SBARBARO : TACI , ANIMA STANCA DI GODERE

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Camillo Sbarbaro, �Taci, anima stanca di godere��

 

Camillo Sbarbaro, �Taci, anima stanca di godere��

 

Taci, anima stanca di godere

e di soffrire (all�uno e all�altro vai

rassegnata).

Nessuna voce tua odo se ascolto:

non di rimpianto per la miserabile

giovinezza, non d�ira o di speranza,

e neppure di tedio.

����������..Giaci come

il corpo, ammutolita, tutta piena

d�una rassegnazione disperata.

Non ci stupiremmo,

non � vero, mia anima, se il cuore

si fermasse, sospeso se ci fosse

il fiato�

�����Invece camminiamo,

camminiamo io e te come sonnambuli.

E gli alberi son alberi, le case

sono case, le donne

che passano son donne, e tutto � quello

che �, soltanto quel che �.

La vicenda di gioia e di dolore

non ci tocca. Perduto ha la voce

la sirena del mondo, e il mondo � un grande

deserto.

�����Nel deserto

io guardo con asciutti occhi me stesso.

 

Fa parte della raccolta Pianissimo, pubblicata nel 1914. Sono riassunte con una straordinaria semplicit� di stile le tematiche peculiari di Sbarbaro: la solitudine dell�uomo moderno, la sua aridit� esistenziale e la sua estraneit� in un mondo senza speranze, l�indifferenza alle gioie e al dolore.

La lirica, rivolta dal poeta a se stesso, in una sorta di soliloquio interiore con la propria anima, approda ad una drammatica desolazione : il poeta non indaga sulle ragioni del suo soffrire ma lo accetta come necessario. Il silenzio dell�anima (taci) rivela come essa sia ormai incapace di provare sentimenti e trasmette in modo evidente il senso di solitudine e isolamento dell'uomo, in un mondo che sembra un grande deserto ove l�uomo sembra un corpo estraneo.

Si tratta di endecasillabi sciolti, cui si alternano versi pi� brevi (quaternari, settenari e novenari), prevalentemente settenari. Numerose le rime e le assonanze interne. Frequenti gli enjambement e l�utilizzo di qualche iperbato e quindi dell�inversione per rallentare il ritmo e accentuare il senso di stanchezza che si cerca di comunicare. La sua cifra espressiva � disadorna e prosastica, nuda di artifici.

I versi 1-9   sono occupati dal silenzio dell�anima, l�anima stanca non emette alcuna voce; ai versi  10-13  il poeta esprime la sensazione che la morte interiore si accompagni alla morte fisica. Ai versi  13-18 afferma poi che l�anima  e il corpo continuano ad esistere e ad andare per il mondo, ma percorrono la realt� come automi. I versi 19-20 sintetizzano il sentimento negativo della vita, agli occhi del poeta non c�� nessuna attrattiva e tutto appare come un grande deserto.



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