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POESIE DI MORONI DOMENICO
PENSANDO All’ora del desio la sala che m’accoglie pare un immenso e buio anfiteatro ove combatte vince e trova spoglie l’esercito di tutto il mio pensato. E’ all'alba tarda che vo a tirar l’estratto semai il riposo ancor m’ avra’ giovato per vomitar l’ennesimo misfatto di questo mondo tutto rovinato. IL Tempo. Davanti all'immenso, perplesso chiedo: padre come definire il tempo? E' il continuo volgimento del cambiamento. E ancora, cosa non cambia? DIO In farmacia per l’anemia Gildo una mattina si alza in fretta Pinta la moglie si spreme a voce e dice che, te s'è sciolto l’ombelico? De corsa devo corre in farmacia el medico m’ha detto “tu c’hai l’anni mia. Sapessi quante bone prestazioni che sto dottore in giro pole fare ie dicono portento anche amatore e io coll’anni sua voio comprà qualcosa che me faccia sgambettà. Dal Bartolini all’ora d’apertura si affretta Gildo a chiedere la cura pure senza ricetta lei mi dia qualcosa molto nota al mio dottore che dice serio tu c’hai anni mia. Tutti lo sà che lui è no fringuellone che porta l’anni bene anzichè io qualcosa che rinforza me ce vole damme n’unguento una forte cura che allu paese fo nà gran figura. Gildo devi capì il medico è sapiente soltanto lui può scrivere la cura la diagnosi che hai certo è supposta chiedi al dottore una terapia e poi ritorna quà con la proposta. Sbianca e non si consola alla risposta se per avè una forza d’amatore considerando l’anni e la stanchezza la cura come dici è la supposta e che te possino è proprio nà schifezza. Suonatore errante Un suonatore errante presente nella via richiede a ogni passante favore e cortesia. A chi gli si avvicina discreto chiede un FA oppure dammi un MI o vale a dire un LA. Misciatemi le note or io come istrione farò di questo mucchio la splendida canzone. Da tutti sminuito forse per il da fare presi da qualche crapula non pensano a cantare. Così contunua errante pensando nella via se ogniun fosse cantante quanta bella armonia. Nel tardo pomeriggio di molto camminato si assetta sul muretto presso un supermercato. Che strana coincidenza lampeggia un cartellone un luccichio di note FA MI LA e lui fa una canzone. Così si attarda l’ora e tutti vanno via ultimo il direttore sente quell’armonia. Ma come hai fatto chede a farla così bella è stato il cartellone coi lampi di una stella. Da oggi sei tra noi un nuovo dipendente suonaci bella musica rinnova cuore e mente. Homo philosophicus Ebbra filosofia vuoto inganno piccheresti pur la cartafessa qualor lo stilo tuo a rinnovare il danno rediga su di essa. ITINERANTE O scricciolante treno portami via con te trattieni questo carico fila senza un perchè scorre veloce il mondo come dalla vetrina parmi sembrare bello corato di una trina. Fammi restare quì luogo non c’è per ridere tremiti forti e l’urto che non ci spiega il vivere treno da questo vetro che il mondo mi separa arido astante scruto passar la vita ignara. Calare il piede a terra non c’è nel desiderio è un mondo di migranti di febbre e di adulterio di corsa al grasso vivere un brulichio di poveri ultimi con affanno a ricercar ricoveri. Forse nel tuo percorso potrà trovarsi un posto dove la vita è vera e misero è il suo costo dove c’è gente amica dove non c’è nazione barriere, lingue perfide ma onore e libazione. Bel viaggio allor sarebbe trovare quella meta mai alcuno soffrirebbe carezze e amor di seta nessuno dica è un sogno a tutti salga in cuore viaggiare nella vita vivendo con amore. Noi in bianco e nero Quell'incessante grido risuona giorno e notte la vita è in bianco e nero ci strappano i colori. Privati anche del nome