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ARANO | |
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G. Pascoli, ALLORA
G. Pascoli, ALLORA
ALLORA DI PASCOLI
Allora...in un tempo assai lunge
felice fui molto; non ora:
ma quanta dolcezza mi giunge
da tanta dolcezza d�allora!
(Allora in un tempo molto lontano
fui molto felice; ma non adesso:
e quanta dolcezza mi ritorna in mente
dai bei ricordi di allora!)
Quell�anno! per anni che poi
fuggirono, che fuggiranno,
non puoi, mio pensiero, non puoi,
portare con te, che quell�anno!
(Quell�anno! Per tutti gli anni che sono
trascorsi e che trascorreranno,
non pu� la mia mente
dimenticarsi di quell�anno!)
Un giorno fu quello, ch�� senza
compagno, ch�� senza ritorno;
la vita fu vana parvenza
s� prima s� dopo quel giorno!
(Quello fu un giorno che non avr�
uguali, che non ritorner�;
la vita fu inutile apparenza
sia prima che dopo quel giorno!)
Un punto!... cos� passeggero,
che in vero pass� non raggiunto,
ma bello cos�, che molto ero
felice, felice, quel punto!
(Quel punto trascorse cos� velocemente,
che in realt� non fu mai raggiunto
tuttavia fu talmente bello, che ero tanto
felice per quel punto!)
2. Caratteristiche formali La poesia � caratterizzata da diversi elementi formali quali:
- il titolo informativo che rafforza il tema principale dell�opera, poich� evidenzia la parola chiave �allora�, la quale indica un momento illusorio;
- i versi novenari (12, costituiti da 9 sillabe) e ottonari (4, formati da 8 sillabe, quali il secondo, il quinto, il settimo e il quindicesimo), suddivisi in quattro strofe di 4 versi ciascuna (quartine);
- la rima alternata (ABAB CDCD FGFG HIHI), in base alla quale un verso non ha la stessa identit� di suono di quello immediatamente seguente, ma di quello successivo a questo, e quelle interne della seconda quartina (poi � puoi) e della quarta strofa (passeggero � vero);
- le diverse figure timbriche, quali l�allitterazione per consonanza (in L nel I verso della prima quartina e negli ultimi due dell�ultima; in N nei primi due versi della seconda strofa e nel II dell�ultima, nel quale troviamo anche quella in R; in G nel II e in P nel III verso della seconda quartina; in V nel III verso della terza strofa) e per assonanza (in A nel III e nel IV verso della prima quartina; in O nel III e nel IV verso della seconda strofa; in E nell�ultimo verso della seconda e della quarta strofa) e l�anafora, cio� la ripetizione di termini ed espressioni quali �allora�, �dolcezza�, �anno�, �non puoi�, �giorno�, �ch�� senza�, �s�, �punto�, �cos�, �felice�.
Occorre evidenziare come Pascoli utilizzi abbondantemente questi elementi del timbro e un climax discendente (da �Allora�, cio� da un tempo indefinito, illimitato, a �punto�, ovvero ad un momento preciso, circoscritto) con forte valore semantico;
- le figure retoriche d�ordine, tra cui l�anastrofe, che possiamo individuare nel II verso della prima quartina (felice fui molto), nel I della terza strofa (un giorno fu quello) e nel III dell�ultima (bello cos�; molto ero). Ad essa si aggiunge l�enumerazione per asindeto nel III verso della seconda quartina e nell�ultimo verso della quarta;
- le figure retoriche di significato, come la litote, presente nel III verso della seconda strofa (non puoi, mio pensiero, non puoi), e l�antitesi, che ritroviamo nel II verso della prima quartina (felice fui molto; non ora), la quale ribadisce l�intenzione comunicativa della poesia;
- i periodi che non presentano una costruzione complessa e costituiti per lo pi� da frasi paratattiche;
- il lessico semplice (registro popolare alto) e le parole chiave, quali �allora�, che coincide con il titolo, e �felice�, entrambe ripetute. Quest�ultime sono molto importanti, in quanto identificano il tema principale della poesia. Attraverso esse, infatti, il poeta �porta alla luce� il concetto di illusione legato alla felicit�;
- il campo semantico temporale, riguardante l�intera poesia e creato da Pascoli soprattutto attraverso l�introduzione dei termini �allora�, �anno�, �giorno� e �punto�. Occorre, infine, sottolineare che la poesia � ambientata nel presente, ma si riferisce al passato.
