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IL NUOVO ORDINE MONDIALE
La seconda guerra mondiale � il punto di partenza di un nuovo corso del cammino dell'umanit�:
- cambia la gerarchia politica mondiale USA e URSS si collocano in primo piano;
- decolonizzazione dell'Asia e dell'Africa nascita del Terzo Mondo.
BILANCIO ECONOMICO
Gravi ripercussioni sul terreno finanziario ampia utilizzazione di prestiti pubblici ed emissione di una grande quantit� di carta moneta violenta inflazione.
BILANCIO POLITICO
Il destino dell�Europa passa nelle mani delle due grandi potenze continentali e multietniche, su cui si incentrava il nuovo sistema di relazioni internazionali:
USA:
escono dal conflitto rafforzati, con una potenza industriale, finanziaria e tecnologica senza rivali.
URSS:
esce dal conflitto indebolita, ma il prestigio di Stalin e della potenza sovietica risultano estremamente rafforzati: l'Armata Rossa rappresenta il solo grande esercito presente sul Vecchio Continente.
LE CONFERENZE
Yalta (febbraio 1945)
Si fronteggiarono punti di vista divergenti: Stalin puntava al recupero dei territori persi tra il 1918 e il 1921 e all�allargamento della zona di influenza sovietica in Europa; Churchill puntava al mantenimento del ruolo di grande potenza imperiale in Europa; Roosevelt puntava al raggiungimento di un accordo duraturo coi Tre Grandi per garantire l'equilibrio mondiale.
Negli appunti di Churchill si coglie la cinicit� degli accordi presi a Yalta: in un attimo si stabiliscono le sorti di milioni di persone e vengono creati confini artificiali, che non rispettano minimamente la configurazione etnica e culturale dell'Europa.
Podsdam (luglio-agosto 1945)
Il punto pi� importante da affrontare � la spartizione di Berlino, che segna la fine della Germania di Bismarck e il riconoscimento dell'influenza dell'URSS nell'Europa orientale.
La conferenza si svolge per� in un clima teso: Truman, preoccupato per il destino dell'Europa orientale, occupata in gran parte dall'Armata Rossa, irrigidsce le sue posizioni e fa in modo che Stalin perda, oltre alla Iugoslavia di Tito e alla Grecia, l'Austria e la Finlandia.
San Francisco (giugno 1945)
Viene creato l'ONU con l�obiettivo fondamentale di preservare le generazioni future dalla guerra: al momento della costituzione dell'ONU, tuttavia, i rapporti tra USA e URSS erano gi� entrati in una fase di forte tensione.
LA GUERRA FREDDA
MOTIVI DEL DISSIDIO
I due paesi incarnano modelli politici, sociali ed economici completamente antitetici: USA (democrazia liberale, fondata sul capitalismo concorrenziale) e URSS (comunismo, fondato sul messaggio della rivoluzione proletaria).
1946: l'URSS stabilizza il suo predominio nell'Europa orientale, trasformando quella che sarebbe dovuta essere una semplice sfera di influenza, in una cintura di Stati-satellite a sovranit� limitata politica del contenimento: gli USA costituiscono un cordone sanitario, formato da Turchia, Grecia e Iran.
Questione tedesca USA: vuole reinserire la Germania nel consorzio europeo in funzione antisovietica; URSS: vuole fare della Germania un ponte di controllo sull'Europa centrale e attingere alle sue risorse industriali ed economiche a titolo di riparazione rottura generale delle trattative sull'assetto tedesco e divisione della Germania in due zone di influenza.
Gli USA iniziano una serie di interventi volti ad isolare l'URSS e a guadagnare consensi in Europa piano Marshall: imponente programma di aiuti all'Europa.
UNIONE SOVIETICA
In risposta alla dottrina di Truman e al Piano Marshal, l'URSS si muove in varie direzioni:
- Cominform: punta a risaldare i legami tra Mosca e i vati Partiti Comunisti e ad accentuare la subordinazione all'URSS dei nuovi regimi nati in Europa orientale.
- Comecon: crea un'area di scambi preferenziale tra l'URSS e le democrazie popolari sorte dai Paesi sottomessi inaridimento dei rapporti commerciali tra est e ovest.
