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POESIE A TEMA

POESIE SULLA GIORNATA DELLA MEMORIA


SHOA

"Difficile da riconoscere, ma era qui.
Qui bruciavano la gente.
Molta gente � stata bruciata qui.
Si, questo � il luogo.
Nessuno ripartiva mai di qui.

I camion a gas arrivavano l�...
C'erano due immensi forni...
e dopo, gettavano i corpi in quei forni,
e le fiamme salivano fino al cielo.

Fino al cielo?

Si.
Era terribile.
Questo non si pu� raccontare.
Nessuno pu�
immaginare quello che � successo qui.
Impossibile. E nessuno pu� capirlo.
e anche io, oggi...

Non posso credere di essere qui.
No, questo non posso crederlo.
Qui era sempre cos� tranquillo. Sempre.
Quando bruciavano ogni giorno 2000 persone, ebrei,
era altrettanto tranquillo.
Nessuno gridava. Ognuno faceva il proprio lavoro.
Era silenzioso. Calmo.
Come ora."
tratto da 'SHOAH' di CLAUDE LANZMANN




Se questo � un uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo � un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un s� o per un no.
Considerate se questa � una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza pi� forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo � stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
(Primo Levi, Se questo � un uomo, 1947)




LA FARFALLA

L'ultima, proprio l'ultima,
di un giallo cos� intenso, cos�
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade
sopra una roccia bianca
cos� gialla, cos� gialla!
l'ultima
volava in alto leggera,
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
sar� gi� la mia settima settimana
di ghetto: i miei mi hanno ritrovato qui
e qui mi chiamano i fiori di ruta
e il bianco candeliere del castagno
nel cortile.
Ma qui non ho visto nessuna farfalla.
Quella dell'altra volta fu l'ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.
Pavel Friedman (1921 � 1944)




LA PAURA

Di nuovo l�orrore ha colpito il ghetto,
un male crudele che ne scaccia ogni altro.
La morte, demone folle, brandisce una gelida falce
che decapita intorno le sue vittime.
I cuori dei padri battono oggi di paura
e le madri nascondono il viso nel grembo.
La vipera del tifo strangola i bambini
e preleva le sue decime dal branco.
Oggi il mio sangue pulsa ancora,
ma i miei compagni mi muoiono accanto.
Piuttosto di vederli morire
vorrei io stesso trovare la morte.
Ma no, mio Dio, noi vogliamo vivere!
Non vogliamo vuoti nelle nostre file.
Il mondo � nostro e noi lo vogliamo migliore.
Vogliamo fare qualcosa. E� vietato morire!
Eva Pickov� - anni dodici - morta il 18/12/1943




INFANZIA MISERABILE

Infanzia miserabile, catena
che ti lega al nemico e alla forca.
Miserabile infanzia, che dentro il
suo squallore
gi� distingue il bene e il male.
Laggi� dove l�infanzia dolcemente
riposa
nelle piccole aiuole di un parco
laggi�, in quella casa, qualcosa si � spezzato
quando su me � caduto il disprezzo:
laggi�, nei giardini o nei fiori
o sul seno materno, dove io sono nato
per piangere...
Alla luce di una candela m�addormento
forse per capire un giorno
che io ero una ben piccola cosa,
piccola come il coro dei 30.000,
come la loro vita che dorme
laggi� nei campi,
che dorme e si sveglier�,
aprir� gli occhi
e per non vedere troppo
si lascer� riprendere dal sonno...
Zanus Zachenburg 19/07/1929 
� Auschwitz 18/12/1943




APRILE

Prova 
anche tu,
una volta che ti senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo � cos� bello.
Non le case o i tetti, ma il cielo.
Finch� potrai guardare
il cielo senza timori,
 sarai sicuro 
di essere puro dentro
e tornerai 
ad essere Felice.
              
Anna Frank




I giorni pi� belli

Vorrei andare da sola
incontro a gente migliore,
non so, forse, verso l'ignoto,
dove nessuno uccide.
Forse vi arriveremo in tanti 
all'agognata m�ta;
quanti? Forse in mille, ma avanti,
andiamo in fretta!

A.SINKOVA




Occhi
per sognare voli vietati,
dignit� annientata,
diritti negati.
Occhi
per narrare il dolore,
per consegnare alla storia
l�inconcepibile orrore !
Occhi
per sfidare il tempo
oltre il fumo dei forni.
Occhi
dal passato ci guardano
inseguendo i nostri giorni.

Flora Lalli




Signore,
ricordati non solo degli uomini di buona volont�
ma anche di quelli di cattiva volont�.
Non ricordarti
di tutte le sofferenze che ci hanno inflitto.
Ricordati invece
dei frutti che noi abbiamo portato
grazie al nostro soffrire:
la nostra fraternit�, la lealt�, il coraggio,
la generosit� e la grandezza di cuore
che sono fioriti da tutto ci� che abbiamo patito.
E quando questi uomini giungeranno al giudizio
fa che tutti questi frutti
che abbiamo fatto nascere
siano il loro perdono!

Arturo Martini, Il perdono (1925-26)





 

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