GIOVANNI PASCOLI: ALLORA

GIOVANNI PASCOLI: ALLORA

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POESIE POCO FAMOSE 

ARANO
*

G. Pascoli, ALLORA

 

G. Pascoli, ALLORA


 

ALLORA DI PASCOLI

 

 

Allora...in un tempo assai lunge

 

felice fui molto; non ora:

 

 

ma quanta dolcezza mi giunge

 

 

da tanta dolcezza d�allora!

 

(Allora in un tempo molto lontano

 

 

fui molto felice; ma non adesso:

 

 

e quanta dolcezza mi ritorna in mente

 

 

dai bei ricordi di allora!)

 

 

Quell�anno! per anni che poi

 

 

fuggirono, che fuggiranno,

 

 

non puoi, mio pensiero, non puoi,

 

 

portare con te, che quell�anno!

 

(Quell�anno! Per tutti gli anni che sono

 

 

trascorsi e che trascorreranno,

 

 

non pu� la mia mente

 

 

dimenticarsi di quell�anno!)

 

 

Un giorno fu quello, ch�� senza

 

 

compagno, ch�� senza ritorno;

 

 

la vita fu vana parvenza

 

 

s� prima s� dopo quel giorno!

 

(Quello fu un giorno che non avr�

 

 

uguali, che non ritorner�;

 

 

la vita fu inutile apparenza

 

 

sia prima che dopo quel giorno!)

 

 

Un punto!... cos� passeggero,

 

 

che in vero pass� non raggiunto,

 

 

ma bello cos�, che molto ero

 

 

felice, felice, quel punto!

 

(Quel punto trascorse cos� velocemente,

 

 

che in realt� non fu mai raggiunto

 

 

tuttavia fu talmente bello, che ero tanto

 

 

felice per quel punto!)

 

 

 

 

2. Caratteristiche formali

La poesia � caratterizzata da diversi elementi formali quali:                 

 

-          il titolo informativo che rafforza il tema principale dell�opera, poich� evidenzia la parola chiave �allora�, la quale indica un momento illusorio;

 

-          i versi novenari (12, costituiti da 9 sillabe) e ottonari (4, formati da 8 sillabe, quali il secondo, il quinto, il settimo e il quindicesimo), suddivisi in quattro strofe di 4 versi ciascuna (quartine);

 

-          la rima alternata (ABAB CDCD FGFG HIHI), in base alla quale un verso non ha la stessa identit� di suono di quello immediatamente seguente, ma di quello successivo a questo, e quelle interne della seconda quartina (poi � puoi) e della quarta strofa (passeggero � vero);

 

-          le diverse figure timbriche, quali l�allitterazione per consonanza (in L nel I verso della prima quartina e negli ultimi due dell�ultima; in N nei primi due versi della seconda strofa e nel II dell�ultima, nel quale troviamo anche quella in R; in G nel II e in P nel III verso della seconda quartina; in V nel III verso della terza strofa) e per assonanza (in A nel III e nel IV verso della prima quartina; in O nel III e nel IV verso della seconda strofa; in E nell�ultimo verso della seconda e della quarta strofa) e l�anafora, cio� la ripetizione di termini ed espressioni quali �allora�, �dolcezza�, �anno�, �non puoi�, �giorno�, �ch�� senza�, �s�, �punto�, �cos�, �felice�.

 

Occorre evidenziare come Pascoli utilizzi abbondantemente questi elementi del timbro e un climax discendente (da �Allora�, cio� da un tempo indefinito, illimitato, a �punto�, ovvero ad un momento preciso, circoscritto) con forte valore semantico;

 

-          le figure retoriche d�ordine, tra cui l�anastrofe, che possiamo individuare nel II verso della prima quartina (felice fui molto), nel I della terza strofa (un giorno fu quello) e nel III dell�ultima (bello cos�; molto ero). Ad essa si aggiunge l�enumerazione per asindeto nel III verso della seconda quartina e nell�ultimo verso della quarta;

 

-          le figure retoriche di significato, come la litote, presente nel III verso della seconda strofa (non puoi, mio pensiero, non puoi), e l�antitesi, che ritroviamo nel II verso della prima quartina (felice fui molto; non ora), la quale ribadisce l�intenzione comunicativa della poesia;

 

-          i periodi che non presentano una costruzione complessa e costituiti per lo pi� da frasi paratattiche;

 

-          il lessico semplice (registro popolare alto) e le parole chiave, quali �allora�, che coincide con il titolo, e �felice�, entrambe ripetute. Quest�ultime sono molto importanti, in quanto identificano il tema principale della poesia. Attraverso esse, infatti, il poeta �porta alla luce� il concetto di illusione legato alla felicit�;

 

 

-           il campo semantico temporale, riguardante l�intera poesia e creato da Pascoli soprattutto attraverso l�introduzione dei termini �allora�, �anno�, �giorno� e �punto�. Occorre, infine, sottolineare che la poesia � ambientata nel presente, ma si riferisce al passato.