L'URSS raggiunge i livelli di produzione prebellici e sconfigge la disoccupazione con un conseguente miglioramento del tenore di vita tuttavia la compressione provoca in vasti strati della popolazione un crescente distacco dai regimi al potere e una rinascita del sentimento nazionale scissione della Iugoslavia: Tito, sorretto dai comunisti orgogliosi del ruolo sostenuto nella liberazione del proprio Paese, pretende un'ampia autonomia organizza una politica interna, fondata sulla struttura federale e l�autogestione economica e una politica estera fondata sull�equidistanza dai due blocchi.
STATI UNITI
1949: divisione di Berlino RFT: occidente (capitale Bonn) e RDT: oriente (capitale Pankow) patto Atlantico: l�alleanza occidentale si amplia dal terreno economico a quello politico-militare (l'aggressione ad uno dei Paesi membri, avrebbe provocato la risposta degli alleati) 1950: creazione della NATO (organizzazione militare multinazionale) politica del Roll Back: alla minaccia comunista si doveva rispondere con una pi� esplicita strategia offensiva, anche attraverso l'utilizzo di armi nucleari.
MOTIVI DELLA DISTENSIONE (anni �50-�60)
Destalinizzazione: dopo la morte di Stalin, il nuovo segretario comunista Kruciov abbandona la concezione staliniana di un mondo necessariamente diviso in due blocchi contrapposti.
Nasce la consapevolezza del fatto che l'URSS possiede non solo le armi nucleari, ma anche i missili capaci di lanciarle sugli USA, i quali avevano perso l'invulnerabilit� dell'Atomica.
1956: il processo di distensione sembra subire una battuta d'arresto quando iniziano a manifestarsi con forza il malcontento per il disagio economico e le aspirazioni di libert� e autonomia nei confronti dell'URSS all'indomani della crisi del'56 le relazioni tra est e ovest si ammorbidiscono, sebbene a capo delle due superpotenze ci siano due uomini fermamente intenzionati ad affermare l'egemonia dei rispettivi paesi: Kennedy e Kruciov.
Crisi di Berlino (1961): rifiutata la proposta di Kruciv di risolvere una volta per tutte la questione tedesca con un trattato di pace che sancisse la definitiva divisione della Germania in due parti, il capo di stato sovietico diede l'ordine di costruire un muro che tagliasse fisicamente in due la Germania.
Crisi di Cuba: dopo la vittoria riportata a Cuba da Fidel Castro, gli USA, che tentarono di minare il nuovo regime chiudendo il mercato americano all'importazione di zucchero cubano, organizzano uno sbarco nella Baia dei Porci di militari anticastristi il tentativo fallisce e Fidel ottenne dall'URSS l�installazione a Cuba di missili nucleari sovietici 1962: Kennedy ordina il blocco economico di Cuba Kruciov ordina il ritiro dei missili, ottenendo, in cambio, il riconoscimento dell'indipendenza di Cuba.
1969: la reciproca disposizione al dialogo si fece via via pi� concreta, grazie alla politica estera intrapresa dal nuovo presidente degli Stati Uniti, Nixon e dal presidente sovietico Breznev 1972: accordi di Mosca (limitavano il numero di missili nucleari che i due paesi potevano possedere) 1975: accordi di Helsinki (confermavano la situazione territoriale creata dopo la seconda guerra mondiale e impegnavano i paesi aderenti agli accordi alla risoluzione pacifica delle questioni internazionali.
LE DATE IMPORTANTI
1946
L'URSS stabilizza il suo predominio nell'Europa orientale;
1949
Scissione della Iugoslavia di Tito; Patto atlantico;
1950
Creazione della NATO;
1955
Patto di Varsavia;
1961
Crisi di Berlino;
1962
Crisi di Cuba;
1972
Accordi di mosca;
1975
Accordi di Helsinki.
L'ITALIA DAL 1945 AL 1968
L'Italia del dopoguerra presenta una situazione materiale critica e risulta fortemente divisa fra centro-nord (la componente fascista � ancora molto forte) e sud (il ruolo dei gruppi dominanti conservatori, gi� compromessi con il fascismo, � predominante) la collocazione internazionale dell'Italia � negativa: gli alleati rifiutano le sue richieste di aiuti economici.
I PARTITI
Sinistra:
si proponeva di giungere ad un regime democratico attraverso la limitazione del potere dei monopoli e l'eliminazione della grande propriet� terriera.
