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POESIE A TEMA
POESIE SULLA TRISTEZZA POESIE SULLA TRISTEZZA Non c'� limite Non ebbi occhi per osservar le stelle oltre il limite invalicabile del cielo io, che ruppi l'arcano sogno di avvicinarmi a dio Nulla toccai e nulla vidi oltre il limite dei pensieri e solitario stetti inginocchiato all'altare della mia parola. Frenetico il cammino verso te ma non potei incontrarti neppure per un istante o manco immaginarti Mi si ferm� il respiro prima e non seppi pi� dare aria ai miei polmoni anche il cuore mi sfugg� con battiti leggeri sempre pi� lontani fino a non sentirli pi� Caduto stetti tra le rovine delle membra fino a che le ossa si misero in bella evidenza e nulla affior� del mio infantile bell'aspetto. Turbine di luce sperai che passasse tra le orbite del cranio mio ma nulla di tutto ci� avvenne e non potei ritorno fare sulla terra con forma naturale Ora che speranza vacua affiora immerso tra le sabbie desertiche leggero sento solo il pensiero sono vento e torno a volare e ad osservar le stelle oltre il limite del cielo. Giuseppe Bevacqua SCIA Antonio Pascarella Carcerare il cuore, buttare l'anima. Nasconderla all'alba quando il primo sole colpisce le paure di vite vissute e gioie finte, non serve a placare l'enorme tristezza di un giovane bimbo lettore dei codici lettore degli stati d'animo. Desideroso di ritrovare la scia la sua perenne voglia di amare con le sue regole senza oro e argento ma solo con l'enorme e banale coscienza di bimbo puro. Tristezza Freddo � il mio cuore Alla continua ricerca di calore Ma cosa cerca se non crede realmente all�amore? Illusione e delusione Come un�altalena la sensazione E poi la malinconia Per una vita che non sento pi� mia Un finto sorriso � presente spesso sul mio viso Per nascondere i sentimenti Per non mostrare i miei tormenti Triste � il mio cuore Che vive senza amore. Tedio invernale Ma ci fu dunque un giorno Su questa terra il sole? Ci f�r rose e viole, Luce, sorriso, ardor? Ma ci fu dunque un giorno La dolce giovinezza, La gloria e la bellezza, Fede, virtude, amor? Ci� forse avvenne a i tempi D'Omero e di Valmichi, Ma quei son tempi antichi, Il sole or non � pi�. E questa ov'io m'avvolgo Nebbia di verno immondo � il cenere d'un mondo Che forse un giorno fu. (Giosu� Carducci) Orfano Lenta la neve fiocca, fiocca, fiocca. Senti: una zana dondola pian piano. Un bimbo piange, il piccol dito in bocca; canta una vecchia, il mento sulla mano. La vecchia canta: Intorno al tuo lettino c�� rose e gigli, tutto un bel giardino. Nel bel giardino il bimbo s�addormenta. La neve fiocca lenta, lenta, lenta. (Giovanni Pascoli) Natale Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade Ho tanta stanchezza sulle spalle Lasciatemi cos� come una cosa posata in un angolo e dimenticata Qui non si sente altro che il caldo buono Sto con le quattro capriole di fumo del focolare (Giuseppe Ungaretti) Solitudine Ha una sua solitudine lo spazio, solitudine il mare e solitudine la morte - eppure tutte queste son folla in confronto a quel punto pi� profondo, segretezza polare, che � un�anima al cospetto di se stessa: infinit� finita. (Emily Dickinson) Forse un mattino andando in un'aria di vetro Forse un mattino andando in un'aria di vetro, arida, rivolgendomi, vedr� compirsi il miracolo: il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro di me, con un terrore di ubriaco. Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto alberi case colli per l'inganno consueto. Ma sar� troppo tardi; ed io me n'andr� zitto tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto. (Eugenio Montale) Senza di te tornavo, come ebbro, non pi� capace d'esser solo, a sera quando le stanche nuvole dileguano nel buio incerto. Mille volte son stato cos� solo dacch� son vivo, e mille uguali sere m'hanno oscurato agli occhi l'erba, i monti le campagne, le nuvole. Solo nel giorno, e poi dentro il silenzio della fatale sera. Ed ora, ebbro, torno senza di te, e al mio fianco c'� solo l'ombra. E mi sarai lontano mille volte, e poi, per sempre. Io non so frenare quest'angoscia che monta dentro al seno; essere solo. (Pier Paolo Pasolini) Notte d'estate Dalla stanza vicina ascolto care voci nel letto dove il sonno accolgo. Per l'aperta finestra un lume brilla, lontano, in cima al colle, chi sa dove. Qui ti stringo al mio cuore, amore mio, morto a me da infiniti anni oramai. (Umberto Saba)
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