l'odio che ci condanna quelli pochi di numero quegl'infimi da uccidere. Perchè? Se figli al mondo diversi dalle masse ci credono un rifiuto ci strappano la terra? Legati con il ferro gettati nelle foibe portati prigionieri quì e là su questa patria. Bianca la nostra colpa bianca è nel diario la carta di ogni pagina bianco come un bel niente. Nero e più nero è in serbo il nostro avvenimento nera ogni speranza resa dalla condanna. Bianca una sola lapide per tutti i senza nome nero l'editto a odiarci nero come la morte. E’ nata Sara La vita alquanto cara sboccia ancora tuttavia dove l’ansia dolce e amara si riveste di poesia. E’ l’evento che ti prende quando nasce un’altra vita. Dall’ amor che non s’impara ecco il dono e’ nata Sara. Giungla metropolitana Urlano nella giungla lunghi serpenti d'auto grida sbavose imprecano arcigne verso tutti. Lupi affamati predano concorrono ai leoni brame assetate rodono mangiano il sottobosco. Ti disconosco giungla città bieca e feroce nata per esser madre ora abietta e truce. IN ME Tuffati nelle acque convulse del mio essere scendi nelle profondità oscure nelle più celate stretture del mio cuore nelle vie delle incertezze nelle paure, nei dubbi. Troverai labirinti e insicurezze tempeste vorticose ti faranno conoscere fragilità tremiti come terremoti e forti emozioni. Insìnuati, scivola tra essi, sfiorali. Come se fosse un tesoro, possiedilo coinvolgilo, appagalo, accarezzalo, amalo forse il turbine si calmerà l'oscuro diverrà luce i dubbi certezze, l'ambiguo il debole il tremito, diverrà stabile il tuo amore fortissimo placherà ogni cosa...amore. Stille d'amore Scrissi nel cuor il nome tuo dolcezza. Stille di china di stelle versi d'amore brillanti per te ora il vento disperde ogni cosa. Corro ancora a cercarti per amarti donna irraggiungibile la notte sogno di te con ansia donna discutibile. Non riesco a cancellare quei bagliori stillati per te non riesco a trovarti la luce del giorno è scura innanzi a te. Sogni Bimbo, nel cuore disegni il tuo pensiero dove i fogli mai finiscono dove i sogni si susseguono dove lacrime rigano. Cresce il cuore insieme a te i disegni scolorano i sogni si perdono le righe si intrecciano si intessono. Continua a sognare le realtà sono sogni realizzati fa che si susseguano fa che non si perdano....è vita. Atto malfatto Altisonanti versi dediti a te fanciulla a risaltar bellezze ed ammirar dolcezze quasi adorarti o Dea signora delle donne moglie compagna amica amante per la vita. Ora l'era moderna rovescia e ti declina posta sei come oggetto di sesso e di possesso c'è chi ti usurpa e gioca se dice pur di amarti di Amantide più arcigno finisce ad ammazzarti. Noi in bianco e nero Quell'incessante grido risuona giorno e notte la vita è in bianco e nero ci strappano i colori. Privati anche del nome l'odio che ci condanna quelli pochi di numero quegl'infimi da uccidere. Perchè? Se figli al mondo diversi dalle masse ci credono un rifiuto ci strappano la terra. Legati con il ferro gettati nelle foibe portati prigionieri quì e là su questa patria. Bianca la nostra colpa bianca è nel diario la carta di ogni pagina bianco come un bel niente. Nero e più nero è in serbo il nostro avvenimento nera ogni speranza resa dalla condanna. Bianca una sola lapide per tutti i senza nome nero l'editto a odiarci nero come la morte. Il Gallino Due acculturati, studiosi dei Primati diletti alla ricerca come un vizio intesero parlare del Gallino un animale grasso e redditizio. Subito in fretta vanno alla ricerca scavi reperti e antichi manoscritti girano il mondo tutto sotto sopra tutto a centellinar ma senza frutti. Ormai d'anni passati quasi un deca decisi a