Il poeta si è trovato di fronte ad una " bellezza fuggitiva" , della quale però riesce a cogliere alcuni aspetti precisi : essa è agile "esile e alta" , " agile e fiera", con gambe belle come quelle di una scultura antica, i suoi occhi , inoltre, sono vividi
di tempesta. Si tratta dunque di una figura elegante , di nobile portamento pure nel dolore che il poeta intuisce, oltre che dallo sguardo, anche dal suo essere vestita a lutto. La città fa da cornice e determina l'incontro , che avviene appunto nel clamore di una via cittadina in cui la passante viene assorbita : il poeta la perde di vista prima ancora di poterle rivolgere la parola. Il primo verso è un endecasillabo, gli altri sono tutti doppi settenari. Nella prima quartina è presente la rima secondo lo schema AABB ; la rima poi torna negli ultimi quattro versi CDCD . Possiamo dire che la maggior parte dei versi si chiude con segni di interpunzione per limitare al minimo gli enjambement. Da rilevare infine l'efficacia dell'ultima terzina dove il " mai " in corsivo riecheggia nel " sai " conclusivo ( so che t'avrei amata , e so che tu lo sai! ) .
Il gesto semplice e rapido con cui la donna solleva "l'orlo della sua veste con la mano" , appare coinvolgente agli occhi del poeta, che lo definisce sovrano.Ma la donna non è che una passante, una bellezza come luce improvvisa tra la folla , nella quale subito sparisce.Baudelaire immagina un grande amore che non potrà mai realizzarsi perché non incontrerà mai più quella passante , quella bellezza fuggitiva. I suoi occhi , il suo sguardo ammaliante e il suo portamento suscitano nel poeta una passione fortissima.