RIFLESSIONI SULL'EGO
LA VERA FORZA E� IL
RISPETTO
Una riflessione
sull�Ego impone di chiedersi perch� �le manifestazioni
dell�ego sono infime, si muovono in modalit� di apparente
rigore, giustizia ed etica� ma con l�obiettivo preciso di
essere migliore di qualcun altro, di occupare un posto
privilegiato a scapito di qualcun altro, di sorridere o
ridere sempre mentre gli altri piangono e non hanno proprio
nulla che li faccia sorridere, di mortificare subdolamente
l�altro in ogni modo, insomma l�ego non si pone per niente
l�obiettivo di �essere migliore di com�era�. Va preso dunque
in considerazione il �cammino� materiale e spirituale di
ognuno di noi partendo dal presupposto che il cammino
materiale non ha il significato di soddisfare per forza
l�ego in tutte le sue richieste come il cammino spirituale
non ha il significato di �essere perfetti ma cercare di
diventare migliore�. Nel suo percorso per� l�Ego � abituato
male, scalpita e si lamenta sin dalla nascita e, che sia
accontentato o no, ha sempre poco �rispetto� per s� e allo
stesso tempo per gli altri e di conseguenza il suo cammino �
destinato a incrociare gli altri e per niente ad incontrare
e a comprendere gli altri. Se il terreno � cosparso di
violenza, sopraffazione e odio, bisogna proprio convincersi
che in queste espressioni l�ego si comporta come �un animale
preistorico� che ha rifiutato l�ingentilimento emotivo e la
crescita educativa che poi ha il significato di presa di
coscienza dei propri passi e delle proprie scelte senza
metterle nelle mani di qualche altro. Nessun cammino, n�
quello materiale n� quello spirituale, ha senso se non ci si
sforza di migliorarlo sempre di pi� e in questo modo
renderlo pi� agevole per s� e per gli altri. Gi�, ma come si
pu� migliorare questo cammino?
IL DESTINO NELLE MANI
DELL�UOMO
Messaggi sociali
improntati al rispetto del s� e dell�altro nulla possono
sulla slatentizzazione delle �forze del male� che appaiono
dovunque disseminate sul cammino della vita e che sembrano
avere sempre di pi� il sopravvento sulle �forze del bene�.
Ora non � proprio corretto fare questo distinguo di forze in
quanto �la forza� � unica ed � quel motore pieno d�energia
che spinge l�individuo nel suo percorso vitale. Il fatto
per� � che l�espressione di questa forza appartiene all�Ego
e purtroppo ai nostri giorni (nel passato poi non � stato
molto diverso) sembra rivolta sempre di pi� a rendere il
terreno paludoso, fangoso, accidentato, arido, tempestoso,
un terreno inospitale dove proprio non ci si pu� vivere. Se
questa espressione rappresenta la civilt� di un popolo,
dobbiamo allora pensare che ci troviamo di fronte ad una
involuzione piuttosto che ad una evoluzione dell�Ego. Siamo
per� proprio sicuri che quando diciamo �evoluzione� ci
riferiamo a quella positiva, del bene, e non a quella
negativa, del male? Anche il male potrebbe evolvere come il
bene. Un poeta nostrano, l�ingegnere Francesco Terrone,
scrive: �Attendo che crescano i fili d�erba per vedere un
bel prato verde�. Ora, nel tempo che viviamo, neanche se
usiamo il cannocchiale si vede questo prato verde e neppure
ci sono segnali incoraggianti, anzi l�orizzonte appare
sempre pi� fosco e buio. Scrive ancora il poeta �Nella notte
io ti sento, nel giorno io ti vedo, nel cuore io ti perdo�tu
non vuoi che io viva accanto a te�nel destino noi siamo
noi�. Gi�, il destino � nelle mani dell�Ego e dunque non ci
scoraggiamo, occorrono per� mani robuste che arino il
terreno e tra l�erbaccia facciano fiorire quel profumo che
solleva l�anima dell�Ego.
L�ANCORA DI
SALVATAGGIO: L�AMICIZIA
Uno dei grandi
segreti del momento, l�arma feconda a disposizione dell�Ego
� l�Amore. �Amare con un amore speciale verso tutti e amare
per primi, prendendo l�iniziativa, senza aspettare d�essere
amati, amare non solo a parole, ma concretamente, a fatti e
amarsi a vicenda�. Tanto tempo forse s�aspetta per amare,
tanti tentennamenti si hanno per amare, soffocati dalla
timidezza ci si esprime male e forse si lascia perdere e
l�amore vola via, non si sa dove e perde la sua �costanza�
all�interno del soggetto. L�amore come l�odio pretende la
condivisione nel senso di possibilit� di �vivere insieme�
nelle profondit� di interessi e gusti. Allora forse ai tempi
d�oggi pi� dell�amore bisognerebbe coltivare l�Amicizia,
bisognerebbe avere cio� �quell�atteggiamento tipico degli
amici che soddisfa il desiderio di una comunione di vita
oltre che una stessa visione di vita�. L�Ego infatti
predilige trascorrere il tempo insieme con gli amici poich�
non � nato per starsene solo soletto; anzi �la compagnia �
indispensabile per realizzare la propria personalit� in
relazione agli altri�. Nell�amico si vede �un altro me
stesso�, un dono gioioso di un piacere reciproco. Ecco
l�amicizia porta alla formazione di un�anima portata a
soccorrere l�altro, ad abbracciare l�altro, a comprendere
l�altro, ad ascoltare l�altro, insomma ti prende per mano e
ti fa crescere in quell�amore che fa luce sull�odio. Sono
felice, ho tanti amici e nessun adulatore, l�odio non
m�appartiene.
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