ritornare al proprio ovile tanto quella ricerca del Gallino è stata vana, insulsa e senza stile. Sul treno nella strada del ritorno viaggiava insieme a loro un vecchio sente parlare molto del Gallino capisce del problema a colpo d'occhio. Poi a quei studiosi dirimpetto deciso afferma che il Gallino esiste diteci ove trovarlo sia gentile ma rimarrà deluso..bè se insiste. Questo animale grasso e redditizio si trova nei cortili dei governi dove il politicante ogni mattino spenna i Gallini vivi pure inermi. Vi segna il viso questo triste umore or che sapete tutto sul Gallino felici che lassù il Soccorritore punta lo scettro a giudizio del Divino. Al tuo sonno Coccole al tuo fragile sonno esile vezzo per non svegliarti calde le mie mani ti sfiorano questo mi nega il riposo. Eppur se modesto dono a te non so negar al tuo desìo è per amor di te or dissipata cercando di cadere nell'oblìo. Amore Ad ansimar i baci sulle tue labbra rosa con avida ricerca la voglia ancora osa. Stupefacente donna fremi dalle carezze fai accaponar la pelle brividi poi dolcezze. Caldi nella penombra avvinti dal desio voglia di stare uniti per sempre tu ed io. Vana fatica All'impetuoso mare gridai con rabbia quietati infine si placò. Al sibilo del vento fischiando lo imitai dopo che mi sfiatai allora si fermò. Al grande fiume in piena tirai massi di roccia acque irruente e rivoli di spuma si formò. Il tempo assai sfuggente col suo sfrecciare indomito trattenni nella mente, invece se ne andò. Non mi rimane niente dopo questa fatica se non la riflessione della saggezza antica. Dirigere il mio passo certo non mi appartiene porrò la fede in Dio è certo che conviene. Frustrazioni Sfonda le porte apri i lucchetti delle tue frustrazioni. Infanzie dolenti lasciano solchi righe profonde come scie sulla neve. Come negarle e cancellarle? Il bianco candore del manto nevoso è come il cuore di un bimbo che cresce tutto concorre nel tempo a segnare. Come in un prato di neve pestato diventa il cuore che cresce frustrato. Nevica, imbianca, tempo di anni copri quei segni che sai dolorosi giorni migliori sfondate le porte. Poggia il pensiero su mille risorse rompi quel giogo delle tue frustrazioni. Stagioni di vita D'autunno giorni grigi gli occhi appesantisce giri nella foschia la rabbia non finisce. Ma il grigio non peggiora il peso della vita fare giornata forse quanta vana fatica. Rimane troppo poco a chi vive nel fondo quei vili ci derubano gente che guida il mondo. Occhi bagnati fissi e l'ansimar di sera verrà la vera vita come la primavera. Dentro la Toscana Campi di olivi freddo pungente fretta di gente nel vento stizzoso ciocchi nel fuoco a fine novembre vita montana e lavoro penoso. Viottoli e strade in salite e discese ville di pietra antichi casali dietro una rupe scopri un paese ovunque c'è vita di comuni mortali. Nessuno che cerca luoghi migliori quì pasce ogniuno la sua libertà l'uomo ha la terra che offre tesori è un dono ricco che mai finirà. La legge Se prima è nato l'uovo o la gallina un dubbio superior l'uomo non regge che lui fosse comparso una mattina o prima invece apparsa sia la legge. Ora l'ardire che il destino è legge come un perverso autore dell'evento non ha riprova e sembra che non regge truce pensiero senza intendimento. Si può pensar di aver legge a se stessi il far che adempie l'ha perfezionato quello che tutti gli altri chiama fessi inciampa sulla legge del peccato. Al FORO LEX si pone ugual per tutti ogni legal giudizio sia come detto IO... ...falsa è la spada contro i farabutti ma ugual per tutti c'è, quella di DIO. Loschi in affari Socio in affari loschi tacciato di rapine amico dissoluto sicuro che a suo tempo il solo