore
arriv� a destinazione e con l�aiuto di un�onda favorevole prese terra.
Guardandosi intorno vide non molto lontano un grande pino con i rami penduli. Su
uno dei rami c�era proprio quello che stava cercando: una scimmia viva. �Che fortuna!� pens� la medusa. �Adesso devo blandire
quella creatura e cercare di adescarla per portarla con me a palazzo, e avr�
fatto la mia parte!� E cos� la medusa si avvicin� lentamente al pino. Quando lo
ebbe raggiunto, disse a voce alta: �Come va, signora Scimmia? Bella giornata, vero?� �Davvero splendida�, rispose la scimmia dall�albero. �Non
ti ho mai visto da queste parti prima d�ora. Da dove vieni e come ti chiami?� �Mi chiamo kurage, cio� medusa. Sono un suddito del Re
Drago. Ho sentito parlare cos� tanto della tua bella isola, che ho deciso di
vederla�. �Sono felicissima di conoscerti�, disse la scimmia. �A proposito�, disse la medusa, �hai mai visto il palazzo
del Re Drago del Mare, dove vivo io?� �Ne ho sentito parlare tante volte, ma non l�ho mai visto!�
rispose la scimmia. �Allora devi assolutamente venirci. � molto triste che tu
passi la vita senza averlo visto. La bellezza di quel palazzo va al di l� di
qualunque descrizione, � il posto pi� bello del mondo�, disse la medusa. �� pi� bello di tutto quello che c�� qui?� chiese
sbalordita la scimmia. Allora la medusa cap� di essere stata fortunata e cominci�
a descrivere con tutta l�abilit� di cui era capace la bellezza e la grandezza
del palazzo del Re del Mare e le meraviglie dei giardini con i loro strani
alberi di corallo rosso, bianco e rosa, e i frutti ancora pi� strani, simili a
grandi gemme, che pendevano dai rami. La scimmia si mostrava sempre pi�
interessata e mentre ascoltava scese un po� alla volta dall�albero per non
perdere una parola di quel racconto meraviglioso. �Adesso devo catturarla!� pens� la medusa, poi disse ad
alta voce: �Signora Scimmia, ora devo proprio andare. Ma dal momento
che non hai mai visto il palazzo del Re del Mare, non vorresti approfittare di
questa splendida occasione e venire con me? Potr� farti da guida e mostrarti
tutti i pi� bei panorami del mare, cose assolutamente meravigliose per te, che
sei una misera abitante della terraferma�. La scimmia sul dorso della medusa �Mi piacerebbe�, disse la scimmia, �ma come faccio a
muovermi attraverso l�acqua? Io non so nuotare, tu certamente s�. �Nessun problema. Ti trasporter� sul mio dorso�. �Questo ti dar� molto disturbo�, disse la scimmia. �Sar� una cosa da niente. Sono pi� forte di quel che
sembra, quindi non esitare�, disse la medusa e caricata la scimmia sul dorso, si
diresse verso il mare. �Stai assolutamente ferma, signora Scimmia�, disse la
medusa. �Non devi cadere in mare. Ho la responsabilit� di farti arrivare sana e
salva al palazzo del Re�. �Ti prego, non andare troppo veloce, altrimenti sono sicura
di cadere�, disse la scimmia. E cos� la medusa viaggiava sfiorando la spuma delle onde
con la scimmia seduta sul dorso. Quando furono circa a met� strada, la medusa,
che sapeva ben poco di anatomia, cominci� a chiedersi se la scimmia avesse
portato con s� il fegato oppure no. �Signora Scimmia, dimmi, hai portato con te una cosa che si
chiama �fegato�?� La scimmia si meravigli� molto di questa domanda e chiese
alla medusa perch� le interessava un fegato. �� la cosa pi� importante�, disse l�ingenua medusa, �per
questo appena me ne sono ricordata, ti ho chiesto se hai portato il tuo con te�. �Perch� il mio fegato � tanto importante per te?� chiese la
scimmia. �Oh, lo scoprirai pi� tardi�, rispose la medusa. La scimmia diventava sempre pi� curiosa e sospettosa, e
incalzava la medusa perch� le dicesse il motivo per cui qualcuno cercava il suo
fegato. Alla fine fece appello ai buoni sentimenti della medusa dicendole che
quello che aveva sentito la turbava molto. Allora la medusa, vedendo quanto era preoccupata la
scimmia, s�impietos� e le raccont� ogni cosa. Della Regina Drago che si era
ammalata, del dottore che aveva detto che solo il fegato di una scimmia viva
avrebbe potuto farla guarire e del Re Drago che l�aveva mandata a cercarne una. �Ora ho eseguito quanto mi era stato comandato, e non
appena arriveremo al palazzo, il dottore, mi dispiace per te, vorr� il tuo
fegato�, concluse la medusa. Quando venne a sapere tutto questo, la povera scimmia fu
terrorizzata e nello stesso tempo si arrabbi� moltissimo per il tiro che le era
stato giocato. Tremava di paura al pensiero di quello che era in serbo per lei. Ma la scimmia era un animale intelligente e cap� che la
cosa pi� saggia da fare era di non mostrare segni della paura che provava. Cos�
si sforz� di calmarsi e di pensare a un modo per fuggire. �Il dottore ha intenzione di aprirmi e di tirarmi fuori il
fegato! Ma io non voglio morire!� pensava la scimmia. Alla fine le venne un�idea
luminosa e disse con vivacit� alla medusa: �Che peccato, signora Medusa, che non tu non mi abbia detto
queste cose prima che lasciassimo l�isola!� �Se ti avessi detto perch� volevo portarti con me,
