Questo sonetto dell�Ariosto, tutto giocato
sulla figura dell�ossimoro(carcere soave), � uno dei suoi pezzi
lirici pi� noti. Si scorge in esso il carattere olimpico e
sereno del poeta. Egli non si turba nemmeno di fronte alle pi�
tormentose ansie amorose. Mentre gli innamorati si rattristano e
si sciolgono in pianti disperati, l�Ariosto coglie dell�amore
gli aspetti pi� sereni e dilettosi, le gioie degli amplessi e
dei baci, la giocondit� delle risa, i vezzi e gli scherzi. Non
c�� posto per la malinconia nel suo animo.
Aventuroso carcere soave,
dove n� per furor n� per dispetto,
ma per amor e per piet� distretto
la bella e dolce mia nemica m'ave;
gli altri prigioni al volger de la chiave
s'attristano, io m'allegro; ch� diletto
e non martir, vito e non morte aspetto,
n� giudice sever n� legge grave,
ma benigne accoglienze, ma complessi
licenziosi, ma parole sciolte
da ogni fren, ma risi, vezzi e giochi;
ma dolci baci, dolcemente impressi
ben mille e mille e mille e mille volte;
e, se potran contarsi, anche fien pochi.
PARAFRASI
Quello in cui la mia bella e dolce nemica
mi ha rinchiuso,
non per odio o per dispetto,
ma per amore e piet�,
� un delizioso carcere, affascinante.
Gli altri innamorati,
quando sentono di essere stretti dai lacci
d�amore,
si rattristano, io invece mi rallegro,
perch� � un diletto e non un martirio.
Io colgo nell�amore gli aspetti pi� sereni
e dilettosi,
le gioie degli amplessi e dei baci,
la giocondit� delle risa e gli scherzi.
Ma i dolci baci, dolcemente impressi mille
e mille volte ancora, anche se potranno
essere contati,
saranno pochi.
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