pentimento farà ottenere infine l'atteso paradiso e ogniun sarà contento. Certo di questo dire perchè vivere onesti fa della vita giusta una obsoleta scienza spazia dentro il tuo ego e gli altri li calpesti nulla che lo redime neppure la coscienza. Sazio d'anni di vita il burbero alla morte chiese davanti al saio stille di buon unguento mi deve assicurare unto di buona sorte un posto in paradiso invece del tormento. A voi porre quest'olio diventa una ricetta che manca d'ingredienti col solo pentimento datemi i vostri averi e allor sarà perfetta poichè se non lo fate sarà il suo fallimento. A valutar l'epilogo il prezzo è conveniente l'accordo sia disposto il paradiso s'apra toglietemi quel dubbio che vaga nella mente può dar l'assoluzione chi è peggio di una capra? Il pane Spighe di grano bianche da mietere atto stupendo del coltivatore corri alle macine porta il tesoro mangia quel dono del nostro Signore. Figli minori Stretti carrugi non passano i signori vita nelle baracche l'aria trascina odori. Vite che si nascondono sudano la vergogna odiati si confondono. Troppi che li rifiutano in questa società di quei fallaci ceffi figli dell'igiustizia, della parzialità. Per ogni donna Se mai si possa dire amore o forse sia gotista desiderio per lo sfrontato atto a dominare che l'uomo crudo volge alle signore. Destati donna, falsa è la lusinga ti fa sentire unica e speciale farà per te goliardiche promesse burbero cela ciò che ti fa male. Donna potrai difendere ciò che si chiama amore umile agli occhi fissalo finchè raggiungi il cuore. Moglie Scevra di ogni peccato dall'innocente viso entri nella mia stanza con semplice sorriso. Brami del mio calore stringi le braccia al collo ora il tuo corpo nudo sul mio non ha controllo. Donna Colsi nel prato un fior che ora ti porgo amore mentre sciogli i capelli tu di irradiante odore riempi la nostra stanza e al cuor fondi calore. Pierrot Ooh mamma, guarda un Pierrot.... ...perchè quei suoi occhi... uno piange uno no. Bimbo mio come posso spiegare lui per certo conosce la vita a suo modo la vuol raccontare. Il suo viso ha un profilo diverso gira attorno e vedrai la dolcezza poi ritorni allo sguardo un po' perso. Madre lui come te sembra uguale come te sà donare sorrisi ma celate profondo un gran male. E' virtuoso molte cose sa dare gli comandano cose sbagliate finto sordo il contrario vuol fare. Madre or che la tua chioma è bianca ho capito il perchè di quel viso nella vita è l'amore che manca. Tutti noi siamo come un Pierrot un po' dolci e un po' tristi però t'amo tanto mia vita e al tuo male dirò no, come fossi un Pierrot. La volpe e il lupo Una volpe che di astuzia era fiera scorazzava in tutto il paese depredava i cortili ogni sera mentre il giorno era mogia e cortese. Ora un lupo che viveva in montagna quelle gesta è venuto a sapere affamato a cercar la compagna scende a valle a saziare il piacere. Fu un incontro di certo fatale lei gli disse sei tu quello forte io sò astuta conosco il locale di successo sarà nostra sorte. D'ora tarda balzerai nel pollaio io qui attenta farò da guardiano vai ti aspetto al pericolo abbaio chi a noi due può fermare la mano. Mentre incombe la grande razzia il vergaro puntò la doppietta lei pensò che avvisarlo è pazzia meglio andare correndo a saetta. Con due colpi quel lupo è straziato giace a terra dalla notte al mattino a vederlo sembra ormai senza fiato cauta e infame le si pone vicino. Disse lei: mi sembravi assai forte di cacciar non hai più l'occasione lento lento discendi alla morte lascio il patto per la tua situazione. Del tuo ardire mi hanno informato voglio un bacio di consolazione fiera dice: ciao lupo sgraziato ma