sicuramente avresti rifiutato di venire�, rispose la medusa. �Ti sbagli�, disse la scimmia. �Noi scimmie regaliamo
volentieri uno o due fegati, specialmente se servono per la Regina Drago del
Mare. Se solo avessi immaginato a cosa ti serviva, te lo avrei regalato senza
aspettare che me lo chiedessi. Io ho un bel po� di fegati, ma mi dispiace
moltissimo che tu non me lo abbia detto in tempo: ho lasciato tutti i miei
fegati appesi a quel pino�. �Hai lasciato l� tutti i tuoi fegati?� chiese la medusa. �Certo�, disse la furba scimmia, �durante il giorno di
solito lascio i fegati appesi ai rami di un albero, perch� � molto pi� comodo
quando devo arrampicarmi da un albero all�altro. Oggi, mentre ascoltavo il tuo
interessante racconto, me li sono completamente dimenticati e li ho lasciati l�
quando sono venuta con te. Se me lo avessi detto in tempo, me ne sarei ricordata
e li avrei portati con me!� Quando sent� questo, la medusa fu molto contrariata, perch�
credeva a ogni parola della scimmia. La scimmia non serviva a niente senza un
fegato, per cui la medusa si ferm� e lo disse alla scimmia. �A questo si rimedia in fretta�, disse la scimmia. �Sono
molto dispiaciuta per le tue preoccupazioni, ma basta che mi riporti indietro
fino al luogo dove mi hai incontrata, e in un attimo potr� ricuperare i miei
fegati�. Alla medusa non andava assolutamente a genio di rifare
tutta la strada fino all�isola, ma la scimmia le garant� che se fosse stata cos�
gentile da riportarla indietro, avrebbe avuto il suo fegato migliore, e che in
un�altra occasione non si sarebbe pi� dimenticata di portare i fegati con s�.
Allora la medusa si convinse e si diresse di nuovo verso l�Isola delle Scimmie. Neanche un attimo dopo che la medusa ebbe raggiunto la
spiaggia, la scimmia astuta balz� a terra e, arrampicandosi sul pino dove la
medusa l�aveva vista la prima volta, fece un bel po� di capriole tra i rami,
felice di essere di nuovo a casa sana e salva. Poi, guardando verso la medusa,
disse: �Grazie mille per tutto il disturbo che ti sei presa! Porta
tutti i miei ossequi al Re Drago quando torni!� La medusa si stup� di queste parole e del tono di scherno
con cui erano pronunciate. Chiese quindi alla scimmia se non avesse intenzione
di ripartire con lei non appena avesse preso il fegato. La scimmia rispose ridendo che non poteva permettersi di
perdere il suo fegato: era troppo prezioso. �Ma ricordati la tua promessa!� supplic� la medusa che
ormai era del tutto scoraggiata. �Era una falsa promessa, e ad ogni modo adesso � rotta!�
rispose la scimmia. E cominci� a prendere in giro la medusa dicendole che
l�aveva sempre ingannata, e che non aveva intenzione di perdere la vita, cosa
che sarebbe certamente accaduta se fosse arrivata al palazzo del Re del Mare
dove il dottore la stava aspettando, anzich� convincere con falsi pretesti la
medusa a tornare indietro. �E naturalmente non voglio darti il mio fegato. Vieni qui e
prenditelo, se ne sei capace!� aggiunse con scherno la scimmia dall�alto
dell�albero. Per la medusa non rimaneva altro da fare che pentirsi della
sua ingenuit� e fare ritorno dal Re Drago del Mare per confessargli il proprio
fallimento. E cos�, triste e lenta, riprese il mare. L�ultima cosa che ud�
mentre scivolava via lasciando l�isola alle sue spalle, fu la risata di scherno
della scimmia verso di lei. Nel frattempo il Re Drago, il dottore, il capo del seguito
e tutti i servitori stavano aspettando con impazienza il ritorno della medusa.
Quando la videro avvicinarsi al palazzo, esultarono e la ringraziarono per tutto
il disturbo che si era presa andando fino all�Isola delle Scimmie, poi le
chiesero dov�era la scimmia. Per la medusa era arrivata l�ora della resa dei conti.
Tremava come una foglia mentre raccontava tutta la storia. Rifer� di come aveva
portato la scimmia attraverso il mare fino a met� strada e le aveva scioccamente
svelato il segreto della sua missione, e di come la scimmia l�aveva ingannata
facendole credere di aver dimenticato di portare il fegato con s�. Il furore del Re Drago fu indescrivibile e diede subito
ordine che la medusa fosse severamente punita. La punizione era orribile.
Dovevano esserle strappate tutte le ossa e doveva essere percossa con dei
bastoni. La povera medusa, umiliata e spaventata oltre ogni dire,
implorava perdono. Ma bisognava obbedire al comando del Re Drago. I servitori
del palazzo si fecero avanti impugnando dei bastoni e circondarono la medusa.
Dopo averle strappato tutte le ossa, la percossero fino a ridurla in poltiglia,
quindi la gettarono in mare fuori del palazzo. Non le era rimasto altro che
soffrire e pentirsi della sua lingua troppo lunga, e abituarsi a crescere nella
sua nuova condizione senza ossa. Questa storia dimostra che un tempo le meduse avevano una
conchiglia e quattro zampe un po� come la tartaruga, ma da quando fu eseguita la
sentenza del Re Drago sull�antenata delle meduse, le sue discendenti sono state
molli e senza ossa, come si possono vedere oggi nelle acque vicino alle spiagge
del Giappone.