PSICOLOGIA :RIFLESSIONI SULL'EGO DI GIORGIO BRUNO
PSICOLOGIA :  RIFLESSIONI SULL'EGO 

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PSICOLOGIA : RIFLESSIONI SULL'EGO 

 

 

DI GIORGIO BRUNO

 

RIFLESSIONI SULL'EGO

 

LA VERA FORZA E� IL RISPETTO

 

Una riflessione sull�Ego impone di chiedersi perch� �le manifestazioni dell�ego sono infime, si muovono in modalit� di apparente rigore, giustizia ed etica� ma con l�obiettivo preciso di essere migliore di qualcun altro, di occupare un posto privilegiato a scapito di qualcun altro, di sorridere o ridere sempre mentre gli altri piangono e non hanno proprio nulla che li faccia sorridere, di mortificare subdolamente l�altro in ogni modo, insomma l�ego non si pone per niente l�obiettivo di �essere migliore di com�era�. Va preso dunque in considerazione il �cammino� materiale e spirituale di ognuno di noi partendo dal presupposto che il cammino materiale non ha il significato di soddisfare per forza l�ego in tutte le sue richieste come il cammino spirituale non ha il significato di �essere perfetti ma cercare di diventare migliore�. Nel suo percorso per� l�Ego  � abituato male, scalpita e si lamenta sin dalla nascita e, che sia accontentato o no, ha sempre poco �rispetto� per s� e allo stesso tempo per gli altri e di conseguenza il suo cammino � destinato a incrociare gli altri e per niente ad incontrare e a comprendere gli altri. Se il terreno � cosparso di violenza, sopraffazione e odio, bisogna proprio convincersi che in queste espressioni l�ego si comporta come �un animale preistorico� che ha rifiutato l�ingentilimento emotivo e la crescita educativa che poi ha il significato di presa di coscienza dei propri passi e delle proprie scelte senza metterle nelle mani di qualche altro. Nessun cammino, n� quello materiale n� quello spirituale, ha senso se non ci si sforza di migliorarlo sempre di pi� e in questo modo renderlo pi� agevole per s� e per gli altri. Gi�, ma come si pu� migliorare questo cammino?

 

IL DESTINO NELLE MANI DELL�UOMO

 

Messaggi sociali improntati al rispetto del s� e dell�altro nulla possono sulla slatentizzazione delle �forze del male� che appaiono dovunque disseminate sul cammino della vita e che sembrano avere sempre di pi� il sopravvento sulle �forze del bene�. Ora non � proprio corretto fare questo distinguo di forze in quanto �la forza� � unica ed � quel motore pieno d�energia che spinge l�individuo nel suo percorso vitale. Il fatto per� � che l�espressione di questa forza appartiene all�Ego e purtroppo ai nostri giorni (nel passato poi non � stato molto diverso) sembra rivolta sempre di pi� a rendere il terreno paludoso, fangoso, accidentato, arido, tempestoso, un terreno inospitale dove proprio non ci si pu� vivere. Se questa espressione rappresenta la civilt� di un popolo, dobbiamo allora pensare che ci troviamo di fronte ad una involuzione piuttosto che ad una evoluzione dell�Ego. Siamo per� proprio sicuri che quando diciamo �evoluzione� ci riferiamo a quella positiva, del bene, e non a quella negativa, del male? Anche il male potrebbe evolvere come il bene. Un poeta nostrano, l�ingegnere Francesco Terrone, scrive: �Attendo che crescano i fili d�erba per vedere un bel prato verde�. Ora, nel  tempo che viviamo, neanche se usiamo il cannocchiale si vede questo prato verde e neppure ci sono segnali incoraggianti, anzi  l�orizzonte appare sempre pi� fosco e buio. Scrive ancora il poeta �Nella notte io ti sento, nel giorno io ti vedo, nel cuore io ti perdo�tu non vuoi che io viva accanto a te�nel destino noi siamo noi�. Gi�, il destino � nelle mani dell�Ego e dunque non ci scoraggiamo, occorrono per� mani robuste che arino il terreno e tra l�erbaccia facciano fiorire quel profumo che solleva l�anima dell�Ego.

 

L�ANCORA DI SALVATAGGIO: L�AMICIZIA

 

Uno dei grandi segreti del momento, l�arma feconda a disposizione dell�Ego � l�Amore. �Amare con un amore speciale verso tutti e amare per primi, prendendo l�iniziativa, senza aspettare d�essere amati, amare non solo a parole, ma concretamente, a fatti e amarsi a vicenda�. Tanto tempo forse s�aspetta per amare, tanti tentennamenti si hanno per amare, soffocati dalla timidezza ci si esprime male e forse si lascia perdere e l�amore vola via, non si sa dove e perde la sua �costanza� all�interno del soggetto. L�amore come l�odio pretende la condivisione nel senso di possibilit� di �vivere insieme� nelle profondit� di interessi e gusti. Allora forse ai tempi d�oggi pi� dell�amore bisognerebbe coltivare l�Amicizia, bisognerebbe avere cio� �quell�atteggiamento tipico degli amici che soddisfa il desiderio di una comunione di vita oltre che una stessa visione di vita�. L�Ego infatti predilige trascorrere il tempo insieme con gli amici poich� non � nato per starsene solo soletto; anzi �la compagnia � indispensabile per realizzare la propria personalit� in relazione agli altri�. Nell�amico si vede �un altro me stesso�, un dono gioioso di un piacere reciproco. Ecco l�amicizia porta alla formazione di un�anima portata a soccorrere l�altro, ad abbracciare l�altro, a comprendere l�altro, ad ascoltare l�altro, insomma ti prende per mano e ti fa crescere in quell�amore che fa luce sull�odio. Sono felice, ho tanti amici e nessun adulatore, l�odio non m�appartiene.

 

 

 

 
 
 
 

 

 


 


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