LA LEGGENDA DELLA PRIMAVERA
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LA LEGGENDA DELLA PRIMAVERA Leggenda della primavera Era una mattina soleggiata. La foresta riprendeva vita. Il sole sorgeva imponente su
tutto, la neve dello scorso inverno stava scomparendo grazie ai deboli ma tenaci
raggi di sole. Gli animali si svegliavano dal loro letargo. I prati verdi
cominciavano a muoversi grazie alla fresche brezza mattutina. Improvvisamente tutti gli animali scattarono a quel suono:
lei si era svegliata. Tutti si diressero al centro della foresta verde, dove si
trovava una caverna. Da li proveniva un dolce profumo di fiori appena sbocciati
e una melodia allegra alleggiava nell�aria. Poco dopo presero a crescere fiori di ogni genere e colore.
Era davvero bellissimo. Poi da quel buco nella pietra s�intravide una luce,
riscaldava l�animo dei nostri giovani amici, i quali si sentivano di nuovo pieni
di energie . Infine si fece vedere. Aveva un vestito lungo e azzurro
fino ai piedi, i capelli lunghi e biondi intrecciati con una corona fatta di
fiori, le orecchie a punta s�intravedevano appena tra quei fili d�oro, gli occhi
verdi ed un bellissimo sorriso. Intorno a lei volteggiavano milioni di farfalle dai
variopinti colori, e graziosissime api e coccinelle. Mentre usciva da quella caverna, rimasta a riposo, troppo a
lungo, danzava. Perch� lei era cosi, un animo puro che ballava felice. Lei rabbrivid� leggermente al contatto dei suoi piedi con
l'umido terreno della foresta. Gli animali la guardavano tranquilli. Sapevano
perfettamente che quella melodia era prodotta dal suo cuore di fata. Loro non la
temevano. Lei era la vita, il risveglio dopo il lungo ed
interminabile sonno della natura. Colei che faceva sbocciare i fiori, risvegliare dal letargo
gli animali, lo scorrere di tutto viene ripreso non appena il suo cuore di fata
riprende a battere. Dopo un po�, si gira verso l�orizzonte e guarda oltre la
foresta, lontano da quel luogo, finch� lo si sente arrivare: al galoppo, pi�
veloce della luce, allora il sorriso della nostra Fata si allarga sempre pi�. Un unicorno bianco, dagli occhi blu ed il corno argentato
fa la sua comparsa proprio davanti a lei. Lei si avvicina cauta, quella creatura � ancora pi� fragile
di lei. Apre la mano e da li appare magicamente un semino che ben presto diventa
un pomo d�argento. Lei s�inchina con eleganza degna di una vera principessa,
davanti all�unicorno con il pomo d�argento rivolto verso il muso del cavallo. Lui dapprima lo annusa con sospetto, poi lentamente lo
mangia. A quel punto lei si alza velocemente e lo accarezza con
dolcezza, baciandolo sul muso. Poi si alza in volo leggiadra come una piuma ed atterra sul
cavallo, ad amazzone. Lui non sembra a disagio. Poi con un piccolo colpetto
all�unicorno da parte della fanciulla, lui si volta e parte al galoppo, da dove
era arrivato. Mentre sfrecciava via, la melodia della giovane scompariva
pian piano, lasciando al suo posto un dolce aroma. E com�era apparsa, si era volatilizzata. Gi animali che erano rimasti ad osservare la scena sapevano
cosa sarebbe successo da li a poco. La fata, avrebbe passato a cavallo svariati
territori, risvegliando la natura con il dolce profumo della vita. Perch� lei, � la Primavera.