 

 

3. Intenzione comunicativa

Leggendo per la prima volta quest�opera viene spontaneo pensare che con essa l�autore voglia mantenere vivo il ricordo di un momento felice del passato e distinguerlo dagli altri, nei quali la sua esistenza � stata e sar� solo apparenza. In realt�, per�, leggendo il testo pi� attentamente e con occhio critico, si possono riconoscere elementi che trasformano questa considerazione in quella secondo la quale la felicit� � un�illusione che si pensa di aver raggiunto, ma che, invece, � solo fantasia come testimonia il climax discendente.

 

A tale conclusione, che rappresenta, dunque, l�intenzione comunicativa, si arriva, soprattutto, notando alcune espressioni del testo quali �ch�� senza compagno, ch�� senza ritorno� e �che in vero pass� non raggiunto�. Esse, infatti, esprimono la consapevolezza di Pascoli della natura fantastica di questo sentimento e l�impossibilit� della sua reale esistenza. Inoltre, il poeta evidenzia il desiderio di �aggrapparsi� a questa illusione attraverso il verso �non puoi, mio pensiero, non puoi�, con il quale sembra voglia costringere se stesso a credere nella felicit�, alla quale attribuisce, quindi, una funzione consolatoria.

 

 

4. Problematica

Il problema principale affrontato in quest�opera �, come detto precedentemente, l�inesistenza della felicit�, tema legato, per l�appunto, a quello dell�illusione. Questi due elementi sono, quindi, considerati da Pascoli come un�unica entit� alla quale si contrappone la realt� (contrasto evidenziato dall�antitesi �felice fui molto; non ora�). Per eludere quest�ultima, il poeta �si rifugia� in un fittizio ricordo del passato. Si pu� notare, quindi, che attraverso quest�opera, Pascoli, non si limita ad esprimere ci� che abbiamo identificato quale tema pi� significativo, ma pone indirettamente un�altra questione, la quale si pu� riassumere attraverso la seguente domanda: Come si pu� sfuggire al dolore, alla sofferenza e, quindi, alla realt�?

 

 

5. Collegamento con altre poesie

Al quesito di cui sopra, rispondono, oltre a quest�opera, anche altri componimenti poetici tra i quali �FIDES� e �ORFANO�, nei quali possiamo individuare un elemento comune, il giardino. Esso, simbolo di illusione, �, infatti, un luogo in cui troviamo �rami d�oro, alberi d�oro, foreste d�oro� (notiamo anche qui la presenza di un climax, in questo caso ascendente), nel quale si � protetti dal mondo esterno, dalla realt� (richiamo del tema del �nido�). Tale spazio immaginario � protagonista dei sogni del bambino (altro elemento di entrambe le poesie), il quale, innocente, non � consapevole dei pericoli (rappresentati sia in �Fides� che in �Orfano� dagli agenti atmosferici). Occorre evidenziare che queste opere si possono associare ad �Allora� per quanto riguarda il tema dell�illusione, ma si differenziano da essa in quanto si riferiscono anche al concetto di morte (soprattutto in �Orfano�, nella quale il bambino � costretto alla solitudine in seguito alla perdita dei genitori, ma anche in �Fides�, dove essa � vista quale minaccia e rappresentata attraverso l�introduzione di un elemento ricorrente in diverse poesie di Pascoli: il cipresso).

 

 

6. Collegamento con la poetica dell�autore

Come detto precedentemente, nel componimento poetico che stiamo analizzando, il poeta attribuisce all�illusione della felicit� una funzione consolatoria, la quale rappresenta un elemento ricorrente nella maggior parte delle poesie di quest�autore. La ricerca invana del sollievo, per�, spesso si trasforma in desiderio di morte, la quale � vista sia come unico rimedio al dolore (ad esempio nelle opere �Notte di neve� e �Nebbia�), sia quale destino oscuro del quale gli uomini sono vittime. Quest�ultimi ne sono consapevoli, a differenza dei bambini che trascorrono il periodo dell�infanzia privilegiando il sogno, l�intuizione, l�invenzione alla razionalit�. Tutto ci� � espresso dal poeta attraverso �Il fanciullino�, cio� il sentimento poetico che si racchiude in una poesia �pura� senza fini prefissati. Quest�ultimo tempra le emozioni e impedisce l�abbandono completo di Pascoli, il quale, quindi, si convince che nessun sentimento � assoluto. Tale sicurezza � dimostrata, per l�appunto, attraverso il contrasto tra illusione e realt�: la prima � vivere completamente uno stato d�animo attraverso un coinvolgimento totale, mentre la seconda � la consapevolezza che la felicit�, l�amore (sentimento sinonimo di utopia nella poesia �Lontana�), la libert� � sono solo �miraggi�. 

 

 
 


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