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VALENTINO
Valentino
Oh!
Valentino vestito di nuovo,
come le brocche dei biancospini!
Solo, ai piedini provati dal rovo
porti la pelle de' tuoi piedini;
porti le scarpe che mamma ti fece,
che non mutasti mai da quel d�,
che non costarono un picciolo: in vece
costa il vestito che ti cuc�.
Costa; ch� mamma gi� tutto ci spese
quel tintinnante salvadanaio:
ora esso � vuoto; e cant� pi� d' un mese,
per riempirlo, tutto il pollaio.
Pensa, a Gennaio, che il fuoco del ciocco
non ti bastava, tremavi, ahim�!,
e le galline cantavano, Un cocco!
ecco ecco un cocco un cocco per te!
Poi, le galline chiocciarono, e venne
Marzo, e tu, magro contadinello
restasti a mezzo, cos�, con le penne,
ma nudi i piedi, come un uccello:
come l'uccello venuto dal mare,
che tra il ciliegio salta, e non sa
ch' oltre il beccare, il cantare, l'amare,
ci sia qualch'altra felicit�.
Componimento di sei quartine in rima alternata con qualche figura retorica, come la similitudine ( come le brocche dei biancospini - come l'uccello venuto dal mare)e la perifrasi(cant� pi� di un mese).
Valentino,
il piccolo contadinello della poesia pascoliana; la mamma lo aveva vestito a
nuovo con tanti sacrifici con i soldini incassati dalla vendita delle uova, ma
il bambino era rimasto senza le scarpine perch� a primavera le galline avevano
smesso di fare le uova.
Valentino non ha le scarpe, infatti sua madre,
avendo dovuto risparmiare con fatica e amore per comprargli il vestito nuovo,
non ha pi� soldi. L�impressione generale non � gradevole, ma alla fine il poeta
tempra l�atmosfera, invidiando l�ingenuit� del bambino, sottratta all�uomo dalle
esperienze della vita.