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-LE COSE CHE FANNO LA DOMENICA- |
Poesia di Corrado Govoni
- Le cose che fanno la domenica
L�odore caldo del pane che si cuoce dentro il forno. Il canto del gallo nel pollaio. Il gorgheggio dei canarini alle finestre. L�urto dei secchi contro il pozzo e il cigol�o della puleggia. La biancheria distesa nel prato. Il sole sulle soglie. La tovaglia nuova nella tavola. Gli specchi nelle camere. I fiori nei bicchieri. Il girovago che fa piangere la sua armonica. Il grido dello spazzacamino. L�elemosina. La neve. Il canale gelato. Il suono delle campane. Le donne vestite di nero. Le comunicanti. Il suono bianco e nero del pianoforte. Le suore bianche bendate come ferite. I preti neri. I ricoverati grigi. L�azzurro del cielo sereno. Le passeggiate degli amanti. Le passeggiate dei malati. Lo stormire degli alberi. I gatti bianchi contro i vetri. Il prillare delle rosse ventarole. Lo sbattere delle finestre e delle porte. Le bucce d�oro degli aranci sul selciato. I bambini che giuocano nei viali al cerchio. Le fontane aperte nei giardini. Gli aquiloni librati sulle case. I soldati che fanno la manovra azzurra. I cavalli che scalpitano sulle pietre. Le fanciulle che vendono le viole. Il pavone che apre la ruota sopra la scal�a rossa. Le colombe che tubano sul tetto. I mandorli fioriti nel convento. Gli oleandri rosei nei vestibuli. Le tendine bianche che si muovono al vento.
Le domeniche sono fatte di immagini, profumi, emozioni, sensazioni, ricordi� Ognuno di noi ha un proprio scrigno interiore in cui conserva le cose che fanno la domenica.
Corrado Govoni (1884-1965) ritrae una domenica che non c�� pi�, con la biancheria distesa nel prato e il sole sulle soglie. O forse esiste ancora, per chi vive lontano dalla citt�, o per chi passa il fine settimana di riposo nelle campagne italiane, dove forse, a distanza di anni, le atmosfere sono le stesse di sempre. Questa poesia presenta un catalogo delle cose che si fanno la domenica. E� un testo tutto fondato sull�enumerazione: ogni verso ferma un�immagine, dice un suono, rappresenta un qualsiasi movimento. Il colore conferisce evidenza ai vari elementi del quadro, le stagioni sono mescolate , la neve coesiste con le viole e i mandorli fioriti. La poesia di Covoni, se vogliamo tentare un paragone con la pittura, richiama uno stile un p� naif , volutamente ingenuo, che con la giustapposizione di elementi semplici riesce a dare una visione magicamente suggestiva della vita di campagna.
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