D.CAMPANA: L'INVETRIATA

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L'INVETRIATA DI DINO CAMPANA

 

L'INVETRIATA (Dino Campana)

 

La sera fumosa d'estate

Dall'alta invetriata mesce chiarori nell'ombra

E mi lascia nel cuore un suggello ardente.

Ma chi ha (sul terrazzo sul fiume si accende una lampada) chi ha

A la Madonnina del Ponte chi � chi � che ha acceso la lampada? C'�

Nella stanza un odor di putredine: c'�

Nella stanza una piaga rossa languente.

Le stelle sono bottoni di madreperla e la sera si veste di velluto:

E tremola la sera fatua: � fatua la sera e tremola ma c'�,

Nel cuore della sera c'�,

Sempre una piaga rossa languente.

 

Il poeta � turbato da inquietanti presagi che gli si presentano nell�ombra di una stanza, a marrani,il suo paese, mentre osserva il tramonto di una sera estiva dalla vetrata di un�alta finestra.Il poeta osserva il calare della sera, fino al buio della notte; rappresenta anche le reazioni interiori che tale contemplazione gli suscita. Egli si sente ferito nel cuore dall'impronta ardente del sole; poco dopo qualcuno accende una lampada e allora l'io poeta rivolge a se stesso domande senza risposta. La sera muore entrando nella nuova dimensione della notte; a ricordare il passato fulgore della sera � solo il rosso della ferita nel cuore dell'io poeta.

 

Figure Retoriche

analogie in 1,2 e 3
enjambements tra 5 e 6 e fra 6 e 7 poi tra 9 e 10 e fra 10 e 11
in 6 e 7 anafora (nella stanza)
in 8 metafora
in 9 c'� un chiasmo
in 11 iperbole
 

Nella prima parte vi � il rosso caldo e acceso di un tramonto estivo che fa entrare il suo chiarore nell'ombra della stanza dove si trova il poeta; egli si sente inspiegabilmente piagato, nel suo cuore, dalla luce color del sangue che invade la stanza. Nella seconda parte ormai � buio, l'accendersi improvviso di un lampione  sconvolge le tenebre; nascono, nello spirito eccitato del poeta, inquieti interrogativi: chi � chi � che ha acceso la lampada? Il semplice avvenimento esplode nel mistero. Il turbamento si espande, contagiando la stanza in cui si trova il poeta che sembra caricarsi degli estremi bagliori del tramonto (una piaga rossa languente). Nella terza parte vi  � il momento della notte; le stelle brillano quali bottoni di madreperla, nel cielo buio, che pare dolce e morbido come una scura stoffa di velluto. Campana sottolinea per� la natura  tremola di questa bellezza: essa � destinata a svanire con il ritorno del giorno. Non svanir� per� sempre una piaga rossa languente , ovvero la nota di  tristezza che si � destata nell'animo del poeta nell'ora iniziale del tramonto: essa, ora, pervade sia il suo cuore sia il cuore della sera.

 



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