QUANDO
CONTO I SEMI
Emily Elizabeth Dickinson - QUANDO CONTO I SEMI
QUANDO CONTO I SEMI
Quando conto i semi
Che sono sparsi l� sotto -
Per sbocciare cos�, via via -
Quando rifletto sulle persone
Distese cos� in basso -
Per essere accolte tanto in alto -
Quando credo nel giardino
Che il mortale non vede -
Colgo con la fede il suo fiore
E sfuggo la sua Ape,
Posso rinunciare a questa estate - senza esitare.
Un germoglio che nasce dalla terra diventa simbolo della resurrezione, come se i corpi che giacciono nella tomba non fossero altro che semi pronti a sbocciare nell'eterna estate divina. Ma � un giardino invisibile e inconoscibile alla mente di noi mortali; possiamo crederci soltanto con la fede, ma non siamo capaci di coglierne il nettare, come fa l'ape con i fiori dei giardini terreni. L'ultimo verso pu� essere letto in due modi opposti: se � l'estate terrena dell'ape, allora il senso � che possiamo tranquillamente rinunciare all'effimera estate della vita e affidarci alla fede e alla certezza dell'immortalit�; se � invece l'estate promessa dalla fede, il verso diventa una dichiarazione di amore per la vita: possiamo tranquillamente rinunciare a quell'estate cos� lontana ed evanescente, per godere quella pi� vicina e concreta, che non ha bisogno di fede e si mostra senza veli ai nostri occhi.