Partito socialista (PSIUP)
Partito Comunista (PCI)
Togliatti si era proposto di rendere il PC un partito unico, saldamente radicato nella societ� italiana, a larga base operaia e contadina, ma aperto ai ceti medi l�obiettivo del nuovo PCI non doveva essere una nuova rivoluzione proletaria, ma una democrazia progressista la rivoluzione non era possibile perch� gli alleati non l'avrebbero permessa e Stalin non sarebbe intervenuto a causa dei patti di Yalta le priorit� erano l'unit� nazionale e la creazione di un PCI parlamentare.
Partito d'azione
Rigorosamente antidemocratico la sua eterogeneit� impedsce la formazione di una base di massa e ne provoca il rapido scioglimento (1947).
Centro: si pu� riassumere in un unico grande partito:
Democrazia Cristiana (DC)
Partito interclassista che si ispira al cattolicesimo e difende l'impresa privata diventa il baluardo dei ceti medi contro la sinistra e pu� contare sull'appoggio del Papa (Pio XII)
Partito Liberale (PLI)
Tenta di presentarsi come il punto di riferimento dei ceti imprenditoriali, possidenti e professionali, proponendo un programma di conservazione sociale e di difesa dei principi liberisti in economia.
Destra: dopo la caduta del Fascismo appare ovviamente indebolita, ma non definitivamente sconfitta si raccoglie nel movimento del Qualunquismo, un fenomeno transitorio, ma di grandi dimensioni.
IL GOVERNO PARRI
1945: Parri, leader del Partito d'Azione viene eletto capo del governo situazione di emergenza (inflazione e disoccupazione) opera di rinnovamento del vecchio stato disarmo delle formazioni partigiane e controllo dell�ordine pubblico (sanguinosi episodi di rappresaglia e di giustizia sommaria) 1945: Parri si dimette in seguito al ritiro della fiducia da parte dei liberali 1946: referendum per decidere l�orientamento istituzionale del paese (Repubblica) e il primo partito della Costituente (DC).
LE ELEZIONI DEL 18 APRILE 1948
I rapporti tra la DC e le sinistre si inaspriscono e la coabitazione forzata nel governo della DC e delle sinistre si fa sempre pi� difficile 1947: De Gasperi provoca la crisi, forma un ministero DC ed estromette le sinistre dal Governo Mario Scelba, Ministro degli interni, riorganizza la polizia (reparti celeri) in funzione anticomunista iniziando una sistematica repressione di scioperanti e manifestanti si allargano le coalizioni di governo a PSI, PRI, PLI 18 aprile 1948: la DC vince le elezioni ottenendo il 48.5% dei voti.
DE GASPERI E IL CENTRISMO
Centrismo: pratica politica che consiste nel mantenere nella propria area di governo i partiti pi� moderati (PSDI, PRI, PLI), escludendo le frange estremiste (PCI e MSI) attentato a Togliatti movimento di protesta alimentato dalle tensioni sociali che l'occupazione della DC aveva suscitato negli ambienti di sinistra repressione dalla polizia rottura dell'unit� sindacale ( CGIL: comunisti; CISL: cattolici; UIL: socialdemocratici e repubblicani).
Politica estera
L'Italia diventa fedele alleato degli USA opposizione delle sinistre, convinte che questa scelta riducesse drasticamente la possibilit� di una azione autonoma dell'Italia nel quadro delle relazioni internazionali.
Politica interna
1950: Riforma agraria (Antonio Segni) indebolimento della grande propriet� terriera, a vantaggio, per�, di gruppi di potere industriali e finanziari cassa per il Mezzogiorno: ente pubblico che realizza un piano di interventi sull'arretrata economia delle regioni meridionali 1953: Riforma elettorale: legge che assegnava il 65% dei seggi della Camera al partito, o al gruppo di partiti, che avessero raggiunto il 50% pi� uno dei voti.
IL GOVERNO FANFANI
Gli anni della seconda legislatura repubblicana (1953-1958) sono anni di instabilit� governativa, nei quali si succedono 6 ministeri potenziamento delle attivit� e delle aziende statali: l�ENI (affidato a Mattei) e l�IRI 1960: Fanfani diventa capo del Governo e grazie all'astensione del PSI forma una coalizione di centro-sinistra tra DC, PSDI e PRI tentativo di stabilizzazione: inserimento del PSI nell'area di governo ed emarginazione del PCI.
Politica interna (1962-1963)
Nazionalizzazione dell'industria elettrica e nascita di un nuovo organismo pubblico, l'ENEL Riforma urbana (per allievare la massiccia migrazione verso il nord ) Riforma della scuola media inferiore (obbligo fino ai 14 anni).
