Leopardi : IL SABATO DEL VILLAGGIO

COMMENTI A GRANDI OPERE

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IL SABATO DEL VILLAGGIO

ANALISI TESTUALE

Scritto nel 1829 a Recanati, fa parte dei "grandi idilli" , vengono evidenziati i temi della rimembranza e dell'evanescenza della giovinezza. Il Leopardi utilizza uno schema metrico libero, alternando endecasillabi a settenari. In questo idillio il pessimismo dell'Autore appare meno amaro e quasi schivo di svelarsi perch� rivolgendosi ai giovani non vuole rivelar loro apertamente che la vita � dolore.

La poesia � organizzata su tre nuclei tematici in sequenza, ciascuno con una sua funzione:

1. una situazione ("il cor si riconforta"): descrive ci� che accade nel villaggio la sera del sabato. I personaggi sono tutti umani; la descrizione � organizzata in scene che si legano al tempo: dal calar del sole al buio profondo.

2. un commento ("di sette � il pi� gradito giorno"): � conseguenza della situazione, vista come esempio di una condizione umana generale.

3. un'esortazione ("godi fanciullo mio"): � conseguenza della situazione del commento. L'umanit� si comporta cos� il sabato (situazione), perch� � il giorno pi� gradito (commento) e per tanto godi (esortazione). Il Poeta ribadisce il concetto della non esistenza della felicit�: il piacere � quiete dell'affanno, attesa, delusa, della gioia.

Il sabato prelude al giorno festivo, segna la vigilia della domenica, simboleggia l'attesa di qualcosa di pi� grato e propizio�.Si lavora, anzi, con pi� ardore, pensando che il domani segner� un giorno di riposo ; ma quando sar� la domenica , l'anima verr� riafferrata dalle preoccupazioni usate ,perch� il pensiero torner� alla scolorita realt� del giorno dopo : nuovo lavoro, nuove fatiche e nuova tristezza. Niente di quanto il sabato lasciava sperare sembrer� realizzarsi , perch� il bene sognato � assai pi� bello e pi� vero del bene raggiunto. Nel sabato in effetti si rispecchia la giovinezza , et� delle molteplici illusioni e delle radiose speranze . La domenica segna invece le delusioni dell'et� matura , fatta di rimpianti e di acerbe esperienze . Leopardi in quest'idillio , rivolgendosi al "garzoncello scherzoso" , raffrena il suo interiore tormento in quell' "altro dirti non vo' " , miracolo di delicatezza e di umana misericordia insieme , e cela il suo vero pensiero , gi� espresso nello Zibaldone . Il fanciullo non abbia dunque fretta di raggiungere l'et� adulta ; goda il suo sabato di aspettazione in serena letizia , n� percorra con la fantasia la felicit� che l'avvenire dovrebbe portargli. La considerazione che � nella chiusa non sgomenta e non turba , ma soavemente e malinconicamente ammonisce , lasciandoci pensosi. . L'autore, infatti, invita a non aspettarsi felicit� dal futuro, perch� come la domenica deluder� l'attesa del sabato, cos� la vita deluder� i sogni della giovinezza. Il Leopardi, quindi, ritiene di non doversi aspettare niente, in modo da non essere mai delusi. Da qui, ecco l'invito a cogliere l'attimo (carpe diem) e a vivere intensamente ogni occasione .

Sono presenti numerose figure retoriche :
Metafore: la giovinezza � espressa con "et� fiorita", "et� bella", "stagion lieta";
Litote: "altro dirti non vo' " fa capire l'intenzione di Leopardi di non demoralizzare i giovani;
Climax: I personaggi sembrano realizzare un climax prima crescente dopo decrescente: la donzelletta (giovent�)- la vecchiarella (vecchiaia)- lo zappatore (et� matura)- il garzoncello (giovent�); climax ascendente v.36-37;  anastrofe :  "e noia recheran l'ore";
Enjambements : spezzano il ritmo (la sega/ del legnaiuol) , (diman tristezza e noia/ recheran l'ore);
Similitudini: "cotesta et� fiorita � come un giorno d'allegrezza pieno";
Metonimie: "torna azzurro il seren", " or la squilla d� segno della festa che viene","gi� da colli e da tetti"; Perifrasi : "l� dove si perde il giorno" , "precorre alla festa della tua vita";
Ossimoro : "fanno un lieto romore" .

Nella prima parte della poesia si notano allitterazioni con doppie (donzelletta, vecchiarella, novellando, sulla, bella, colli...) o con dittonghi (giorno-, chiaro- ciascuno -gioia- stagion, pien- pensier- lieta), assonanze ( campagna- calar- ornava- sana- danzar- aria- parca...;siede- parole- recente- sette- speme, incontro- giorno- riposo- scherzoso ), consonanze (face- seco- reca, affretta- tutta- tetti- frotta- tutto- sette, fanciullo- bella- garzoncello, azzurro- precorre, onde- quando) e rime (sole- viole- suole, appresta- festa, crine- vicine, snella- bella, imbruna- luna, gridando- saltando, rumore- zappatore, face- tace ). L'uso continuo di diminutivi (donzelletta- vecchiarella- garzoncello) evidenzia una tenerezza del poeta verso i suoi personaggi. In particolare si nota una spiccata delicatezza per gli adolescenti . Alcune annotazioni scandiscono il passar del tempo :"in su calar del sole" ;" gi� tutta l'aria imbruna " ; " torna azzurro il seren, e tornan l'ombre " ; " or la squilla�" ; "Poi quando intorno � spenta�" .


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