lui balza e la fa in un boccone. LA TERRA Piena di spine e triboli la terra mi affatica piena è la mia speranza come una fede antica dai nostri vecchi avi sostegno della vita. Un tempo era la semina di braccio sparsa a mano quando al meriggio tardo si torna da lontano cantavano le donne che a preparar van via e noi vergari austeri la cicca e l'osteria. Nuvole dai camini d'inverno profumava quell'aria ora un ricordo fresca pulita sana. Si è persa la campagna qualcuno l'ha rubata è lei fonte di vita andava risparmiata. Cercatore d'oro C'è una creatura assai particolare appena nata vuole ricercare manco si chiede che c'ha sottomano che ce se attacca e suga piano piano. Tanto più cresce e tanto cerca ancora curioso si rinnova di brama ad ogni ora passano l' anni non si sazia mai gran sete di sapere dove lo porterai? Se ti porrai nel cuor particolar domanda quando più incerto di età or veneranda forse potrai alli posteri dare l'eredità ma guarda che sia oro non una vanità. Presto apparecchia in tavola le cose che hai trovato poi fai sapere a tutti se ti hanno un po' saziato agi potere sesso, prestigio ricchezze ventre più è grande il patrimonio e più non vale niente. O cercator che cerchi non sai dove cercar se ti esplorassi dentro l'oro potrai trovar Lui che perfetta immagine di sé diede al creato ha dato un cuore umile; di orgoglio l'hai cambiato. LA GRAN CITTA' Roma; che impero che potenza tu sei stata ai messo tutto er monno a ferro e foco nel tempo lenta te sei frastagliata l'eggemonia che avevi conta poco. Hai calpestato co li centurioni tutte le strade pe arivà lontano forte de autorità e de tassazioni nulla ha fermato la tua potente mano. Mo, dopo secoli sei metropolitana ora tutte le strade te portano la gente li vecchi muri tui te fa vetrana i Cesari passati nessuno più li sente. Si pure che te imponi capitale de sta nazione che nun conta niente governi fiera il popolo assai male cò un Cesare peggiore e prepotente. Si te vedessi bene accome sei de li sopprusi su la pora gente nà gran mignotta co li falsi Dei ami li forti e pesti i senza niente. La storia vecchia e nova è sempre quella te piace governà accanitamente selvaggia bestia sbrani la gazzella e lascia l'escrementi in ogni ambiente. Gira la vita Dicheno che la vita sia na rota adesso tocca all'artri e dopo a te cosi cò sto pensiero sò invecchiato er meio nu l' ho avuto e manco l'ho trovato. Da regazzetto, lassi fà a li grandi semai lavori a te li peggio tocca quelli prima de te sò sempre tanti te fanno fori prima che apri a bocca. La brama del pensiero: adè mè spetta da sempre me accompagna come l'ombra ma l' anni passa e fa la vita stretta cò gnente t'aritrovi nella tomba. Che rota farsa, a me nù mà girato addò me trovo quì, nun sento niente fosse che er giro mio sia capitato de avè sto fiore finto e permanente. L'UOMO Ho chiesto alla storia: chi è l'uomo ? Lei, cela il suo interno come il mare il suo fondo, scaltri elementi, alberi lussureggianti, carismatici condottieri, vezzosi e falsi, burberi e arricchiti sui popoli. Chi è l'uomo? Re eroi santi navigatori poeti inventori artisti dominatori dittatori politici maestri, tutti falsi alla sua potenza. Uno solo risponde al dilemma uno solo si accorge "chi è l'uomo" pur rimasto al suo credo romano non ascolta nemmeno sua moglie. Solo questo di lui non è vano quando al perfido popolo dice: ciechi e ingrati ancor non capite che Gesù è davvero un gran dono agli astanti Pilato risponde ecco, il Cristo... ECCO L' UOMO. Ospiti del tempo Prigionieri del nostro amore pieni di gloriosa libertà avvinti di stupore e inebriati legati stretti con la serenita. Perchè non è stato sempre cosi? Ha durato un