3. Intenzione comunicativa Leggendo per la prima volta quest�opera viene spontaneo pensare che con essa l�autore voglia mantenere vivo il ricordo di un momento felice del passato e distinguerlo dagli altri, nei quali la sua esistenza � stata e sar� solo apparenza. In realt�, per�, leggendo il testo pi� attentamente e con occhio critico, si possono riconoscere elementi che trasformano questa considerazione in quella secondo la quale la felicit� � un�illusione che si pensa di aver raggiunto, ma che, invece, � solo fantasia come testimonia il climax discendente.
A tale conclusione, che rappresenta, dunque, l�intenzione comunicativa, si arriva, soprattutto, notando alcune espressioni del testo quali �ch�� senza compagno, ch�� senza ritorno� e �che in vero pass� non raggiunto�. Esse, infatti, esprimono la consapevolezza di Pascoli della natura fantastica di questo sentimento e l�impossibilit� della sua reale esistenza. Inoltre, il poeta evidenzia il desiderio di �aggrapparsi� a questa illusione attraverso il verso �non puoi, mio pensiero, non puoi�, con il quale sembra voglia costringere se stesso a credere nella felicit�, alla quale attribuisce, quindi, una funzione consolatoria.
4. Problematica Il problema principale affrontato in quest�opera �, come detto precedentemente, l�inesistenza della felicit�, tema legato, per l�appunto, a quello dell�illusione. Questi due elementi sono, quindi, considerati da Pascoli come un�unica entit� alla quale si contrappone la realt� (contrasto evidenziato dall�antitesi �felice fui molto; non ora�). Per eludere quest�ultima, il poeta �si rifugia� in un fittizio ricordo del passato. Si pu� notare, quindi, che attraverso quest�opera, Pascoli, non si limita ad esprimere ci� che abbiamo identificato quale tema pi� significativo, ma pone indirettamente un�altra questione, la quale si pu� riassumere attraverso la seguente domanda: Come si pu� sfuggire al dolore, alla sofferenza e, quindi, alla realt�?
5. Collegamento con altre poesie Al quesito di cui sopra, rispondono, oltre a quest�opera, anche altri componimenti poetici tra i quali �FIDES� e �ORFANO�, nei quali possiamo individuare un elemento comune, il giardino. Esso, simbolo di illusione, �, infatti, un luogo in cui troviamo �rami d�oro, alberi d�oro, foreste d�oro� (notiamo anche qui la presenza di un climax, in questo caso ascendente), nel quale si � protetti dal mondo esterno, dalla realt� (richiamo del tema del �nido�). Tale spazio immaginario � protagonista dei sogni del bambino (altro elemento di entrambe le poesie), il quale, innocente, non � consapevole dei pericoli (rappresentati sia in �Fides� che in �Orfano� dagli agenti atmosferici). Occorre evidenziare che queste opere si possono associare ad �Allora� per quanto riguarda il tema dell�illusione, ma si differenziano da essa in quanto si riferiscono anche al concetto di morte (soprattutto in �Orfano�, nella quale il bambino � costretto alla solitudine in seguito alla perdita dei genitori, ma anche in �Fides�, dove essa � vista quale minaccia e rappresentata attraverso l�introduzione di un elemento ricorrente in diverse poesie di Pascoli: il cipresso).
6. Collegamento con la poetica dell�autore Come detto precedentemente, nel componimento poetico che stiamo analizzando, il poeta attribuisce all�illusione della felicit� una funzione consolatoria, la quale rappresenta un elemento ricorrente nella maggior parte delle poesie di quest�autore. La ricerca invana del sollievo, per�, spesso si trasforma in desiderio di morte, la quale � vista sia come unico rimedio al dolore (ad esempio nelle opere �Notte di neve� e �Nebbia�), sia quale destino oscuro del quale gli uomini sono vittime. Quest�ultimi ne sono consapevoli, a differenza dei bambini che trascorrono il periodo dell�infanzia privilegiando il sogno, l�intuizione, l�invenzione alla razionalit�. Tutto ci� � espresso dal poeta attraverso �Il fanciullino�, cio� il sentimento poetico che si racchiude in una poesia �pura� senza fini prefissati. Quest�ultimo tempra le emozioni e impedisce l�abbandono completo di Pascoli, il quale, quindi, si convince che nessun sentimento � assoluto. Tale sicurezza � dimostrata, per l�appunto, attraverso il contrasto tra illusione e realt�: la prima � vivere completamente uno stato d�animo attraverso un coinvolgimento totale, mentre la seconda � la consapevolezza che la felicit�, l�amore (sentimento sinonimo di utopia nella poesia �Lontana�), la libert� � sono solo �miraggi�.
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