PASCOLI :I PUFFINI DELL'ADRIATICO
PASCOLI  : I PUFFINI DELL'ADRIATICO

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I PUFFINI DELL'ADRIATICO

Tra cielo e mare (un rigo di carmino (1)
recide intorno l'acque marezzate)(2)
parlano. � un'alba cerula (3) d'estate:
non una randa (4) in tutto quel turchino.(5)

Pur voci reca il soffio del garbino (6)
con oz�ose e tremule risate.
Sono i puffini (7): su le mute ondate
pende quel chiacchiericcio mattutino.

Sembra un vociare, per la calma, fioco
di marinai, ch'ad ora ad ora giunga
tra 'l fievole (8) sciacqu�o della risacca (9);

quando, stagliate (10) dentro l'oro e il fuoco,
le paranzelle (11) in una riga lunga
dondolano sul mar liscio di lacca (12).

 

Il poeta immagina e descrive una scena mattutina sul mare Adriatico: vede e sente degli uccelli che cantano. Sembra il chiacchierare di marinai che navigano sulle bar che su di un mare liscio e calmo. La poesia � un sonetto (composizione di due quartine e due terzine di endecasillabi) con termini specifici e poco usati ma precisi. La composizione assomiglia ad un quadro composto di vari colori, rosso, azzurro, dorato, trasparente e fa percepire i rumori deboli dell�alba, il canto, il chiacchierare, le risate e la risacca. Il poeta adopera delle sinestesie per richiamare alla memoria colori e suoni. Si tratta di una poesia significativa ed espressiva.
 

PARAFRASI

I puffini cantano tra il cielo e il mare, mentre sorge il sole che colora striando di rosso l�acqua. E� estate e il cielo � azzurro e non c�� una sola vela in mare. Eppure il vento di libeccio porta il loro canto che assomiglia ad una semplice risata. E� il canto dei puffini: esso assomiglia ad un chiacchierio mattutino sulle onde mute. Sembra il parlare dei marinai che giunge come una debole risacca di tanto in tanto, quando all�alba le barche, le paranzelle, dondolano sul mare liscio e trasparente.

La poesia � composta da due quartine e due terzine endecasillabi. Qui viene descritta la voce dei puffini dell'adriatico. � aperta con una serie di rapide notazioni visive "un rigo di carminio", le "acque marezzate", un' alba "cerula",una "randa in tutto quel turchino". Queste indicazioni che possono sembrare materiali,fisiche e oggettive in realt� sono inserite in un clima suggestivo che d� loro un'importanza pi� profonda;sono collocate in un'atmosfera magica,incantata,creata dall'impressione d'infinit� spaziale "tra cielo e mare",dalla solitudine e dal silenzio dell'alba d'estate. In quest'atmosfera vi sono anche i cinguettii degli uccellini che lanciano misteriosi messaggi da un � "al di l�" altrettanto misterioso. Questi messaggi quindi giungono da creature che non hanno legami con la terra e che sono pi� libere. 

FIGURE

Il verbo parlano senza il soggetto accresce l'atmosfera magica ed � anche la parola chiave di tutto il componimento aumentando anche l'effetto di  mistero. Nella prima strofa vi � l'allitterazione della vocale "a" spesso messa in evidenza "pArlano", "elbA cerulA d'estAte","mAre","rAndA","Acque mArezzAte". Quest'allitterazione serve a dare un senso d'infinito e di sospensione. Nella seconda strofa vi � invece l'allitterazione della vocale "i" : "chIaccherIccIo mattutIno" che suggerisce suoni acuti come i versi che fanno gli uccelli di mattina. Tra l'ottavo e il nono verso di questa strofa vi � un ossimoro infatti l'aggettivo "mute" � in netto contrasto con il sostantivo "chiacchiericcio"

 

 



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