Alla morte
Morire s�,
non essere aggrediti dalla morte.
Morire persuasi
che un siffatto viaggio sia il migliore.
E in quell'ultimo istante essere allegri
come quando si contano i minuti
dell'orologio della stazione
e ognuno vale un secolo.
Poi che la morte � la sposa fedele
che subentra all'amante traditrice,
non vogliamo riceverla da intrusa,
n� fuggire con lei.
Troppo volte partimmo
senza commiato!
Sul punto di varcare
in un attimo il tempo,
quando pur la memoria
di noi s'involer�,
lasciaci, o Morte, dire al mondo addio,
concedici ancora un indugio.
L'immane passo non sia
precipitoso.
Al pensier della morte repentina
il sangue mi si gela.
Morte non mi ghermire
ma da lontano annunciati
e da amica mi prendi
come l'estrema delle mie abitudini.
Fu pubblicata in rivista nel 1931 e poi raccolta in �Giorni in piena� . Il tema della poesia � un colloquio con la morte, in realt� un tentativo di renderla familiare esorcizzandone la paura, in altre parole il poeta cerca di portare la morte nella sfera della normalit�( a questo contribuisce la scelta predominante della prima persona plurale �vogliamo-partimmo.
Alla morte bisogna prepararsi, perch� � una nostra condizione. Per questo il poeta chiede ad essa di annunciarsi da lontano. la morte fa parte della nostra condizione. Il nostro tempo, invece, tende a rimuoverla. Non si muore in casa, ma in un asettico ospedale. Cos� essa appare inaspettata e tragica, tragica perch� inaspettata.
La morte � destinata a prendersi fra le sue braccia un �esistenza giunta al suo termine. Amica e rifugio al dolore che attanaglia, ma non per questo capita ed apprezzata. La morte � ultimo appuntamento terreno.
Versi liberi, con prevalenza di settenari e endecasillabi, secondo un�andatura prossima a quella della canzone libera leopardiana.