IL GOVERNO MORO
1963: elezioni nazionali (la DC perde molti voti mentre il PCI ne guadagna) ricostituzione del centro-sinistra Moro forma un Governo di centro sinistra con l�inserimento a tutti gli effetti del PSI centro-sinistra senza riforme: l'azione del governo si indirizza verso misure tese a frenare i consumi e a controllare l'inflazione con la sollecitazione agli investimenti.
L'ITALIA DAL 1968 AD OGGI
IL SESSANTOTTO
La societ� civile divenne pi� variegata e manifest� esigenze di ammodernamento del sistema politico e dell'amministrazione pubblica, di maggiore giustizia sociale e di ampliamento delle libert� civili: il distacco tra societ� civile e societ� politica fu alla radice delle laceranti tensioni che percorsero il paese tra il '68 e la fine degli anni '70 le agitazioni studentesche non rappresentano soltanto l'espressione del malcontento dei giovani per i ritardi del sistema universitario e per l'insicurezza degli sbocchi occupazionali: si tratta invece di una radicale contestazione generazionale e politica, che rigetta i valori familiari tradizionali, critica la democrazia formale, nel nome di una partecipazione diretta ai processi decisionali, respinge la prassi dei Partiti di sinistra come autoritaria e antirivoluzionaria, si oppone ai modelli della societ� consumistica che non sanno risolvere i problemi della sperequazione sociale e accentuano l'isolamento degli individui il Sessantotto si conclude con una sconfitta perch� il movimento non riesce a passare da una critica corrosiva ad una proposta concreta di alternativa alla modernit� capitalistica e non riesce a creare una controcultura capace di un profondo cambiamento tuttavia il movimento del Sessantotto ha contributo all'ingresso nella scena politica di nuovi soggetti e ha consentito di porre sul tappeto la necessit� di un'azione riformatrice in vari campi del diritto civile la polizia del regime DC usa la violenza in modo indiscriminato e in un clima di contestazione, che non ha alla base un profondo ideale pacifista, bens� una tradizione rivoluzionaria, � ovvio che alla violenza si risponda con la violenza: al movimento mancarono le opportunit� oggettive.
L'AUTUNNO CALDO
Vari elementi concorrono in quegli anni ad accrescere la tensione nelle fabbriche:
- l'intensificazione dei ritmi di lavoro;
- lo sfruttamento della manodopera operaia;
- la compressione salariale;
- i costi sociali provocati dall'espansione disordinata delle citt�, carenti di alloggi, servizi sociali, infrastrutture e scuole;
- la trasformazione della composizione della classe operaia, nelle quali si era notevolmente indebolita la componente dei lavoratori qualificati.
Nel 1969,in occasione dei rinnovi contrattuali, le lotte operaie assumono un alto livello di combattivit� e si propongono un ventaglio di obbiettivi assai ampio:
- miglioramenti salariali;
- condizionamento del potere padronale con la creazione di organi rappresentativi delle assemblee operaie, da affiancare alle tradizionali strutture sindacali.
Si susseguirono scioperi improvvisi, picchettaggi di massa fuori dalle fabbriche, manifestazioni e cortei all'interno dei luoghi di lavoro, appoggiate da gruppi rivoluzionari extraparlamentari, sorti dalla matrice del movimento studentesco e militanti del PCI (Potere operaio, Lotta Continua, Manifesto) le tre centrali sindacali, alla fine del 1969, firmano un nuovo contratto nazionale dei metalmeccanici, che comprendeva aumenti salariali uguali per tutti e la settimana di 40 ore 1970: il Sindacato ottiene lo Statuto dei Lavoratori.
1972: si forma la federazione unitaria tra CGIL, CISL e UIL in seguito al prestigio guadagnato al termine dell'autunno caldo, i sindacati riuscirono a sconfinare dal terreno sindacale a quello politico, ottenendo alcuni risultati significativi (liberalizzazione degli accessi universitari, approvazione della legge sul divorzio).
GLI ANNI SETTANTA
Inflazione il Governo ricorre a misure deflattive (provvedimenti fiscali per frenare i consumi, erosione dei salari reali) nel vissuto collettivo, questa fase viene considerata un intermezzo oscuro e inquietante della storia italiana strategia della tensione: soluzione autoritaria, fondata su una serie di provocazioni e attentati riconducibili ad una matrice di estrema destra (strage di Piazza Fontana) terrorismo nero: serie di attentati, miranti a seminare il panico tra la popolazione.