attimo la felicita lei che furtiva ci è sfuggita. La vita d'avanti a noi corre lenta ma dietro è sfuggente, veloce sono veramente saggezza le nostre chiome bianche? Dio può istruire l'uomo a cui la vita è come un vapore e presto si dissolve. Ci vorrebbe l'eternità. PER FARTI INNAMORARE Se il mare si asciugasse se il sole si gelasse se il vento per cent'anni non soffiasse una irrealtà cosi particolare mi sento dentro e sembra più normale in paragone a farti innamorare Corsi un'estate a farti innamorare volevo darti il sole il vento e il mare. Il sole per scaldarti, il vento per sfiorarti il mare dolcemente per cullarti. Che gelo quell'agosto al bar del mare tu mi dicesti non ti voglio amare testardo non volevo sia finita. Poi un'altra estate andavo al bar del mare dicevo al vento soffia per parlare perché non posso farla innamorare? Mentre nel cielo il sole si velava mentre nel mare l'onda si agitava un turbine di vento mi parlava. Nasce cosi, l'amore sensa senso solo perchè ti stuzzica il piacere sembra che sia davvero sentimento invece è la ricerca del piacere l'amore vero è dentro a chi si spende potente spinge a dare e non ti chiede semai dicessi sembra un'utopia sappi che tutto il resto è pura fantasia. La stazione Quanta gente alla stazione gente che ha fretta gente che aspetta gente che passa e non sa che alla stazione si possono provar mille emozioni. La gioia di chi finalmente ritorna si abbraccia con chi era ad aspettare alla noia di chi parte, freme l'ansia di tornare in sala un misero si scalda, il solito via vai del pendolare. Stazione, piccola grande, mi stai a dare il gran dolore per chi parte e non sa tornare il freddo tuo mi strema e mi ferisce quella mano tremula che s' allontana sporta a salutare. Poi, mentre triste passo la stazione mi destra una candida visione in un binario morto è nato un fiore e la speranza spunta nel mio cuore. ANNIVERSARIO Sono passati tempi anche stagioni che insieme ci hanno visto fino adesso tre figli fatti grandi che passioni per questo grande amor sempre lo stesso. Non scordo i primi baci che ti ho dato e il primo batticuore dentro il petto le dolci frasi che ti ho sussurrato e tutte le promesse che ti ho detto. Ora che ci ripenso un po mi spiace forse alle volte son venuto meno a volte sono stato poco audace in altre andavo dritto come un treno. Io guido camion, auto e una famiglia sapessi come è dura, è una crociata ma non c'è nulla al mondo che assomiglia alle ore insieme in questa casa amata. Sapessi moglie quanto sei preziosa apprezzo molto tutto ciò che fai in casa regni e sei meticolosa anche se non lo dico quasi mai. Se a volte poi una lacrima è spuntata per una incomprensione o un problemino non rimanere scossa o amareggiata ricorda che ti amo e sono a te vicino. Venti o trentanni è il nostro anniversario il tempo se ne va che ci puoi fare da sempre cambia i visi e il calendario a noi ci trova uniti, pronti a ricominciare. SICILIA Terra splendente arsa dal sole terra di mare di monti, di fiori terra di gente piena di cuore allegri carri allegri colori. Gridate uomini donne mia gente non siate muti alla vostra paura forte e assordante al continente giunga la rabbia, la vostra premura. Chi ti allontana chi ti devasta? chi ti sopprime il cuore e la mente? ancora divora e ancora non basta chi ti possiede continuamente? Uomo di mafia del male sei l'oste perfido, giostri cattivi pensieri sulla coscienza sei pieno di croste vendichi oggi quello di ieri. Sappi malvagio che tu sei in prigione libero è sempre colui che sa amare tu che ti vanti assoluto padrone sei invece schiavo di tutto il tuo male.
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