IL TERRORISMO
Terrorismo rosso: il PCI aveva tradito la causa della rivoluzione e bisognava quindi passare sul terreno della violenza e della lotta armata condotta nella clandestinit� Brigate Rosse (create da Renato Curcio): nel 1976 passano alle azioni sanguinose, con una sequela di brutali ferimenti e omicidi a sangue freddo illegalit� di massa: forme di lotta sociale (occupazione di case, espropri proletari ai danni di negozi e supermarket, manifestazioni di massa) contrastate violentemente e terroristicamente dai reparti celeri della polizia di Stato 1977: ripresa in forme esasperate e radicalizzate del movimento studentesco e giovanile l'azione repressiva dello Stato di fronte agli opposti estremismi rest� a lungo debole e incerta, fino a quando il generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa non fu chiamato a dirigere le operazioni: egli riusc� a smantellare le Brigate Rosse senza per� poter evitare il sequestro e l'omicidio dell'allora presidente della DC Aldo Moro.
LA SOLIDARIETA' NAZIONALE
Si va delineando in questi anni un progressivo spostamento a sinistra del paese, da cui traggono vantaggio soprattutto i comunisti che avevano combattuto il terrorismo 1976: elezioni politiche (DC: 38,7%; PCI: 34,4%; PSI: 9,6%) la sconfitta di DC e PSI provoca un sommovimento ai vertici dei partiti tra le file del PCI si delinea una nuova linea politica, elaborata soprattutto dal nuovo segretario Enrico Berlinguer, uomo di profonda onest� morale e intellettuale, misurato e non retorico: egli voleva impedire che una spaccatura tra DC e PCI portasse ad uno sbocco autoritario e che si creasse una collaborazione tra centro e destra compromesso storico (comunisti, socialisti e cattolici) governo monocolore presieduto da Andreotti 1978: i comunisti chiedono di entrare a pieno titolo nel Governo, ma la richiesta viene rifiutata a causa delle resistenze dei settori moderati della DC e degli USA (Carter) rapimento e uccisione di Moro.
GLI ANNI OTTANTA
In questi anni l'Italia conosce un periodo di prosperit� e di crescita economica a spese di un forte indebolimento dei sindacati e a favore di un rafforzamento della posizione degli imprenditori 1987: elezioni politiche che mostrano il declino del PCI, dovuto alla mancanza di un capo carismatico e all'assenza di una credibile proposta strategica alternativa, e una lenta ma progressiva crescita del PSI Occhetto avvia una risoluta svolta che si concretizzer� nel congresso di Rimini del 1991 con la rifondazione del PCI nelle vesti di un Partito Democratico Della Sinistra (PDS) PSI: incrementa i suoi voti e costituisce con la DC una serie di governi di centro-sinistra Craxi diventa Presidente del Consiglio 1980-1990: si susseguono Governi presieduti da socialisti e democristiani partitocrazia: influenza crescente dei Partiti e delle loro segreterie nella gestione delle amministrazioni pubbliche marcato distacco tra opinione pubblica e classe politica, considerata la principale responsabile dell�inefficienza dello Stato crisi di credibilit� dei partiti accaompagnata da una serie di avvenimenti destabilizzanti:
- la nascita dei Sindacati Autonomi Corporativi (COBAS) in contrasto con i Sindacati confederali;
- lo sviluppo della Lega Nord.
- la crescita smodata della P2, un'organizzazione massonica.
VERSO LA SECONDA REPUBBLICA
1992: elezioni nazionali : dopo lunghe schermaglie e patteggiamenti tra i partiti, Presidente del Consiglio viene eletto Amato 1993: formazione di un governo di tecnici, presieduto da Ciampi crisi della partitocrazia, divenuta dirompente con la scoperta di una serie di finanziamenti illeciti ai partiti di governo 1994: Ciampi si dimette, le camere vengono sciolte e si preparano le nuove consultazioni elettorali sistema maggioritario: i partiti si coalizzano in grandi cartelli elettorali (Progressisti e Polo delle Libert�) elezioni nazionali vinte dal Polo: presidente del consiglio � Berlusconi, alla guida di una maggioranza eterogenea, che si rivela ben presto fragile, costringendolo alle dimissioni governo tecnico di Dini.